Ottavo: “non dire falsa testimonianza”.

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kelly70
00mercoledì 9 gennaio 2008 12:25
Le menzogne del Papa sulla pedofilia nella Chiesa


mercoledì 09 gennaio 2008

Dopo aver formulato discutibili teorie sul rapporto tra la centralità della famiglia e la pace nel mondo, senza nemmeno riprendere fiato, vengono serviti caldi caldi dati liberamente interpretati, emessi dal John Jay College of Criminal Justice della City University di New York, la più autorevole autorità degli Usa in materia criminologica. Con calcoli astrusi ed estrapolazioni quantomeno fantasiose, si dimostra che i casi di pedofilia nella Chiesa sono in forte diminuzioni e, nel loro insieme, numericamente insignificanti. Fisiologici insomma.

Il rapporto del John Jay College dice però che negli ultimi decenni, negli Stati Uniti, ben 4.392 preti su 109mila totali sono stati denunciati proprio per questo reato ed il fatto che ad oggi solo 150 circa siano stati condannati dipende da numerosi fattori che non sono necessariamente associabili al non luogo a procedere o all'innocenza, ma a prescrizioni del reato, alla difficoltà dei minori a testimoniare l'abuso, al fatto che numerosi processi non siano ancora andati a sentenza, per ritrattamenti negoziati a fior di centinaia di migliaia di dollari. Non sono quantificabili, e non fanno quindi parte della statistica, le innumerevoli denunce mai fatte per pudore o per volontà di rimozione. Chi scrive frequentava a Tripoli, in Libia, le scuole dei Fratelli Cristiani ed ha ricevuto avances, prontamente respinte e denunciate in famiglia, dal preside dell'Istituto, cui non è seguita alcuna denuncia. Il cinismo di Ratzinger non solo gli impedisce di manifestare dolore e ripugnanza per un reato così odioso, che dovrebbe indignarlo profondamente anche fosse stato commesso una sola volta, ma mentre balbetta le sue scuse, lo spinge a tentare di ridimensionare il problema e manda a dire dai suoi giannizzeri, che statisticamente i preti peccano, quanto i rabbini, i pastori protestanti o gli imam. Che schifo!

In ogni caso il problema degli abusi da parte dei preti non riguarda solo i minori, ma anche gli adolescenti che in alcuni stati non sono più minori, le donne, gli stessi uomini stando alle denunce degli ospiti della santa comunità di Don Gelmini, e, dulcis in fundo, le sorelle di fede, le suore.

Preti che molestano suore, preti che abusano di suore, preti che costringono ad abortire le monache con cui hanno avuto rapporti sessuali. Emergono dagli archivi della Chiesa le denunce su un fenomeno che abbraccia i cinque continenti e che sino ad ora stato soffocato sotto la coltre del silenzio. Le denunce sono precise, firmate con nome e cognome e presentate a più riprese durante gli anni Novanta, alle istanze maggiori della Chiesa: la Congregazione vaticana per la vita consacrata, le riunioni dei Superiori degli ordini religiosi, varie Conferenze episcopali.

Il 18 febbraio 1995 un rapporto viene consegnato al cardinale Martinez Somalo, prefetto della Congregazione vaticana per la vita consacrata. E' un pugno nello stomaco. Si parla di suore sfruttate sessualmente, sedotte e spesso violentate da preti e missionari. Messo in allarme, il cardinale Martinez Somalo incarica un gruppo di lavoro della Congregazione di approfondire la questione con suor Maria O' Donohue, autrice del rapporto e coordinatrice per conto della Caritas internazionale e dell'agenzia Cafod (Fondo cattolico per lo sviluppo oltremare) i programmi sull'aids. Le sue denunce in Vaticano sono agghiaccianti. «Gli abusi sono diffusi», racconta, le segnalazioni molteplici. Aspiranti alla vita religiose violentate dal prete cui portano i certificati necessari. Medici di ospedali cattolici avvicinati da preti che portano «ad abortire suore e altre giovani donne».

Fedeli allarmati per gli abusi. Nello shock dei monsignori presenti, suor O'Donohue evoca la storia di un «prete che spinge una suora ad abortire, lei muore e lui celebra ufficialmente la messa requiem» per la sventurata.

Molti casi vengono riportati dall'Africa dove la cultura non favorisce il celibato e dove per tradizione «è impossibile per una donna o un'adolescente dire no ad un uomo, specie ad un anziano e particolarmente ad un sacerdote».
Ma gli esempi di abuso vengono da tutto il mondo. Suor O'Donahue ha lavorato sodo per mesi ed anni. Già nel 1994 ha trasmesso alle autorità ecclesiastiche un rapporto in cui informa che con l'espandersi dell'aids le suore sono state identificate anche da preti come gruppo sicuro dal punto di vista sanitario e quindi oggetto di richieste sessuali. Certi preti le cercano proprio «per timore di contrarre l'aids con prostitute». In una nazione la superiora di una comunità di suore è stata avvicinata nel 1991 da preti che le chiedevano di poter usufruire dei favori sessuali delle sue monache. Purtroppo è piuttosto diffuso il fenomeno di «preti ed esponenti della gerarchia ecclesiastica che (così viene riportato) abusano del loro potere e tradiscono la fiducia di suore coinvolte in relazioni sessuali di sfruttamento». Accade spesso che preti invitino le suore a prendere la pillola. Poi succede, invece, che in una comunità venti suore si trovino incinte contemporaneamente. Ma accade anche che le autorità ecclesiastiche locali siano sorde alle denunce. In un caso citato – 29 suore rese gravide dai preti di una diocesi – la superiora chiese invano l'intervento del vescovo. Fu, invece, «rimossa dal vescovo» e rimpiazzata da un'altra.
L'appello alle istanze ecclesiastiche superiori non ebbe seguito.

Testimonianze di abusi, ha dichiarato suor O'Donahue, vengono da 23 paesi del mondo: dal Burundi al Brasile, dalla Colombia all'India, dall'Irlanda, all'Italia, alla Nuova Guinea, alle Filippine, agli Stati Uniti. Le sue denunce, raccolte dal National Catholic Reporter in America e in Italia dall'agenzia Adista (che le metterà il resto on line), non nascono da posizioni femministe – che lei respinge – ma esigono dal Vaticano un intervento educativo a tutti i livelli.

