NESSUNO STUPRO SULLA 12ENNE DI BOLOGNA, LIBERATO IL MAROCCHINO FERMATO IERI
BOLOGNA - Un'invenzione completa, per vergogna, per paura che la madre sapesse che era stata vista in atteggiamenti intimi con un ragazzo. E' la confessione che, nel cuore della notte, ha fatto ai carabinieri la dodicenne che nel pomeriggio aveva denunciato uno stupro di gruppo in un parco ad
Anzola Emilia (Bologna).
La ragazzina - questa la confessione - si era appartata col fidanzatino tra i cespugli del parco per scambiare delle effusioni. La scena sarebbe stata vista da alcune compagne di scuola che si trovavano nei paraggi. Per paura che le compagne riferissero alla madre della ragazzina quanto avevano visto la giovane si e' inventata la storia della violenza.
Cosi' ha indicato ai Carabinieri il giovane marocchino di 20 anni che conosceva solo di vista e che in quel momento si trovava nella piazza di Anzola. La giovane provava vergogna e temeva che le amiche riferissero quanto visto a sua madre.
L'amministrazione del comune alle porte di Bologna aveva indetto per questa sera una fiaccolata per le vie del paese e pertanto ha annullato l'appuntamento.
La Procura della Repubblica intanto ha scarcerato il ragazzo marocchino che era stato fermato ieri sulla base del riconoscimento della maglietta griffata indicata ieri dalla ragazzina, accusandolo di averla costretta a subire l'oltraggio sessuale mentre altri quattro ragazzi assistevano.
Il sindaco di Anzola Loris Ropa, esprimendo grande sollievo perché la notizia si è rivelata infondata, conferma però "l'impegno dell'amministrazione a tenere alta la vigilanza perché nessun fatto di violenza abbia luogo e perché il clima di serena convivenza che contraddistingue il paese, non venga meno. Esprime pertanto la sua piena solidarietà al ragazzo coinvolto ingiustamente nella vicenda".
MAROCCHINO, PERCHE' IO?
''Se vedessi quella ragazza le farei solo una domanda: perche' hai detto che sono stato io? Sono molto arrabbiato ma se mi chiedesse scusa la perdonerei''. Cosi' ai microfoni dell'emittente tv bolognese Telecentro-Telesanterno, il giovane marocchino di 21 anni, regolare in Italia, ha commentato il suo ruolo di accusato ingiustamente di violenza sessuale da una 12enne di Anzola dell'Emilia.
''Io non so neanche chi e' - ha aggiunto il giovane dopo una notte in caserma - lei ha detto che il ragazzo che aveva abusato di lei indossava una maglietta nera di Dolce&Gabbana. Sono passati i carabinieri mentre ero in piazzetta e mi hanno chiesto dove fossi alle 16.30. Poi mi hanno portato in caserma e ci sono rimasto fino alle 4.30 di questa mattina. Da stamattina non ho mangiato nulla e non sono neppure andato a lavorare. Io ho un
lavoro, ma qui ad Anzola non mi trovo bene, spero di andare via.
Non ho mai fatto una cosa del genere, se voglio fare qualcosa ho una ragazza e non andrei mai con una bambina di 12 anni''. Sulla vicenda e' intervenuto anche il vicedirettore area ospedaliera dell'Ausl di Bologna, Massimo Annicchiario: ''Mi preme sottolineare - si legge nella nota - il buon funzionamento del protocollo sanitario per le donne che subiscono violenza: il protocollo, messo a punto in collaborazione con Comune,
Prefettura e Questura, ha funzionato in ogni sua parte e l'intervento di personale sanitario formato e qualificato per fronteggiare tale tipo di situazioni ha consentito la creazione di un clima di comprensione e vicinanza che ha permesso in poco tempo alla ragazza di confidarsi con le forze dell'ordine''.
www.ansa.it/opencms/export/main/visualizza_fdg.html_1993778...