Maria, la radiospia

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Claudio Cava
00giovedì 9 agosto 2007 08:47
…per tenere sempre ben saldo l’equilibrio tra ecumenismo e antisemitismo…

Scritto da Alteredo
giovedì 09 agosto 2007

«Quell´incontro ci ha scioccati». Torna a salire la tensione tra ebrei e Vaticano. Ieri il Congresso ebraico europeo ha severamente criticato il recente saluto che papa Ratzinger ha concesso - alla fine della preghiera dell´Angelus di domenica scorsa a Castel Gandolfo - a padre Tadeusz Rydzyk, direttore di Radio Maryja, l´emittente polacca balzata negli ultimi tempi agli onori della cronaca per le sue dure campagne antisemite. Un incontro salutato dai sostenitori della radio come una sorta di "benedizione" pontificia alla linea dell´emittente.
Tesi, comunque, non condivisa in Vaticano dove autorevoli fonti fanno notare che il Papa quando alla fine della preghiera dell´Angelus riceve brevemente qualche ospite si limita ad un breve saluto, senza concedere placet di alcun genere e tantomeno benedire linee politiche. Come ricorda, ad esempio, il cardinale Achille Silvestrini, prefetto emerito della Congregazione delle Chiese Orientali e per anni "ministro" degli esteri della santa sede, secondo il quale «il fecondo dialogo ebraico-cristiano iniziato con papi come Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI non sarà certamente minacciato da un episodio tutto sommato marginale come questo saluto dato dal Santo Padre al direttore di Radio Maryja». «Dal Concilio Vaticano II fino ad oggi – ricorda ancora Silvestrini – il dialogo tra ebrei e cattolici è andato avanti in maniera profonda e con reciproco rispetto. Non sarà certamente questa radio a compromettere tutto, anche perché, ma chi è questa Radio Maryja?».

(tratto da un articolo di Orazio La Rocca pubblicato su Repubblica di giovedì 9 agosto 2007, a pagina 24)

Dal Dal Concilio Vaticano II il dialogo con gli ebrei è andato avanti eccome: si prenda ad esempio la dichiarazione Nostra Aetate, uscita proprio da quel Concilio e pubblicata il 28 ottobre 1965. Si dice chiaramente che La Chiesa cattolica […] considera con sincero rispetto quei [delle altre religioni] modi di agire e di vivere, quei precetti e quelle dottrine che, quantunque in molti punti differiscano da quanto essa stessa crede e propone, tuttavia non raramente riflettono un raggio di quella verità che illumina tutti gli uomini. Tuttavia essa annuncia, ed è tenuta ad annunciare, il Cristo che è « via, verità e vita » (Gv 14,6), in cui gli uomini devono trovare la pienezza della vita religiosa e in cui Dio ha riconciliato con se stesso tutte le cose.

Insomma, chiamiamolo pure ecumenismo o “dialogo alla pari”, ma ricordando sempre che è la Chiesa di Roma ad essere l’unica depositaria della Verità, gli altri sbagliano.

Non sarà certamente questa radio a compromettere tutto… Ma chi è poi questa Radio Maryja, si chiede il cardinale? È quella che si prende sempre e ovunque, financo in galleria. Amen.

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