Nel 1998 anche la superiore religiosa suor Marie McDonald ha presentato un suo rapporto, gettando luce su «molestie sessuali e stupri perpetrati da preti e vescovi». Il Vaticano sta monitorando il fenomeno, sensibilizza discretamente i vescovi, ma non risultano atti ufficiali in cui il grave problema sia affrontato direttamente. «Per quanto io ne sappia, non è stata disposta alcuna ispezione», afferma suor Mc Donald, superiore della Suore Missionarie di Nostra Signora d'Africa. Le strategie dello sfruttamento sono varie, spiega: «Suore diventate finanziariamente dipendenti da preti, che possono chiedere in cambio favori sessuali» oppure preti che da direttori spirituali o confessori estorcono rapporti di sesso. «La cospirazione del silenzi – aggiunge – contribuisce al problema. Solo se lo affronteremo insieme, riusciremo a trovare le soluzioni».

Però bisogna agire presto. Già tre anni fa suor McDonald segnalava che la situazione peggiorava invece di migliorare. La Santa Sede conferma l'esistenza di «casi di abusi sessuali subiti da religiose da parte di sacerdoti o missionari», afferma che «sta trattando» il problema – «ristretto, però ad un'area geografica delimitata», che dovrebbe essere l'Africa (anche se non viene ufficialmente specificato). Questa la risposta del Vaticano alla notizia di un rapporto che documenterebbe centinaia di stupri e molestie.

«Il problema – spiegava in una dichiarazione l'allora portavoce Joaquin Navarro Valls – è conosciuto. La Santa Sede sta trattando la questione in collaborazione con i vescovi, con l'Unione superori generali (Usg) e l'Unione internazionale superiori generali (Uisg). Si lavora sul doppio versante della formazione delle persone e della soluzione dei casi singoli. Alcune situazioni negative – commenta ancora Navarro – non possono far dimenticare la fedeltà spesso eroica della stragrande maggioranza di religiosi, religiose e sacerdoti». Una risposta al caso sollevato dal periodico americano National Catholic Reporter e riportato da Repubblica. Negli articoli usciti sui giornali si fa riferimento a un rapporto consegnato nel 1995 in Vaticano da due religiose statunitensi. Suor Maria O'Donohue, autrice del rapporto, racconta di «un prete che spinge una suora ad abortire, lei muore e lui celebra ufficialmente la Messa» per i funerali; afferma che le suore sono cercate «per timore di contrarre l'Aids con le prostitute» da «preti ed esponenti della gerarchia ecclesiastica che abusano del loro potere e tradiscono la fiducia di suore coinvolte in relazioni sessuali di sfruttamento».

Dobbiamo aggiungere altro Santo Padre?

Raffaele Barki


Fonte: Resistenza Laica
=omegabible=
00mercoledì 9 gennaio 2008 18:33
re

Mi ha particolarmente schifato quanto quoto:

Fedeli allarmati per gli abusi. Nello shock dei monsignori presenti, suor O'Donohue evoca la storia di un «prete che spinge una suora ad abortire, lei muore e lui celebra ufficialmente la messa requiem» per la sventurata.


Un bel servizio non c'è che dire!!!!! [SM=g27825]
Come dire dal casso alla cassa.!!!!!!! [SM=g27825] [SM=g27825]

E il santo padre è 10 anni che lo sa e sta ancora ....esaminando!!!!

Poi si affaccia alla finestra in san pietro e fa il discorso domenicale.!!!!

Speriamo che un cardinale si converta al cristianesimo e lo butti di sotto. [SM=x789051] [SM=x789051] [SM=x789051] [SM=x1414722]


omega [SM=x789054] [SM=x789054] [SM=x789054] [SM=x1413498]

MauriF
00giovedì 10 gennaio 2008 01:01
Parlando più seriamente....
Quanti sono i preti "pedofili"?


Le controversie scatenate dalla diffusione in Italia del documentario Sex Crimes and the Vatican della BBC hanno riportato alla ribalta un vecchio problema, su cui sembrava che le scienze sociali avessero fatto chiarezza: ma, pare, non in Italia. Quanti sono i preti “pedofili”? Lo storico e sociologo Philip Jenkins, in una serie di opere (la fondamentale Pedophiles and Priests. Anatomy of a Contemporary Crisis, Oxford University Press, Oxford - New York 1996; Moral Panic. Changing Concepts of the Child Molester in Modern America, Yale University Press, New Haven - Londra 1998; The New Anti-Catholicism. The Last Acceptable Prejudice, Oxford University Press, Oxford - New York 2003) ha mostrato come l’uso di statistiche folkloriche – cioè senza base scientifica, ma che passano da un talk show e da un articolo di giornale all’altro – sia alla base della costruzione di “panici morali”, cioè dell’errata percezione di problemi assolutamente reali e drammatici di cui però sono esagerate le dimensioni.

Ancora una volta, va ribadito che le statistiche non consolano le vittime: anche un solo caso di sacerdote pedofilo è un dramma per la Chiesa e giustifica pienamente le severe misure invocate da Benedetto XVI. Tuttavia, per inquadrare un problema le scienze sociali non possono fare a meno delle statistiche, soprattutto perché è lo studio delle statistiche che permette di dire qualcosa sulle cause di un fenomeno.

Come nota Jenkins – non senza un pregiudizio anticattolico – i media hanno anzitutto creato uno straordinaria confusione sulla parola “pedofilia”. La pedofilia è definita dai manuali medici (tra cui il diffuso DSM-IV) come “l’attività sessuale ricorrente [di adulti] con bambini prepuberi”. Naturalmente l’età della pubertà varia nei singoli casi, ma le stesse fonti – ai fini statistici – considerano “pedofilia” l’attività sessuale con minori di undici anni. Quando si parla di “pedofilia” per tutti i casi di rapporti sessuali di sacerdoti con minorenni si dice, semplicemente, una sciocchezza. Un sacerdote di trent’anni che scappa con una parrocchiana di sedici viola certamente la morale cattolica e secondo le leggi di molti paesi commette anche un reato, ma non è certamente un pedofilo. Né lo è, tecnicamente, chi va con una dodicenne per quanto il suo comportamento sia ripugnante e sia più che giusto sanzionarlo.

Sui paesi diversi dagli Stati Uniti non sono state raccolte statistiche scientificamente verificabili sul numero di sacerdoti coinvolti in episodi di pedofilia (anche se in alcuni sono in corso studi, e i primi risultati mostrano che le cifre sono inferiori a quelle statunitensi). Negli Stati Uniti la Conferenza Episcopale ha costituito un National Review Board for the Protection of Children and Young People, che nel 2004 ha pubblicato il rapporto A Report on the Crisis in the Catholic Church in the United States (diffuso via Internet da attivisti anti-cattolici, ma non segreto e distribuito ai giornalisti). Il documentario Sex Crimes and the Vatican ci racconta la storia del National Review Board a tinte fosche: ma si tratta di polemiche che attengono alle sue conclusioni, cioè ai commenti di questo ente (oggetto, peraltro, delle più diverse valutazioni) allo studio statistico indipendente commissionato al John Jay College of Criminal Justice della City University of New York, che non è un’università cattolica ed è unanimemente riconosciuta come la più autorevole istituzione accademica degli Stati Uniti in materia di criminologia. È giusto quindi tenere separate le statistiche fornite dal John Jay College dai commenti del National Review Board.

