Non è un dio che ci preoccupa

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
kelly70
00venerdì 30 maggio 2014 23:18
Chi pensa a un dio, quale che sia, perché in questo modo si è tolto l’ansia di dover capire ciò che non è ovvio nè manifesto nella nostra vita, nel pianeta e nel cosmo, e non ha neanche la voglia di andarsi a cercare qualche straccio di risposta o di dubbio, se lo fa, fa bene, è il rimedio per lui, gli si confà. Un dio fine a se stesso senza dottrine, rivelazioni o apparati è una innocente superstizione, un amuleto, una banale scommessa.

Ben diverso lo scaltro sfruttamento di un dio per avallare narrazioni e dottrine, rivelazioni e caste ecclesiali e sacerdotali autoarrogantisi potere, magia e assoggettamento di popoli. Questa frode che si chiama “religione” va combattuta con tutti i mezzi: il male che queste aggregazioni di preti o similari hanno prodotto nella storia umana gronda sangue e dolore, oppressioni e privilegi. La religione non è assimilabile ad una ideologia politica che si fonda sul tipo di società in cui un individuo si augura lecitamente di vivere, la religione si fonda invece sul tipo di società in cui un branco di spregiudicati e fanatici “religiosi” pretendono di farti vivere sotto il loro potere, in modo ossequiente alle loro farse e illusioni.

Ed è qui che entra in scena il ruolo sociale e culturale di NonCredo: mettere in guardia il cittadino e dirgli che il vero mondo ideale è quello costruito su etica e libertà, che fare del bene non è monopolio delle confraternite religiose che grondano ricchezze, terreni e palazzi ma di chiunque coltivi dentro di sé il germe dell’amore gratuito senza contropartite, e sono tantissimi tra loro i noncredenti, ovunque nel mondo quanto sconosciuti.

Ed anche la scepsi spasmodicamente anti-dogmatica di NonCredo ha concorso alla formazione del clima di libertà di pensiero e autonomia di coscienza per sottrarre quei cittadini, che in NonCredo cercano e trovano una aggregazione identitaria, al vassallaggio di una qualsiasi influenza variamente confessionale o ideologica capace di limitare o condizionare legislazioni, pensiero scientifico, diritti civili ed evoluzione del senso comune.

“Libertà vo’ cercando……”, e così anche NonCredo che ne è un vessillifero.

Pensiero critico e autonomo, esortazione al dubbio sistematico, grande enfasi sui valori etici, restando statutariamente ben al di fuori delle velleità di una religione quasi di Stato ed anche di tutte le tante altre cosiddette “tollerate”. Anzi, al riguardo, NonCredo sposa il pensiero di Francesco Ruffini che un secolo fa scriveva sulla libertà religiosa in generale:
“Lo Stato moderno non deve più conoscere tolleranza ma solamente libertà, poiché la tolleranza suona graziosa concessione dello Stato al cittadino, mentre libertà significa diritto del cittadino verso lo Stato”.
 

Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 13:23.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com