Sull’ultimo numero di Verona Fedele appare la lettera di una lettrice a proposito dei “matrimoni civili, quelli che il mai troppo compianto mons. Fiordelli definiva giustamente concubinati” [nel 1956]. Si lamenta la signora cattolica che tali “concubinati” abbiano superato in Italia i matrimoni religiosi e che “la cattolica giunta comunale” di Verona punti ad incrementarli mettendo a disposizione la casa di Giulietta. Sembra, dice la fedele papista, che un cittadino europeo “debba pagare 800 euro anziché 600 e un extracomunitario addirittura mille”. La lettrice cattolica dà la sveglia pure al vescovo:
“Noi cattolici non possiamo accettare passivamente il costante degrado laicista dei costumi.” Già, ci vorrebbe una legge che proibisca i matrimoni civili.
Risponde il televisivo monsignor Fasani, senza rettificare le strane idee della pecorella. Anzi, si augura che le alte tariffe scoraggino i matrimoni civili. “So che nell’amministrazione c’è anche chi crede nella famiglia con grande convinzione. Spero che questo suo scritto serva a convincere i nostri amministratori a stringere i cordoni che, nel caso specifico significa alzare le tariffe per scoraggiare chi pensa al matrimonio come ad un giro di giostra”.
Dalla Newsletter del circolo UAAR di Verona (verona@uaar.it)
www.uaar.it/news/2009/03/24/piaga-dei-matrimoni-civili-anzi-conc...