Il Piano della CEI per piazzare i suoi nel parlamento
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Rumors-Elezioni/ Ecco il piano Betori: dieci senatori cattolici per essere l'ago della bilancia politica. Ma non è detta l'ultima parola…
Martedí 19.02.2008 14:30
Fosse vivo Stalin il 14 aprile 2008 farebbe prima a fare i conti. Le divisioni del Papa in Parlamento saranno, se tutto andrà bene, un commando di appena dieci senatori. Di qualsiasi partito, ma preferibilmente di centrodestra. È questo il "piano Betori" che secondo rumors raccolti da Affari in Curia, sarebbe in via di definizione di queste ore.
OBIETTIVO: PESARE - "Si tratta di diventare determinanti", dice la fonte ad Affari, che spiega: "Il punto è questo. La Chiesa non appoggerà esplicitamente questo o quel candidato, è ovvio: ma l'obiettivo è raggiungere questo drappello di senatori. Più che sufficienti per avere voce nella politica italiana qualora il risultato delle urne non fosse così roseo per il Popolo delle Libertà", la coalizione guidata da Silvio Berlusconi. Perché in Cei non sono in pochi a scommettere che "Beh, il PdL vincerà le elezioni. E quindi ancora una volta sarà necessario mediare con Berlusconi, accantonando il progetto della Rosa Bianca", la formazione politica messa in piedi da Bruno Tabacci, Mario Baccini e Savino Pezzotta.
ROSA SENZA PETALI - Il raggruppamento di centro che avrebbe dovuto calamitare i voti dei cattolici non ha riscosso molte simpatie, né in via Aurelia né tantomeno in Vaticano. Perché "non è ritenuto una forza vincente, anche se in origine proprio Giuseppe Betori (il segretario della Cei, N.d.R.) avrebbe gradito uno schieramento di questo tipo". E qualcuno ascrive ad un suggerimento proprio del segretario della Conferenza Episcopale la presa di posizione pro-Udc del direttore di Avvenire, Dino Boffo, davanti alle telecamere del Tg1: "Si è trattato di una chiamata a raccolta - spiega un'altra fonte in Cei - indirizzata agli elettori cattolici per uscire da questa situazione di stallo. Ma anche qui non si è molto ottimisti. Perché finché ci sarà questa legge elettorale ogni singolo voto peserà".
E NELL'URNA CI SI SPACCA - Certo, in Oltretevere è tempo di bagni d'umiltà. E per i sacri corridoi i rumors si moltiplicano: "Dobbiamo ammetterlo, la politica è spaccata e così anche i cattolici", dice una tonaca al riparo di orecchie indiscrete. E continua: "Parte di Comunione e Liberazione, per esempio, sembra essere intenzionata ad appoggiare la lista Pro-life di Giuliano Ferrara". In nome della crociata antiabortista, ma appoggiando un ateo devoto. Sempre però nell'area del PdL. E l'intervistato continua: "E' inutile, sarà Berlusconi ancora una volta il cavallo vincente con cui trattare. Anche perché è l'unico che ha attitudine al dialogo, stante soprattutto la mole di voti".
LA CARICA DEI DIECI- A questo punto le indiscrezioni aumentano. Sempre in tema di elezioni, non sono pochi ad attribuire, sempre al segretario Cei Betori, la speranza di ottenere almeno dieci uomini in Senato, possibilmente di centrodestra. Perché se il risultato fosse troppo risicato come nella scorsa tornata elettorale, la "lobby" cattolica potrebbe acquistare un peso non indifferente. E Berlusconi sarebbe costretto a mediare. Ma se sono veri i sondaggi diffusi nel PdL, per i quali il distacco con il Pd sarebbe di addirittura 20-30 seggi al senato, sarebbe la fine: "Semplicemente, - spiegano ad Affari - non ci sarebbe più il peso desiderato. E sarebbe la sconfitta di una linea di presenza politica che si è venuta affermando negli anni della presidenza di Camillo Ruini". Dopo la fine della Democrazia Cristiana.
CHI CREDE IN CHI- A proposito di Dc, c'è un partito di cui non ci si fida. È l'Udeur di Clemente Mastella. Perché "dopo due anni e mezzo di governo Prodi - osserva un vescovo - e quello che è successo, non sarebbe prudente affidarsi a loro". Quindi? "Quindi PdL, Rosa Bianca, Udc: i cattolici cerchino di mettersi insieme in qualche modo". Eccellenza, scusi: e il cardinale Segretario di Stato, Tarcisio Bertone, in tutto questo che farà?
LA PAZIENZA DI BERTONE- La risposta è lapidaria: "Bertone aspetta. Specialmente se il vincitore delle elezioni sarà Berlusconi, perché ci sono due questioni molto importanti sul tavolo". Quali? "L'aborto, e quindi il dibattito sulla legge 194. E un'altra, poco discussa: i soldi del 5 per mille". Già: 400 milioni di euro che lentamente e con molte pastoie stanno arrivando alle Onlus: "Il tetto da 250 milioni e i soldi non ancora distribuiti sono il peggior ricordo che potesse lasciare il governo di centrosinistra: e le Onlus non hanno gradito". Berlusconi è avvisato, urne permettendo.
Antonino D'Anna
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Mio commento personale: adesso che cosa potra' impedire ad una qualche organizzazione islamica di finanziare o sostenere uno o piu' candidati politici che sostengano le sue idee,visto che anche la Cei ha agito in questo modo?