Queste statistiche ci dicono che dal 1950 al 2002 4.392 sacerdoti americani (su oltre 109.000) sono stati accusati di relazioni sessuali con minorenni. Di questi poco più di un centinaio sono stati condannati da tribunali civili. Il basso numero di condanne da parte dello Stato deriva da diversi fattori. In alcuni casi le vere o presunte vittime hanno denunciato sacerdoti già defunti, o sono scattati i termini della prescrizione. In altri, all’accusa e anche alla condanna canonica non corrisponde la violazione di alcuna legge civile (è il caso, per esempio, in diversi Stati americani del sacerdote che abbia una relazione con una – o anche un – minorenne maggiore di sedici anni e consenziente). Tuttavia il National Review Board è stato anche criticato per non avere dedicato sufficiente spazio, nel suo commento, al fatto che ci sono stati molti casi clamorosi di sacerdoti innocenti accusati: e Jenkins ritiene che questi si siano moltiplicati negli anni 1990 quando alcuni studi legali hanno capito di poter strappare transazioni milionarie anche sulla base di semplici sospetti. Le cifre non cambiano in modo significativo aggiungendo il periodo 2002-2007, perché già lo studio del John Jay College notava il “declino notevolissimo” dei casi negli anni 2000: le nuove inchieste sono state poche, e le condanne pochissime (un effetto delle politiche di “tolleranza zero” dei vescovi americani ma certo anche delle misure più rigorose introdotte dal cardinale Ratzinger come prefetto della Congregazione per la dottrina della fede).

Dallo studio del John Jay College si può concludere, come si legge spesso, che il quattro per cento dei sacerdoti americani sono “pedofili”? Niente affatto. Secondo lo stesso studio il 78,2% delle accuse si riferisce a minorenni che hanno superato la pubertà. Dunque i sacerdoti accusati di pedofilia sono 958 in cinquantadue anni, diciotto all’anno. Rispettando le stesse proporzioni le condanne dovrebbero essere 24: in realtà sono di più, perché i tribunali dello Stato (giustamente) perseguono più severamente i pedofili che di chi ha rapporti con minori dopo la pubertà (un’attività, ripetiamolo ancora a rischio di sembrare noiosi, gravemente immorale e spesso anche criminale, ma che non è pedofilia). Ma anche così le condanne penali di preti (veramente) pedofili negli Stati Uniti sono state nel periodo 1950-2002 poco più di una all’anno, il che ci dice quanto seriamente vadano prese certe affermazioni televisive.

Jenkins aggiunge un altro elemento, tutt’altro che poco importante. Per sapere se la Chiesa cattolica sia un ambiente particolarmente favorevole alla pedofilia – e il sacerdozio sia uno stato di vita “a rischio” – occorrerebbe paragonare le statistiche sui sacerdoti cattolici a quelle sui pastori protestanti, i rabbini, gli imam e i maestri delle scuole e degli asili statali. Per tutte queste categorie non risultano a Jenkins dati sulle accuse raccolti con la stessa sistematicità con cui si è studiato il caso dei sacerdoti cattolici; ma i dati sulle condanne mostrano che la percentuale è simile, e in alcuni casi più alta, rispetto ai preti della Chiesa cattolica. Per Jenkins questo dato smonta, tra l’altro, la tesi più volte ripetuta secondo cui è il celibato sacerdotale a essere responsabile della pedofilia. I pastori protestanti e i maestri di scuola e di asilo sono in maggioranza sposati, eppure tra loro c’è una percentuale di pedofili condannati analoga o più alta rispetto ai sacerdoti cattolici. Come ha ricordato il cardinale arcivescovo di Sydney, George Pell (e i dati di Jenkins lo confermano), il novanta per cento dei pedofili sono sposati. Semmai – per quanto non sia politicamente corretto dirlo – i dati confermano che il rischio pedofilia è maggiore tra gli omosessuali. Mentre sarebbe ingiusto e assurdo sostenere che tutti gli omosessuali sono pedofili, è un dato di fatto che molti pedofili sono omosessuali. Secondo il rapporto del John Jay College l’81% dei sacerdoti accusati di rapporti con minori nel periodo 1950-2002 avevano un orientamento omosessuale. Tuttavia quando Benedetto XVI ha raccomandato ai vescovi americani maggiore cautela prima di ordinare come sacerdoti seminaristi che manifestano un orientamento omosessuale, gli stessi media – compresa la BBC – che invocano misure durissime contro il rischio pedofilia hanno accusato il Papa di essere “omofobo”. Dov’è l’errore?

[SM=g9343] [SM=g9343] [SM=g9343]

pcerini
00giovedì 10 gennaio 2008 01:33
E' la solita replica ripetuta fino alla nausea,oltre ogni senso della realta',e,nonostante i dati di Jenkins siano cosi' clamorosamente carenti di alcuni fattori (come casi mai denunciati,o casi caduti in prescrizione,o anni non considerati nella indagine statistica),non ne tiene conto al fine di sminuire la reale portata e gravita' della situazione nonostante negli ultimi mesi ci siano stati altri casi denunciati e altri risarcimenti da capogiro.

Guardate poi quando l'articolo afferma " Secondo lo stesso studio il 78,2% delle accuse si riferisce a minorenni che hanno superato la pubertà",se per voi questo non sfiora non solo il limite del paradosso ma anche della ragione,io conosco statistiche che dimostrano con maggiori indici di probabilta' come molti casi siano avvenuti con bambini al di sotto dei 9-10 anni di eta'.

Uno sporco gioco di statistiche? Parrebbe proprio di si,solo che quello che tenta di fare l'autore dell'articolo Introvigne (menzionando solo la parte statistica di Jenkins che gli fa piu' comodo) non ha nulla da invidiare a quello che tenta di fare un negazionista dell'olocausto nazista.

E devo dire che mi sono pure rotto i coglioni adesso di leggere sempre i caratteri a cubitali grossi,oltretutto senza neanche citare la fonte (l'articolo e' a firma di Introvigne),cosa di cui si deve essere obbligati a fare PER LEGGE.
Rainboy
00giovedì 10 gennaio 2008 11:58
Dall'articolo di Mauri insomma, deduciamo che ci eravamo sbagliati: la maggior parte di quei preti non sono pedofili, sono soltanto stupratori di minorenni!

Avrei dovuto capire prima la portata del mio errore. Cosa aspettiamo a scarcerarli e a far restituire gli indennizzi?

