La crociata anti-gay di Ratzinger

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Claudio Cava
00martedì 9 gennaio 2007 08:00

8/1/07 - Comunicato del Circolo Mario Mieli. Repetita iuvant!

Ancora una volta il Papa davanti agli ambasciatori di 175 Paesi lancia l'allarme per le "minacce" contro "la struttura naturale della famiglia fondata sul matrimonio tra uomo e donna". Sono in atto, ha detto Benedetto XVI, "tentativi di relativizzarla conferendole lo stesso statuto di forme di unione radicalmente diverse". Tutto ciò costituisce una offesa "e contribuisce a destabilizzarla".
Con un amaro senso di rassegnazione ci sentiamo ancora una volta costretti a replicare a siffatte esternazioni, assolutamente preconcette ed ideologiche e che non trovano nessun riscontro concreto nei Paesi in cui tali legislazioni sono da tempo state adottate. La miglior risposta sarebbe, infatti il silenzio e l'indifferenza verso affermazioni che per l'infimo livello argomentativo e l'assoluta mancanza di novità non possono certo definirsi delle notizie.
Papa Benedetto XVI prosegue cocciutamente nella sua ossessione crociata contro le unioni omosessuali. La pretesa di dettare al mondo la morale unica accettabile, ribadita con cadenza ormai quotidiana, sa ormai di stantio e di abusato. Forse il pontefice non si rende conto che le leggi di uno Stato laico e democratico non possono e non devono uniformarsi all'etica religiosa, e si dimostra sempre meno sensibile all'autonomia della politica. La sua assoluta mancanza del senso del tempo in cui viviamo ci muove quasi a compassione verso tali sintomi di disadattamento e sarebbe utile donargli una macchina del tempo per consentirgli di tornare al Medioevo dove tra roghi e raffinate tuniche di broccato Benedetto troverebbe finalmente pace (e lascerebbe in pace noi)!
Nel ribadire l'infondatezza delle affermazione vaticane sulla famiglia, il Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli invita la classe politica italiana tutta a dimostrare autonomia e senso dello Stato marcando in modo inequivocabile i limiti e i confini delle istituzioni democratiche rispetto alle ripetitive e stonate esternazioni curiali.

Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli

)Mefisto(
00mercoledì 10 gennaio 2007 14:37
Ha ragione la chiesa, basta con queste promisquità, se uno è nato uomo deve fare l'uomo e viceversa; dove andremo a finire con queste mancanze di valori? Che esempio daremo un domani ai nostri figli? E se proprio "alcuni" uomini si sentono donne, che "portino" il velo e la burga.

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