La storia del complotto in pillole

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Jon Konneri
00mercoledì 31 dicembre 2008 00:10
Fu il prof. Robert Eisenman della California State University che servendosi di certa stampa scandalistica, creò l'idea dell'esistenza di una sorta di monopolio culturale intorno ai manoscritti, gestito dall'équipe internazionale, per nascondere all'umanità certi testi che avrebbero minato le basi del cristianesimo. Egli fece trapelare persino l'accusa di un complotto del Vaticano per occultare i rotoli.

Oltre al sopra citato occorre menzionare anche altri due libri, che hanno contribuito al crearsi di una “leggenda nera” attorno all'équipe internazionale e ai suoi presunti tentativi, appoggiati dal Vaticano, di occultare materiale “destabilizzante”.

Il primo è dovuto a due giornalisti inglesi, Michael Baigent e Richard Leigh , con l'aiuto di Eisenamn, ed è stato definito da uno degli editori dei manoscritti “un penoso esempio di giornalismo giallo” . Il secondo è la trascrizione e traduzione di alcuni manoscritti dovuta a R. Eisenman e M. Wise, presentati falsamente al pubblico come del tutto inediti e trattati in maniera assai discutibile.

Di fronte a questo “assalto ai rotoli”, l' Autorità Israeliana per le Antichità, che sovrintendeva all'équipe internazionale, fece curare nel 1993 da E. Tov un'ottima riproduzione in microfiches di tutti i testi del deserto di Giuda, ed un elenco di tutti i testi non pubblicati, con l'indicazione degli editori previsti. Nel frattempo, una concordanza fu preparata da James J. Charlesworth , e decine di volumi della serie Discoveries in the Judaean Desert sono apparsi in questi ultimi anni, a firma di decine di studiosi diversi.

Dagli anni '90, quindi, tutto il materiale conosciuto è disponibile per gli studiosi che desiderino visionarlo, ed è possibile verificare sugli originali stessi il valore delle ricostruzioni di Allegro, Eisenman, Baigent e Wise; nonostante questo, ancora continua al di fuori dei circoli accademici la tendenza a presentare al pubblico l'esistenza di “congiure” o “complotti”, o di letture falsate dei testi, spesso anche con il sostegno di giornalisti palesemente impreparati ma ben disposti a pubblicizzare materiale “scottante”.
Jon Konneri
00mercoledì 31 dicembre 2008 00:33
www.christianismus.it/modules.php?name=News&new_topic=6

Nel 1947 in alcune grotte del deserto di Giuda, a Khirbet Qumràn, furono casualmente scoperte alcune giare contenenti antichi manoscritti. Erano il prodotto di una comunità religiosa ebraica, normalmente identificata con quella degli Esseni, che abitò quella regione fino al 70 d.C. In questa sezione si renderà conto della storia dei ritrovamenti archeologici, della pubblicazione dei manoscritti e del loro contenuto, e dei rapporti tra il cristianesimo nascente e l'ideologia di questa comunità.
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