Andromaca75
00giovedì 10 gennaio 2008 12:02
Il problema più grosso è riuscire a far confidare le vittime.

Dovrebbero dirlo ai genitori SUBITO!!!Solo che spesso si vergognano, e si sentono in colpa....Una persona di cui ti fidi ti ha fatto l' inimaginabile; è difficile già capire per un bambino cosa sta succedendo figuriamoci elaborarlo e dirlo.
Per lo meno se lo dicessero subito dove non arrivano chiesa e autorità ci arriverebbero i padri.

Prendete il caso di Don Lelio Cantini, fa rabbrividire.


Quello che mi fa schifo e che si sta a disquisire di cose assurde tipo, non è pedofilia perchè è già pubere, ma stiamo scherzando?


Non so se lo conoscete, ma vi segnalo questo sito www.ildialogo.org

C'è una sezione ben fatta sulla pedofilia.

Andromaca75
00giovedì 10 gennaio 2008 12:05
Re:
Rainboy, 10/01/2008 11.58:

Dall'articolo di Mauri insomma, deduciamo che ci eravamo sbagliati: la maggior parte di quei preti non sono pedofili, sono soltanto stupratori di minorenni!

Avrei dovuto capire prima la portata del mio errore. Cosa aspettiamo a scarcerarli e a far restituire gli indennizzi?






Un altro problema è questo

"Gli accusati di rapporti con minori nel periodo 1950-2002 avevano un orientamento omosessuale. Tuttavia quando Benedetto XVI ha raccomandato ai vescovi americani maggiore cautela prima di ordinare come sacerdoti seminaristi che manifestano un orientamento omosessuale, gli stessi media – compresa la BBC – che invocano misure durissime contro il rischio pedofilia hanno accusato il Papa di essere “omofobo”. Dov’è l’errore?"


Secondo me l' errore sta nel fatto che non vale omosessualità=pedofilia, sarebbe come fare il paragone chiesa=inquisizione.



MauriF
00giovedì 10 gennaio 2008 20:26
Re:

E' la solita replica ripetuta fino alla nausea,oltre ogni senso della realta',e,nonostante i dati di Jenkins siano cosi' clamorosamente carenti di alcuni fattori (come casi mai denunciati,o casi caduti in prescrizione,o anni non considerati nella indagine statistica),non ne tiene conto al fine di sminuire la reale portata e gravita' della situazione nonostante negli ultimi mesi ci siano stati altri casi denunciati e altri risarcimenti da capogiro.



Diciamo che sono le solite accuse replicate fino alla nausea...;)

Per il resto sono sicuro che Jenkins ti fa una pippa...tu si che, da sociologo quale sei, hai avuto l'opportunità di tenere conto di ogni fattore...
Cos'è...fino alla nausea mi re-incollerai il solito link che non sei ancora stato in grado di decifrare... [SM=g27828]



Guardate poi quando l'articolo afferma " Secondo lo stesso studio il 78,2% delle accuse si riferisce a minorenni che hanno superato la pubertà",se per voi questo non sfiora non solo il limite del paradosso ma anche della ragione,io conosco statistiche che dimostrano con maggiori indici di probabilta' come molti casi siano avvenuti con bambini al di sotto dei 9-10 anni di eta'.



Lo studio l'ha fatto il John Jay College, non Introvigne...caro Paolo.
Lo studio non è affatto "di parte"...anzi...è "dall'altra parte".
E quanto è scritto è chiaro, il termine "PEDOFILIA" fa riferimento agli abusi sessuali nei confronti di minorenni in età puerile.

Stai per linkarmi il famigerato sito da te ancora indecifrato? [SM=g27827]



Uno sporco gioco di statistiche? Parrebbe proprio di si,solo che quello che tenta di fare l'autore dell'articolo Introvigne (menzionando solo la parte statistica di Jenkins che gli fa piu' comodo) non ha nulla da invidiare a quello che tenta di fare un negazionista dell'olocausto nazista.



Cavoli come ti rode lo studio del John Jay College e di Jenkins... [SM=g9343] [SM=g9343] [SM=g27828]




E devo dire che mi sono pure rotto i coglioni adesso di leggere sempre i caratteri a cubitali grossi,oltretutto senza neanche citare la fonte (l'articolo e' a firma di Introvigne),cosa di cui si deve essere obbligati a fare PER LEGGE.



DENUNCIAMI!


(sono proprio stronzo... [SM=g27824] )



MauriF
00giovedì 10 gennaio 2008 20:31
Re:
Rainboy, 10/01/2008 11.58:

Dall'articolo di Mauri insomma, deduciamo che ci eravamo sbagliati: la maggior parte di quei preti non sono pedofili, sono soltanto stupratori di minorenni!

Avrei dovuto capire prima la portata del mio errore. Cosa aspettiamo a scarcerarli e a far restituire gli indennizzi?





Scusa Rain, ma questa volta mi sei caduto di stile...
Trova la forza di leggere quello che ho riportato, dai.

Non scadermi in una critica stile "omega"... [SM=g27827]

x Andromaca,

Il punto che hai evidenziato non fa affatto l'equivalenza omosessualità=pedofilia...
Infatti non vi è equivalenza perfetta.

Però, come azione per cercare di ostacolare la pedofilia nel clero, se 3 pedofili su 4 sono anche omosessuali è una buona mossa stringere l'attenzione sul non ordinare preti omosessuali.

PS: Quantomeno sei l'unica che ha fatto una critica sulla quale si può disquisire... ;)



®@ffstef@n
00giovedì 10 gennaio 2008 20:33
Origene si castrò per non peccare, ma i preti castrerebbero molto volentieri tutti gli altri pur di non rinunciare minimamente al carnale piacere di peccare. Essi giudicano senza misericordia il sesso altrui cosa peccaminosa, mortalmente nociva, però accettano entusiasti il rischio delle fiamme eterne pur di non essere privati, in questa passeggera valle di lacrime che è solo un attimo di spregevole vita terrena, dei loro troppo cari zebedei



MA FORSE (ANZI SENZA FORSE) SANNO DELLA FAVOLA BIBLICA.
MauriF
00giovedì 10 gennaio 2008 20:58
LOL...mi viene da ridere perchè mi ricordo quello che è appena capitato domenica in chiesa qui al mio paese.

Il vicario zonale (che è un prete al quale è affidata una zona della diocesi) stava facendo una bellissima predica.
Durante la predica è arrivato a lodare l'atto sessuale che unisce marito e moglie e li rende una cosa sola...

A quel punto una donna (non un prete, non un vescovo, non il papa...) si è alzata ed ha iniziato ad inveire contro il povero sacerdote.
Diceva cose del tipo: "non si può!! In chiesa!! Non si può parlare di atti sessuali!!"..

