Napoli: versione europea della bomba demografica

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kelly70
00sabato 12 aprile 2008 14:18

di Luigi de Marchi

Tutte le nostre autorità politiche hanno intonato la consueta geremiade sulla crisi dei rifiuti nella città e nella provincia di Napoli. E’ appunto una sceneggiata napoletana che da molti anni ormai diffonde dal Golfo di Partenope al mondo intero, insieme alle lamentazioni, le solenni promesse delle dirigenze locali e nazionali di voler “affrontare alla radici” il drammatico problema. Questa volta, però, il Presidente della Repubblica in persona ha dedicato uno dei suoi quotidiani, accorati e innocui interventi alla questione, definendola addirittura “tragica”. Per parte mia, sarei semmai incline a definirla tragicomica perché, come al solito, nella ridda di spiegazioni che vengono date alla questione ed alla sua indomabile cronicità, la spiegazione principe non viene mai non dico evidenziata, ma neppure menzionata. E qual è questa spiegazione ignorata o sottaciuta ? Ovviamente quella che da molti anni segnalo inutilmente in questi miei interventi: e cioè la mostruosa e crescente sovrappopolazione che da oltre mezzo secolo affligge Napoli e il suo circondario. “Ma questo De Marchi – protesterà forse qualcuno dei miei ascoltatori – ha proprio una fissa per la questione demografica. Come si fa a parlare di bomba demografica anche per l’Italia dove tutti, a partire dai nostri più celebrati demografi, lamentano il crollo della natalità e invocano generose franchigie fiscali e sontuosi premi per i babbi e le mamme prolifiche ?”

Ebbene sì, cari amici, questo mentecatto di De Marchi denuncia da molti anni la minaccia di una bomba demografica non solo in Italia ma in tutta Europa. Vediamo perché. Già trent’anni fa, in un Convegno che tenni con Aurelio Peccei nelle sale dell’Hotel Jolly di Roma, ricordai che nel mondo contemporaneo la sovrappopolazione si presentava in due forme: nella forma dell’eccessivo incremento, che affliggeva il Terzo Mondo e che condannava quelle popolazioni a raddoppiare ogni 20-30 anni ed a sprofondare nella miseria e nella fame; o nella forma dell’eccessiva densità, che affliggeva l’Italia e l’Europa intera facendo del Vecchio Continente e della sua ineguagliata densità demografica il vero formicaio del pianeta e che condannava le popolazioni europee, dati i loro tassi proibitivi di consumo e inquinamento pro-capite, a sprofondare nelle emissioni e nei rifiuti tossici. A causa di questi tassi proibitivi di consumo e inquinamento (40 o 50 volte più alti di quelli del Terzo Mondo), gli odierni 60 milioni d’Italiani, per esempio, inquinano e devastano l’ambiente come 2 miliardi e mezzo di africani stipati sulla nostra piccola penisola.

Insomma, la crisi dei rifiuti a Napoli è un esempio emblematico sia della centralità del fattore demografico nel disastro ecologico europeo, sia della sua sistematica negazione e rimozione. Certo, nella crisi napoletana operano anche altri cruciali fattori: e in primo luogo la corruzione e l’inettitudine di una dirigenza politica che si è presentata come artefice d’un nuovo Rinascimento della Campania mentre ripeteva fino alla nausea l’antico rituale del “panem et circenses” ed i vecchi sperperi del denaro rapinati ai contribuenti del settore privato. Ma la pressione della sovrappopolazione è evidente nel napoletano ormai da decenni. Basterà ricordare che la popolazione di Napoli (ove il Vomero, oggi un quartiere urbano centrale, era luogo di villeggiatura estiva ancora agli inizi del ‘900) è quintuplicata in cent’anni, come quella del Terzo Mondo, e che tutto l’anello della Circumvesuviana è dagli anni ’50 un’ininterrotta sequenza di muri e case, come le più affollate contrade giapponesi.

E il carattere stesso della crisi odierna, come di quelle che l’hanno preceduta, proclama le sue radici demografiche. Non si tratta infatti di una crisi di rifiuti industriali, ma di rifiuti umani, cioè di cataste d’immondizie prodotte da una popolazione assurdamente addensata tra i monti e il mare. E i semplici numeri raccolti da una mia brava collaboratrice, Giovanna Mollace, ce lo confermano ampiamente. La provincia di Napoli, sede delle periodiche crisi periodicamente deplorate dalla popolazione e dalle dirigenze, ha una densità demografica di oltre 2.600 abitanti per kmq., cioè quasi dieci volte (ripeto, quasi dieci volte) più alta della media delle altre province italiane e quasi 20 volte più alta della media nazionale, che già piazza l’Italia ai primi posti nella densità europea, a sua volta insuperata da quella d’ogni altro continente. La città e la periferia di Napoli, infine, superano la densità di 8.500 abitanti per kmq., che ne fa una seria concorrente di Gerusalemme ove, non a caso, gli umani si scannano da duemila anni in nome della misericordia giudaica, cristiana e islamica.

