Lecce: PM conferma pene al prete degli scandali

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kelly70
00venerdì 22 maggio 2009 14:22

Il Pubblico Ministero ha confermato le pene inflitte a Cesare LoDeserto, braccio destro del vescovo di Lecce, Cosimo Ruppi, nel processo d'appello che sarà celebrato a Lecce l prossimo 8 giugno.

Il prete già condannato per altri reati, aveva evitato il carcere, trasferendosi in Moldavia, in un centro "d'accoglienza", finanziato dal Pres. della Provincia, Pellegrino, contestato dall'Uaar di Lecce, ripreso dal Corriere della Sera e da varie interrogazioni parlamentari e provinciale.
Quella provinciale era stata ritirata dopo che Pellegrino aveva tutti "assicurato" sulla bontà di un finanziamento... fuori Italia(!). L'ex- senatore che ama definirsi "non credente e non cattolico, aveva rimbeccato l'interrogante, qualificandosi "vero laico", non usando il "don" quando inteloquisce col sacer-dote.
Non gli dà del don, ma lo finanzia per fare il "don"!
Insieme al prete sono previste condanne per familiari di Lo Deserto, carabinieri e medici del Cpt, il centro gestito dalla diocesi leccese.
Ma un silenzio di ferro è calato su un altro processo, in corso presso la Corte dei Conti regionale per il recupero di somme che Lo Deserto non avrebbe rendicontato, utilizzato o non correttamente speso.
Una contabilità parallela, "personale di don Cesare", riguardante i finanziamenti percepiti per la gestione del centro furono indirettamente scoperti dalla Magistratura su un computer di un finanziere, zio di Lo Deserto.
Cosa andrà salva in queste vicende la devota laicità dei politici, la "sana" contabilità clericale o la necessaria curia delle anime da parte di "don Cesare"?

Giacomo Grippa, Uaar- circolo Lecce
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