LOL...

Ovvio che poi il sacerdote si è fatto bene intendere e la donna, accortasi dell'errore, poi si è scusata.

Questo la dice lunga sui LUOGHI COMUNI che hanno gli italiani, spesso anche cattolici e credenti, su questa faccenda della presunta "sessuofobia" della Chiesa.



Evidentemente c'è un "sesso" malsano ed un "sesso" sano...
E non tanto perchè lo dice un prete, quanto perchè il primo mortifica e rende indegno chi lo pratica.
Il secondo lo esalta e lo avvicina a quell'unità della quale Dio uno e trino è l'emblema.

Leggi "Deus Caritas Est", è un'enciclica molto bella sull'amore!

=omegabible=
00giovedì 10 gennaio 2008 21:50
re x Maurif

Sesso sano e sesso malsano!!!!! [SM=x789051] [SM=x789051] [SM=x789051] C'è sempre l'"ano" alla fine delle parole e quello non ve lo potete proprio scordare ehhhh!!!!
Magari dopo la predica è andato a trombare la perpetua in sacrestia perchè come disse il grande Galileo "necessaria teoria ma immancabile esperienza". E pensare che vi stava sui coglioni!!!!! [SM=x789052] [SM=x789052] [SM=x789052] [SM=x789049] [SM=x789049] [SM=x789049]



omega [SM=x789054] [SM=x789054] [SM=x789054]
Rainboy
00giovedì 10 gennaio 2008 22:29
Le tue idee sul sesso, Mauri, sei pregato di risparmiarcele. Ma hai detto bene, parlando di quell'episodio presso il prete.
Certo dubito che quel prete avesse opinioni accettabili per il buon senso di un vero laico, ma facciamo pure finta che le avesse. Ci sono anche i preti comunisti, se è per questo.

Il problema è che di un vicario zonale illuminato, o di un prete comunista, non ci frega niente. Non è lui che incoraggia il non-uso del preservativo per centinaia di milioni di persone, né è lui che impedisce al governo di un paese di dare un briciolo di riconoscimento giuridico all'amore delle coppie omosessuali.
Capisci la differenza di scala, vero? Possibile che tu non trovi innaturale, Mauri, che questa trafila di retrograde e demenziali prescrizioni in ambito di sessualità ci arrivino proprio da un'organizzazione che si è votata alla CASTITA'?
kelly70
00giovedì 10 gennaio 2008 22:57
Re: X Mauri
A me invece viene da piangere perchè tu menti sapendo di mentire...

[SM=x789069] [SM=x789069] [SM=x789069] [SM=x789069] [SM=x789069]


CHI ha inculcato nella gente, specialmente di una certa età, queste idee medioevali sul sesso?????

CHI ha fatto in modo che la gente pensasse che il sesso è una cosa sporca della quale è disdicevole parlare???

CHI per secoli ha considerato il sesso un'azione sopportabile solo se aveva lo scopo di procreare??


CHI Mauri??????

E adesso fai finta di non saperlo perchè un sacerdote un pò più aperto mentalmente si è dimostrato più moderno di una povera donna inculcata DA CHI SAI TU???????

Ma con chi credi di avere a che fare, con dei poveri deficienti che non hanno il lume della ragione perchè non credono nella verità di Santa Madre Chiesa?????? [SM=x1464548]

Per tua sfortuna noi VEDIAMO e SENTIAMO e sopratutto VALUTIAMO perciò smettila di trattarci dall'alto in basso, fai solo la figura del cretino.

E certe affermazioni insensate potevi farle solo tu.

E adesso sfido chiunque a smentire quello che ho detto sul sesso.

[SM=p1420241]

La Madre Badessa [SM=g1467772]
Andromaca75
00venerdì 11 gennaio 2008 09:51
Re: Re:
MauriF, 10/01/2008 20.31:



x Andromaca,

Il punto che hai evidenziato non fa affatto l'equivalenza omosessualità=pedofilia...
Infatti non vi è equivalenza perfetta.

Però, come azione per cercare di ostacolare la pedofilia nel clero, se 3 pedofili su 4 sono anche omosessuali è una buona mossa stringere l'attenzione sul non ordinare preti omosessuali.

PS: Quantomeno sei l'unica che ha fatto una critica sulla quale si può disquisire... ;)





Più che non ordinare preti omosessuali, si dovrebbe fare attente analisi prima di ordinare chiunque.
Non credo che sia impossibile compiere un' azione preventiva per capire che tipo di carattere o inclinazione ha qualcuno, soprattutto con i mezzi che ha la Chiesa.
Oppure potrebbero fare controlli più stringenti, mandare superiori a soprapresa per parlare con i bambini, non lo so ma si può fare senza dover discriminare qualcuno per le sue inclinazioni sessuali.

Sicuramente la Chiesa prenderà misure severissime, nel mio caso (io non ho mai avuto il coraggio di dire niente, l' ho confessato al mio babbo solo qualche anno fa), dopo la denucia al vescovo del babbo di una mia amica, il parroco in questione venne ,mandato via. Qualche anno dopo è stato scoperto che era parroco in a 80 km da noi.
Magari questa è un' eccezione.


pcerini
00venerdì 11 gennaio 2008 10:07
"Diciamo che sono le solite accuse replicate fino alla nausea...;)

"Per il resto sono sicuro che Jenkins ti fa una pippa...tu si che, da sociologo quale sei, hai avuto l'opportunità di tenere conto di ogni fattore..."

Non io,e' Jenkins che non ne tiene conto,le sue statistiche sono viziate metodologicamente!

"Cos'è...fino alla nausea mi re-incollerai il solito link che non sei ancora stato in grado di decifrare..."

Stai dando di testa,come al solito?

"Stai per linkarmi il famigerato sito da te ancora indecifrato?"

M allora e' un problema serio,il tuo!


"Lo studio l'ha fatto il John Jay College, non Introvigne...caro Paolo.
Lo studio non è affatto "di parte"...anzi...è "dall'altra parte".


Sei proprio un mistificatore,dove ho mai affermato che lo studio statistico ha come autore Introvigne e non Jenkins?
Ho semplicemente detto che l'articolo e' stato scritto da Introvigne ma non che l'autore dello studio statistico sia lui,imbecille!

"E quanto è scritto è chiaro, il termine "PEDOFILIA" fa riferimento agli abusi sessuali nei confronti di minorenni in età puerile.
Cavoli come ti rode lo studio del John Jay College e di Jenkins..."