Ma di questa cruciale componente demografica della crisi ecologica, economica e sociale napoletana nessuna autorità politica o religiosa partenopea ha mai detto o dice una sola parola. Al contrario, tutte quelle autorità sono impegnatissime a spalancare le porte all’immigrazione e ad incentivare la prolificità dei napoletani. Quale prova migliore delle radici psicologiche, anzi psicopatologiche, del disastro ?

posted by Luigi De Marchi
www.luigidemarchi.it/2007/05/napoli-versione-europea-della-bo...
=omegabible=
00sabato 12 aprile 2008 16:57
re

Ecco un articolo che pone veramente il dito nella piaga; se poi al problema denunciato si aggiunge la cattiva gestione dei politici insieme alla volontà della popolazione di non volere inceneritori in loco,la situazione diventa tragicomica.
Forse per l'estate provvederanno alla distribuzione di maschere antigas con un decreto legge.
Forse il proprietario di quella fabbrica sarà un noto politico.
Forse....... [SM=g27816]


omega [SM=x789054] [SM=x789054] [SM=x789054]
Max Cava
00domenica 13 aprile 2008 00:15
Volete sapere come avviene lo smaltimento dei rifiuti a Zurigo?

No, non li spediamo a Napoli!! [SM=x789049] [SM=x789049] [SM=x789049]

Se interessa lo descrivo.

Maximus I [SM=x789055]
kelly70
00domenica 13 aprile 2008 00:29
Re:
Max Cava, 13/04/2008 0.15:

Volete sapere come avviene lo smaltimento dei rifiuti a Zurigo?

No, non li spediamo a Napoli!! [SM=x789049] [SM=x789049] [SM=x789049]

Se interessa lo descrivo.

Maximus I [SM=x789055]



Certo che ci interessa...

Magari vi mandiamo anche i nostri [SM=x789054] [SM=x789054]

[SM=x789052] [SM=x789050]

Max Cava
00domenica 13 aprile 2008 01:23
Re: Re:
kelly70, 13.04.2008 00:29:



Certo che ci interessa...

Magari vi mandiamo anche i nostri [SM=x789054] [SM=x789054]

[SM=x789052] [SM=x789050]





Risposta negativa. Ognuno si smaltisce i suoi! [SM=x789054] [SM=x789054] [SM=x789054]

Domani, anzi oggi, vi dico...

Buonanotte a tutti.

Maximus I [SM=x789055]

Max Cava
00domenica 13 aprile 2008 19:57
Come richiesto dalla Madre Badessa, i cui desideri sono, per me, ordini, vò ad illustrarvi come in Svizzera ci liberiamo della mmonnezza.

Da noi lo smaltimento non si paga a seconda dei m2 dell'abitazione ma secondo la produzione.
Più rifiuti produci, più paghi. Il che é ineccepibile.

Ci sono sacchi appositi da 35, 60 e 120 litri, che si possono comperare nei Supermercati.
Per aziende e condomini, cassonetti e container.

Nessuno ti obbliga a fare la raccolta differenziata, a parte materiali altamente inquinanti, come ad esempio batterie, olio lubrificante etc., puoi gettare di tutto in questi sacchi... e paghi.

Se vuoi risparmiare sei quindi costretto a fare raccolta differenziata.

Un sacco da 35 litri costa 1.60 Euro, quello da 60, 3.00 Euro e così via.

Nel nostro piccolo, famiglia di tre persone, facendo raccolta differenziata, ne adoperiamo mediamente 1 ogni settimana. Quindi, abitando in un appartamento abbastanza grande, paghiamo intorno ai 100.00 Euro l'anno. In Italia pagheremmo, credo, intorno ai 250.00.

Se i rifiuti si vanno a gettare direttamente nell'inceneritore, il costo é di Euro 120.00 per tonnellata.

Ogni paese ha un deposito dove andare a buttare tutti i rifiuti anorganici, vetro, carta, lattine etc. assolutamente gratis.
6 - 7 volte l'anno, la carta viene anche raccolta da associazioni sportive e non, e rivenduta al prezzo di 3 - 4 centesimi al Kg.

Tutti i Cantoni, perlomeno i più grandi, gestiscono uno o più inceneritori a seconda del fabbisogno. In Italia, da quanto sento, c'é una strenua opposizione riguardo questi ultimi.
Mi domando il motivo.

Non essendo in possesso di statistiche, la butto lì così....
In Svizzera non ci sono, percentualmente, più malati alle vie respiratorie che altrove. Gli inceneritori sono in funzione da decenni.

