Caso UE-ICI: nervi molto scoperti
I privilegi fiscali della Chiesa cattolica sono così tanti e così estesi* che, nel venire a sapere che l’Unione Europea ha aperto un’indagine in proposito (cfr. Ultimissima di ieri) c’è quasi da stupirsi che abbia impiegato così tanto tempo ad accorgesene. La reazione da parte cattolica è stata così apertamente tesa da far nascere il sospetto che si sia toccato un nervo scopertissimo. Diamo una scorsa agli articoli odierni di “Avvenire”, quotidiano dei vescovi.
Un articolo accusa il portavoce della Commissione Europea di essere “un bel tipo”. Un altro, firmato Paolo Viana, parla di “inutile polemica” e riprende l’accusa contro Emma Bonino lanciata da Luca Volonté: questo soggetto può al massimo fungere da esecutore, a voi scoprire il mandante. Infine, un terzo articolo (wow, tre articoli!) firmato Luigi Geninazzi attacca l’on. Maurizio Turco per qualcosa che non riguarda granché questa vicenda, senza dire chiaramente ciò che ormai tutti sanno, ovvero che è proprio grazie a Turco che si è messa in moto tutta la vicenda: per i vescovi è più comodo mirare alla Bonino, ma conviene sempre mandare un messaggio in codice anche a Turco, già che ci sono. E allora l’articolo di Geninazzi parla di “esilarante articolo” di Turco, di “fissazioni anticlericali” e “fanatismo laicista” che producono “analisi zoppicanti”.
Reagendo in maniera così grezza e scomposta, la Chiesa italiana ha finito per confermare i peggiori sospetti, e il portavoce dell’esecutivo comunitario Johannes Leitenberger ha avuto subito modo di precisare che l’accusa di mancanza di rispetto sollevata dalla richiesta di informazioni da parte della Commissione europea sulle esenzioni fiscali garantite dallo Stato italiano alla chiesa cattolica “è senza fondamento, perché non è una questione di mancanza di rispetto per la religione, ma di rispetto del diritto comunitario” (Repubblica.it)
Ma la Chiesa ratzingeriana del III millennio, così simile nelle aspirazioni a quella di Gregorio VII, Innocenzo III e Bonifacio VIII, sa utilizzare il sostantivo ‘diritti’ solo quando è preceduto dall’aggettivo possessivo ‘miei’.
* Un’introduzione, scritta da Sergio Manzati, ai privilegi economici e fiscali della Chiesa cattolica è stata pubblicata sul nostro sito
www.uaar.it/