Quello che si afferma rasenta il paradosso e il limite della ragione,tentare di giutificare un fenomeno pensando che "la maggior parte della pedofilia clericale abbia colpito l'eta' puerile" non solo e' un contro-senso ma contrasta con le numerose testimonianze che si possono rintracciare dai vari quotidiani,da uno specifico database che raccoglie denunce e accuse varie negli Usa,e anche dalle recenti sentenze risarcitorie di svariati milioni di dollari.
Quando si cita una statistica ormai superata da nuovi sviluppi e da nuovi casi,e' indice di pessima informazione!


"DENUNCIAMI!

(sono proprio stronzo... )"

Direi proprio di si'!
Ancora non capisco per quale motivo non ti hanno ancora buttato fuori dal Forum,visto che tu lo fai proprio apposta a innervosire la gente distorcendo il senso dei discorsi degli altri (come quello che secondo te io avrei affermato che Introvigne avrebbe fatto lui quelle statistiche) e infastedendo continuamente con i caratteri grossi!

A proposito,ancora mi devi dimostrare dove io avrei sostenuto Donnini o Cascioli nei miei post qui e in Soccorso,fino a prova contraria per me sei solo un pessimo e infame bugiardo(nei meriti di questa tua infame accusa)!
Ancora aspetto una smentita!


x gli altri
Ma ancora perdete tempo con MauriF?

Sapete perfettamente che e' inutile discutere con lui,ha una visione unilaterale e chiusa sui problemi della societa' moderna,riporta sempre le solite statistiche fino alla nausea (ormai superate),inutile perderci tempo!
Rainboy
00venerdì 11 gennaio 2008 11:59

Ancora non capisco per quale motivo non ti hanno ancora buttato fuori dal Forum,



Perché se lo facessimo, non avremmo più nessuno che ci "testimonia" l'innocenza della chiesa cattolica contro tutto e tutti. Quando passa di qui, abbiamo la prova vivente di cosa può diventare un cattolico ad hoc!

=omegabible=
00venerdì 11 gennaio 2008 12:34
re x Rain

La tua risposta mi è piaciuta oltre ogni dire.!!!! [SM=x789049] [SM=x789048] [SM=x789048] [SM=x789048] [SM=g1420248]



omega [SM=x789054] [SM=x789054] [SM=x789054]
kelly70
00venerdì 11 gennaio 2008 14:16
Re: Re: X Mauri
kelly70, 10/01/2008 22.57:

A me invece viene da piangere perchè tu menti sapendo di mentire...

[SM=x789069] [SM=x789069] [SM=x789069] [SM=x789069] [SM=x789069]


CHI ha inculcato nella gente, specialmente di una certa età, queste idee medioevali sul sesso?????

CHI ha fatto in modo che la gente pensasse che il sesso è una cosa sporca della quale è disdicevole parlare???

CHI per secoli ha considerato il sesso un'azione sopportabile solo se aveva lo scopo di procreare??


CHI Mauri??????

E adesso fai finta di non saperlo perchè un sacerdote un pò più aperto mentalmente si è dimostrato più moderno di una povera donna inculcata DA CHI SAI TU???????

Ma con chi credi di avere a che fare, con dei poveri deficienti che non hanno il lume della ragione perchè non credono nella verità di Santa Madre Chiesa?????? [SM=x1464548]

Per tua sfortuna noi VEDIAMO e SENTIAMO e sopratutto VALUTIAMO perciò smettila di trattarci dall'alto in basso, fai solo la figura del cretino.

E certe affermazioni insensate potevi farle solo tu.

E adesso sfido chiunque a smentire quello che ho detto sul sesso.

[SM=p1420241]

La Madre Badessa [SM=g1467772]




Perchè non rosichi qui Mauri??????? [SM=x789049]
®@ffstef@n
00venerdì 11 gennaio 2008 14:56
Preti pedofili - documento



Il più importante resoconto mai presentato sulla crisi degli abusi sessuali del clero

Traduzione di Stefania Salomone


Dal sito www.chiesaincammino.org/

Tarcisio Cardinal Bertone
Segretario di Stato
Palazzo Apostolico Vaticano
Città del Vaticano

Caro Cardinal Bertone,

l’8 agosto 2007, lei ha rilasciato una intervista ai giornalisti durante la sua visita negli Stati Uniti. In quell’intervista lei ha fatto diverse dichiarazioni sulla crisi degli abusi sessuali che hanno flagellato le comunità cattoliche statunitensi dal 1984. Se le dichiarazioni che lei ha fatto in quella sede e ancor prima in Italia riflettono la sua reale percezione della natura, della portata degli abusi, e della risposta dei vescovi degli Stati Uniti a questo terribile fenomeno, allora l’informazione su cui tali affermazioni si basano è carente o inadeguata, oppure lei non è propenso ad accettare la triste verità su come i vescovi cattolici hanno reagito e continuano di fatto a reagire al problema.

Ho il sospetto che la sua fonte primaria, se non la sola, siano gli stessi vescovi e i loro racconti, o le loro conversazioni inviate al Vaticano per la verifica. Ci sono comunque molte fonti più attendibili e dettagliate per poter ricavare una corretta informazione. Dubito che i vescovi abbiano mai riferito l’esistenza di queste fonti in Vaticano dato che le informazioni contenute sono molto critiche sull’atteggiamento adottato dagli stessi in risposta al fenomeno. La esorto, tuttavia, se è sua intenzione dedicarsi seriamente alla scoperta della verità sul tema, ad esaminare le fonti di informazione indipendenti dai vescovi. A questo scopo la invito a leggere attentamente i rapporti finali delle indagini del Grand Jury che si sono svolte negli Stati Uniti, specialmente le più recenti di Philadelphia, Pennsylvania.

La fonte più importante non è contenuta nei rapporti. Riguarda l’ascolto delle vittime stesse. Molti vescovi invece non hanno speso un solo minuto ad ascoltarle e sono convinto che nessuno in Vaticano abbia mai incontrato una vittima di abusi da parte del clero. La risposta della gerarchia e del clero ha dato adito all’opinione pubblica di ritenere che non si comprendesse quanto devastante e distruttivo fosse l’abuso sessuale, specialmente se perpetuato da un chierico.

L’esperienza degli ultimi 24 anni mostra chiaramente che questo non è un problema marginale che coinvolge un piccolo gruppo di chierici che hanno abusato di un piccolo numero di bambini. Il problema è complesso, diffuso e terribile. Le vittime includono bambini di entrambi i sessi, così come adulti, che sono stati violentati ed abusati. Gli abusatori non sono un piccolo numero di preti disagiati, ma un discreto numero di preti, religiosi e vescovi. Ci sono anche religiose che hanno abusato di bambini affidati alle loro cure o che hanno compiuto abusi su giovani membri delle proprie comunità.

