Milano: progetto di legge sul “sesso sano”

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kelly70
00venerdì 26 ottobre 2007 18:22


Regione divisa sulla legge della “sana e responsabile sessualità”. L’opposizione parla di “norma medievale, discriminatoria e ultrabigotta”.

L’assessore alla Famiglia, Giancarlo Abelli (Fi), sorride davanti all’”autogol della sinistra”, bolla la “solita polemica ideologica” e invita chi l’attacca “a documentarsi”. Motivo: “L’espressione contestata è presa dalla legge del 1976 sui consultori”. La frase scandalo - “Le prestazioni sanitarie e sociali sono finalizzate a sostenere la persona e la famiglia, con particolare riferimento allo sviluppo di una sana e responsabile sessualità” - è stata approvata ieri in Commissione Sanità come articolo 5 del progetto di legge regionale (Pdl) sui servizi sociali e sociosanitari. Il risultato è stato un quarantotto. Che succede ora? Basta cure ai gay? E ai feticisti, agli adulteri? La prima certezza è che il testo deve ancora essere licenziato dalla Commissione e poi passare all’esame del consiglio: la giunta sta forzando i tempi, dovrebbe arrivare in aula a novembre. La seconda è che la sinistra, i sindacati e l’associazionismo omo e femminista non staranno a guardare.

La commissione Sanità ha approvato 7 articoli di legge su 30, ma sue hanno già suscitato proteste. Per dire: l’emendamento dell’ex assessore leghista Alessandro Cè ha precisato che la tutela della maternità e della vita umana ha inizio “dal concepimento”. Ecco: per Susanna Camusso, segretario lombardo della Cgil, così “si rilancia la campagna oscurantista contro la legge 194″ sull’aborto. Sulla stessa linea il movimento Usciamo dal Silenzio: “Con questa legge, i servizi di rilevanza sociale che fanno riferimento all’Asl dovranno tener conto che un embione ha più “tutele” della donna che lo porta in grembo”.

Non bastasse, ieri la maggioranza ha approvato l’articolo 5 sulla “sana e responsabile sessualità” e a sinistra s’è levata l’alzata di scudi: “Lascia troppa discrezionalità agli operatori sociali” sostiene il Verde Carlo Monguzzi. Mentre il capogruppo del Prc, Mario Agostinelli, prepara il campo alla “mobilitazione” di piazza.

La maggioranza respinge le accuse: “La Lombardia non ha mai discriminato nessuno e ha fatto della centralità delle persone il principio orientativo dell’attività amministrativa”, ribatte Mariastella Gelmini, coordinatrice regionale di Forza Italia. Monica Rizzi, consigliere leghista in Commissione sanità, liquida la polemica con una battuta: “Ma cosa avremmo dovuto scrivere? Che sosteniamo una sessualità insana e irresponsabile?”

L’articolo di Armando Stella è stato pubblicato sul Corriere Milano di oggi, pag. 7

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