D'accordo, ogni tanto nasce qualcuno con tre gambe o quattro mani... ultimamente ne é nato uno con le branchie... l'hanno salvato buttandolo nel lago. Due volte al giorno si fà una poppata dalla sirena nata vent'anni fà e sguazza felice azzannando i bagnanti..... [SM=x1414707] scherzo ovviamente.... [SM=x789049] [SM=x789049]

I fumi degli inceneritori vengono autocontrollati dai gestori e ricontrollati almeno due volte l'anno, da personale specializzato, i cosidetti Verificatori, mediante analizzatori di gas. Questi controlli vengono fatti senza preavviso, onde evitare che i depuratori vengano messi in funzione solo quando arriva il controllo.

Non voglio arrivare a dire che sté ciminiere emettano aria pura, ma anche la spazzatura é un inquinante non da poco e fra i due mali...scegliete voi.

Inoltre, l'energia prodotta, sottoforma di vapore e calore, viene adoperata per far girare turbine che producono elettricità per il fabbisogno dell'inceneritore stesso (ca. 40%), il resto viene convogliato verso le centrali ed il vapore prodotto viene usato per il riscaldamento. Con questo sistema si risparmiano decine di migliaia di litri l'anno di combustibile fossile.

Le scorie risultanti, vengono nuovamente bruciate e poi smaltite, utilizzandole, tra l'altro, perché non più nocive, come concime.

Morale della favola, a mio avviso, se le cose vengono fatte per bene, un inceneritore non é più inquinante di altri metodi di smaltimento. In Italia i più accaniti obiettori sono per i depositi da cui ricavare gas metano.... ma tutta quella spazzatura, si macera al 100%? Inoltre, quanto spazio occorre con questo sistema? Dove lo troviamo se nessuno é disposto a concederlo nel proprio comune?

Maximus I
kelly70
00domenica 13 aprile 2008 20:13

Non so perchè in Italia ci siano queste paure ataviche per tutto ciò che produce energia...

Oltretutto essendoci gli impianti dei paesi confinanti a pochi kilometri di distanza, la cosa non ha nemmeno senso...l'inquinamento mica guarda se ha passato il confine... [SM=g27818]

Quindi il motivo DEVE essere un altro e non ci vuole molto a immaginare quale sia...

Poi considerando che gli Italiani sono dei pecoroni che si bevono qualunque cosa gli si dica e vanno a manifestare anche contro le mamme se un pinco pallino dice che fanno male alla salute!!!!! [SM=g27828] [SM=g27828]


Comunque tanto di cappello all'organizzazione svizzera [SM=g27811] ma qua nemmeno ci arrivano a immaginarla [SM=g27816] [SM=g10739]
Max Cava
00domenica 13 aprile 2008 21:16
Re:

kelly70, 13.04.2008 20:13:


Non so perchè in Italia ci siano queste paure ataviche per tutto ciò che produce energia...



Non credo dipenda da una paura atavica. Penso piuttosto che ciò che vorrebbe fare il governo in carica, non stà bene all'opposizione.... anche se era la stessa cosa che voleva fare quest'ultima quando era al governo!


Oltretutto essendoci gli impianti dei paesi confinanti a pochi kilometri di distanza, la cosa non ha nemmeno senso...l'inquinamento mica guarda se ha passato il confine... [SM=g27818]



Quando c'é da prendere un provvedimento contro l'inquinamento, gli svizzeri, non sono comunque da meno eh!
Sono quasi sempre pionieri in Europa. Intorno, ci sono industrie che ammorbano l'aria, ma da noi mettono il limite di 80 Km. sull'autostrada per via delle polveri fini...
Sai che nervi????? [SM=x1413487]


Quindi il motivo DEVE essere un altro e non ci vuole molto a immaginare quale sia...



[SM=g27816] [SM=g27816]


Poi considerando che gli Italiani sono dei pecoroni che si bevono qualunque cosa gli si dica e vanno a manifestare anche contro le mamme se un pinco pallino dice che fanno male alla salute!!!!! [SM=g27828] [SM=g27828]



No, gli italiani non sono pecoroni.
Secondo me, pensano che i controlli sui depuratori degli inceneritori non verrebbero effettuati conseguentemente, oppure che i controllori verrebbero corrotti e, di conseguenza, diffidano. Puoi dargli torto?



Comunque tanto di cappello all'organizzazione svizzera [SM=g27811] ma qua nemmeno ci arrivano a immaginarla [SM=g27816] [SM=g10739]



Ma vedi, anche qui per arrivare a fare una raccolta differenziata del quasi 85%, c'é voluto un po di tempo e con questa idea di abolire la tassa sui rifiuti e vendere i sacchi a prezzo maggiorato, ci si é arrivati. Almeno adesso nessuno si lamenta. Ciò che produci paghi. Amen.

L'altra sera, su una emittente tedesca, trattavano proprio il problema della spazzatura a napoli.
Se lo Stato si prendesse la responsabilità dello smaltimento senza ricorrere a ditte private, il problema della camorra in Campania non dico che sarebbe risolto ma quasi.

Maximus I


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