È anche essenziale che lei comprenda quanti più dettagli possibili relativi agli abusi sessuali. Essi non si sono limitati a palpeggiamenti impropri o a “superamento di limiti” della decenza, ma questi sono solo due degli eufemismi utilizzati per mascherare la natura ben più brutale della maggior parte di essi. In realtà gli abusi hanno incluso sodomia, rapporti orali forzati, pratiche e molestie di tipo sadico. Ho offerto la mia cura pastorale ad un numero imprecisato di vittime che hanno descritto con vividi dettagli le violenze subite, a volte ripetutamente.

I vescovi cattolici raramente hanno affrontato questo scandalo con “dignità e coraggio”, come lei ha dichiarato nell’intervista. I vescovi sono stati incalzati dai media, dai tribunali o dall’opinione pubblica ad affrontare ciò che hanno coperto per decenni. I vescovi e i loro rappresentanti hanno ripetutamente mentito e distorto il proprio ruolo cercando di far ricadere la colpa sulla stampa secolare, sugli psichiatri o psicologi, o su invisibile “forze anti-cattoliche” liberali post Vaticano II o sulla cosiddetta “rivoluzione sessuale”. Sarebbe stato meglio se avessero apertamente e onestamente ammesso il proprio diretto coinvolgimento e i propri sforzi volti a continuare a distorcere e coprire il fenomeno. Perfino oggi, sebbene una minoranza di vescovi cerchino onestamente di comprendere la profondità del problema, la maggior parte della stessa Conferenza Episcopale continua a promuovere la falsa tesi di aver agito prontamente e pienamente e che il problema sia esaurito. Questo è un nonsenso di fronte alla dura evidenza che le vittime di abusi sessuali del clero continuano a venire alla luce regolarmente. E’ al corrente del fatto che molti vescovi, incluso il Cardinale Mahony, hanno mentito sotto giuramento, mentre testimoniavano al processo?
La stessa cosa può dirsi per le comunità religiose di uomini (e anche di donne), informate del fatto che alcuni loro stimatissimi membri , avevano perpetuato abusi sessuali sotto varie forme. Devo aggiungere, a questo riguardo, che ho avuto una vasta esperienza con molte vittime di abusi compiuti da un gran numero di preti o religiosi della sua stessa comunità religiosa, i Salesiani. Sebbene io non conosca l’esatto numero, posso dirle che almeno 23 salesiani sono stati accusati, credibilmente, nella sola California.

Nella sua intervista lei ha menzionato gli aspetti legali e finanziari, sottintendendo che questo è un tentativo degli avvocati delle vittime di estorcere denaro alla chiesa. Questa è una asserzione gravemente falsa. Ho lavorato a stretto contatto con le vittime degli abusi del clero per 23 anni. La sola ragione per la quale si sono rivolti al tribunale è perché le autorità ecclesiastiche si sono rifiutate di aiutarli in maniera onesta ed efficace. Nella stragrande maggioranza dei casi i vescovi e i loro assistenti non hanno prestato alcuna cura pastorale. Piuttosto, hanno tentato di convincere o addirittura minacciare le vittime a restare nel silenzio, lasciando che la “Chiesa” si occupasse del problema. I processi sono stati il triste risultato del fatto innegabile che la “Chiesa” non se n’è occupata affatto.

Le autorità ecclesiastiche hanno avuto una risposta efficace in relazione agli abusi sessuali del clero. Questa risposta non è stata né onesta e neanche volta al benessere delle vittime, che avrebbe dovuto rappresentare la priorità. Invece, hanno tentato di salvaguardare la propria immagine, il proprio potere e le proprie risorse finanziarie; questo è quello che ha caratterizzato l’approccio. Quindi, le vittime, frustrate e disperate, sono arrivate in tribunale per ottenere riconoscimento e giustizia e solo lì l’hanno trovati. Nel discutere la dimensione legale è vitale che lei comprenda che gli avvocati in rappresentanza delle diocesi e degli ordini religiosi hanno intascato un mucchio di soldi, soldi provenienti dai fedeli, per ostacolare la giustizia e “lapidare” le vittime. Questo è stato evidente in molti casi verificatisi negli Stati Uniti.

Cercando di sviare la responsabilità verso altri segmenti della società, come la scuola pubblica, la chiesa sta solo tentando di distogliere l’attenzione dalle proprie mancanze. La sola ragione per cui le autorità cattoliche hanno intrapreso delle azioni che mirano alla prevenzione, all’intervento o al contrasto, è perché è stata costretta a farlo dall’ira dell’opinione pubblica, dall’attenzione dei media e dalle dichiarazioni venute alla luce in fase processuale. Senza questi tre fattori, sopraggiunti negli ultimi venti anni, la gerarchia cattolica starebbe ancora coprendo i casi di abusi e ignorando le vittime. Il Rapporto Finale del Comitato di Revisione, commissionato dagli stessi vescovi, conferma con chiarezza la mancanza di risposte appropriate:
Il ruolo primario di un vescovo o di un leader della Chiesa deve essere quello di pastore dei fedeli cattolici. Quando si trova di fronte ad accuse di abusi sessuali da parte di fedeli, comunque, troppo spesso il leader non tratta con le vittime in modo pastorale. Come ha dichiarato una vittima al comitato, ciò che la vittima tipicamente chiede è “di essere trattata con rispetto e dignità”. In troppi casi comunque, le vittime sono state marginalizzate, e, in effetti, abusate di nuovo. (A Report on the Crisis in the Catholic Church in the United States, National Review Board for the Protection of Children and Young People, p. 96)

Questo rapporto contiene una vasta gamma di informazioni che possono aiutare a capire la natura e la vastità del problema, pur non fornendo un quadro definitivo. I vescovi stessi non possono valutare o esporre le vere ragioni degli abusi sessuali del clero perché, facendolo, intaccherebbero la propria immagine. In realtà, se i vescovi affrontassero il problema con umiltà e onestà, la loro credibilità ne trarrebbe giovamento e loro sarebbero visti non più come personalità potenti e arroccate sulla difensiva, ma come veri pastori delle anime tribolate e sofferenti al centro di una comunità di cattolici.

La gerarchia cattolica ha risposto con attenzione pastorale e sollecitudine a molti altri problemi che la Chiesa ha affrontato in tutto il mondo. Ma, ironia della sorte, non ha risposto a questo terribile problema che ha riguardato uomini e donne violate proprio dai preti o dai religiosi, con la stessa serietà e carità. E’ scioccante e scandaloso come non ci sia mai stata una dichiarazione palese in questa tragedia che dura da 24 anni, una chiara direzione da parte dei vescovi o dai pontefici, che prevedesse una risposta pastorale alle innumerevoli vittime. Il primo pensiero non è mai stato il danno profondo, emotivo e spirituale, spesso irreversibile, inflitto alle vittime dai propri abusatori, e neanche la risposta noncurante delle autorità ecclesiali. La prima preoccupazione è stata la difesa della Chiesa come istituzione, non della Chiesa come popolo.

