La mano di Dio

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Claudio Cava
00sabato 2 giugno 2007 16:03

“Hand of God” , la mano di Dio, e’ il titolo del documentario del regista italo-americano Joe Cultrera che tratta il tema della violenza sessuale sui bambini che, come si e’ scoperto negli ultimi anni, e’ avvenuta nel passato in molte parrocchie della chiesa cattolica degli Stati Uniti.

Joe Cultrera decise di fare il documentario il giorno in cui, qualche anno fa, ando' a filmare l'ultima messa nella chiesa di St. James a Salem, Massachusetts, prima che la chiesa e la parrocchia venissero consegnate nelle mani dei nuovi proprietari. L'Arcidiocesi di Boston, infatti, essendo stata condannata a pagare molti milioni di dollari per la riparazione dei danni alle vittime delle violenze sessuali, aveva deciso di vendere questa come altre parrocchie di altre citta'.



Una delle vittime degli abusi era stato il fratello maggiore del regista, Paul, oggetto di violenza in quella parrocchia da parte di Padre Birmingham nel periodo della sua adolescenza. Paul e' adesso un uomo di 57 anni residente a Sacramento, California, dove lavora come direttore di una cooperativa dove si vendono alimentari prodotti biologicamente.



Il regista, in una intervista concessa alla giornalista Gail McCarthy del Gloucester Daily Times lo scorso 8 dicembre 2006, afferma che "la sua famiglia era stata tradita due volte: l'abuso fatto al fratello maggiore e l'abuso fatto ai genitori per la chiusura della loro parrocchia."
E questo e’ stato il motivo che lo aveva spinto a fare il documentario, sollecitato anche dal fatto che i giornali non erano riusciti a far comprendere ai loro lettori il motivo per cui tali violenze a danno dei minori potessero avvenire impunemente per cosi’ lungo tempo. “Ci e’ stata insegnata la paura, la vergogna e l’imbarazzo. La nostra educazione religiosa era basata su quella fede cieca che permise gli abusi senza che venissero scoperti, perche’ era proibito parlarne. Mio fratello mi ha fatto capire che la chiesa cattolica ci ha insegnato queste cose in parte per proteggere se stessa. Crescere nel quartiere italiano di Salem significava essere italiani e cattolici. Non c’era separazione. Adesso invece capisco che le due cose possono essere separate e che posso essere italiano senza essere cattolico. E prima di capirlo e’ passato molto tempo perche’ la chiesa cattolica si era cosi’ bene insediata da riuscire a farci credere che il cattolicesimo fosse la nostra identita’ culturale.

“Ci sentivamo protetti e non volevamo pensare al di fuori di queste convinzioni. Non volevamo porci delle domande o fare critiche perche’ altrimenti ci saremmo sentiti come dei traditori del nostro passato e dei nostri antenati. Adesso capisco che essere un italiano americano e’ la mia identita’ culturale e che il cattolicesimo e’ solo il prodotto che mi e’ stato venduto da una grande azienda. Il mio Dio lo posso cercare in qualche altro posto”.

Paul Cultrera, la vittima delle violenze, intervistato anche lui dalla giornalista dice:” I miei nonni sono venuti in America all’inizio del secolo scorso e siamo cresciuti in un quartiere interamente italiano e percio’ essere italiani era parte di noi stessi. Nel mio mondo della fantasia vivo a Roma. Amo l’Italia. Ci andai per la prima volta quando avevo 23 anni e passai 4 mesi con i miei parenti siciliani e mi sarebbe piaciuto vivere la’ per il resto della mia vita. Ci ritorno ogni anno a Canicattini Bagni, vicino a Siracusa”.

” Joe e’ andato anche in Sicilia per farvi delle riprese. Buona parte del documentario riguarda il rapporto difficile che ho avuto con mio padre e di come padre Birmingham lo avesse sostituito e, dopo che avvennero quelle cose, della mia incapacita’ di dirlo a mio padre per chiedere il suo aiuto. Ma purtroppo anche lui aveva avuto un padre incapace di mostrare la sua affezione”

Tuttavia il film e' raccontato in maniera ironica e la famiglia non intende farne una tragedia: quello che e' importante e' che finalmente Paul si e' liberato dai suoi fantasmi, da quel giorno in cui 15 anni fa' ha avuto il coraggio di raccontare il suo segreto di ragazzo alla sua ex moglie, Hartley Ferguson, un'artista che vive a Gloucester, Massachusetts, dove il prossimo 14 dicembre, nel cinema locale verra' proiettato il documentario.
“Hand of God” sta avendo un grande successo nelle moltissime sale cinematografiche in cui e’ stato possibile vederlo. Joe Cultrera ha avuto molti riconoscimenti. La nota stazione televisiva pubblica, PBS, lo fara’ vedere ai suoi spettatori il prossimo 16 gennaio 2007, nel suo noto programma “Frontline”.

Per chi conosce l' inglese qui c' e' un video di presentazione:
www.pbs.org/wgbh/pages/frontline/handofgod/view/

Per maggiori informazioni andare nel sito www.handofgodfilm.com/

Fonte:
fainotizia.radioradicale.it/2006/12/10/la-mano-di-dio
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