Cardinale Bertone, mi rendo conto che probabilmente lei intenderà le mie parole come irrispettose verso il suo ruolo e verso i vescovi della Chiesa. Proprio tale fraintendimento ha impedito alle autorità ecclesiali di comprendere bene la vastità e la serietà di questo problema. Le informazioni rilevanti sui vescovi non sono state sufficientemente analizzate perché sono state considerate un attacco ai vescovi stessi o alla chiesa istituzionale. Comunque se guardiamo all’esempio di Nostro Signore, le persone più importanti in questa storia non sono i prelati, ma i bambini e le bambine innocenti, gli uomini, le donne, la cui relazione con Dio è stata gravemente danneggiata dagli abusi sessuali. Quelli di noi che sono critici non lo sono per irriverenza verso l’istituzione o i suoi vescovi. Siamo motivati dal profondo senso di tristezza e di vergogna che proviamo, dato che abbiamo avuto esperienza diretta con molte vittime la cui esistenza emotiva e spirituale è stata distrutta. Siamo motivati dal rispetto di queste persone più vulnerabili che sono, allo stesso tempo, le più importanti nel Popolo di Dio
Concludo chiedendo che lei non guardi al danno sull’immagine della chiesa, ma alle parole di Nostro Signore che dice, “Quello che farete al più piccolo dei miei fratelli, lo avrete fatto a me”.

In Cristo,

Sincerely in Christ,
=omegabible=
00venerdì 11 gennaio 2008 18:16
re x stef
Grazie della postatura caro Raffaè.!!!!
Ora Maurif preparerà dei bussoli di vasellina; non risolverà il problema ma almeno le vittime sentiranno meno dolore!!!! [SM=g27812] [SM=g27812] [SM=g27812]


omega [SM=x789054] [SM=x789054] [SM=x789054]
MauriF
00venerdì 11 gennaio 2008 21:37
Re:
Rainboy, 10/01/2008 22.29:

Le tue idee sul sesso, Mauri, sei pregato di risparmiarcele. Ma hai detto bene, parlando di quell'episodio presso il prete.
Certo dubito che quel prete avesse opinioni accettabili per il buon senso di un vero laico, ma facciamo pure finta che le avesse. Ci sono anche i preti comunisti, se è per questo.

Il problema è che di un vicario zonale illuminato, o di un prete comunista, non ci frega niente. Non è lui che incoraggia il non-uso del preservativo per centinaia di milioni di persone, né è lui che impedisce al governo di un paese di dare un briciolo di riconoscimento giuridico all'amore delle coppie omosessuali.
Capisci la differenza di scala, vero? Possibile che tu non trovi innaturale, Mauri, che questa trafila di retrograde e demenziali prescrizioni in ambito di sessualità ci arrivino proprio da un'organizzazione che si è votata alla CASTITA'?



Purtroppo per te non era un prete comunista...non è il Barbero della situazione.
Riporta per filo e per segno quanto è scritto nell'enciclica di Benedetto XVI...che, pure, non è comunista e non è il Barbero della situazione.

Non vi risulta, quindi, evidente che nei vostri pensieri, così come in quelli di quella signora da me citata...c'è una malcomprensione implicita?

Pertanto te ne deve proprio fregare del vicario zonale se riprende per filo e per segno un'enciclica papale...non credi?
Ti devo citare qualche passo?

www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/encyclicals/documents/hf_ben-xvi_enc_20051225_deus-caritas-est...

Con ciò però non ha per nulla rifiutato l'eros come tale, ma ha dichiarato guerra al suo stravolgimento distruttore, poiché la falsa divinizzazione dell'eros, che qui avviene, lo priva della sua dignità, lo disumanizza. Infatti, nel tempio, le prostitute, che devono donare l'ebbrezza del Divino, non vengono trattate come esseri umani e persone, ma servono soltanto come strumenti per suscitare la « pazzia divina »: in realtà, esse non sono dee, ma persone umane di cui si abusa. Per questo l'eros ebbro ed indisciplinato non è ascesa, « estasi » verso il Divino, ma caduta, degradazione dell'uomo. Così diventa evidente che l'eros ha bisogno di disciplina, di purificazione per donare all'uomo non il piacere di un istante, ma un certo pregustamento del vertice dell'esistenza, di quella beatitudine a cui tutto il nostro essere tende.

5. Due cose emergono chiaramente da questo rapido sguardo alla concezione dell'eros nella storia e nel presente. Innanzitutto che tra l'amore e il Divino esiste una qualche relazione: l'amore promette infinità, eternità — una realtà più grande e totalmente altra rispetto alla quotidianità del nostro esistere. Ma al contempo è apparso che la via per tale traguardo non sta semplicemente nel lasciarsi sopraffare dall'istinto. Sono necessarie purificazioni e maturazioni, che passano anche attraverso la strada della rinuncia. Questo non è rifiuto dell'eros, non è il suo « avvelenamento », ma la sua guarigione in vista della sua vera grandezza.

Ciò dipende innanzitutto dalla costituzione dell'essere umano, che è composto di corpo e di anima. L'uomo diventa veramente se stesso, quando corpo e anima si ritrovano in intima unità; la sfida dell'eros può dirsi veramente superata, quando questa unificazione è riuscita. Se l'uomo ambisce di essere solamente spirito e vuol rifiutare la carne come una eredità soltanto animalesca, allora spirito e corpo perdono la loro dignità. E se, d'altra parte, egli rinnega lo spirito e quindi considera la materia, il corpo, come realtà esclusiva, perde ugualmente la sua grandezza. L'epicureo Gassendi, scherzando, si rivolgeva a Cartesio col saluto: « O Anima! ». E Cartesio replicava dicendo: « O Carne! ».[3] Ma non sono né lo spirito né il corpo da soli ad amare: è l'uomo, la persona, che ama come creatura unitaria, di cui fanno parte corpo e anima. Solo quando ambedue si fondono veramente in unità, l'uomo diventa pienamente se stesso. Solo in questo modo l'amore — l'eros — può maturare fino alla sua vera grandezza.

....

Due sono qui gli aspetti importanti: l'eros è come radicato nella natura stessa dell'uomo; Adamo è in ricerca e « abbandona suo padre e sua madre » per trovare la donna; solo nel loro insieme rappresentano l'interezza dell'umanità, diventano « una sola carne ». Non meno importante è il secondo aspetto: in un orientamento fondato nella creazione, l'eros rimanda l'uomo al matrimonio, a un legame caratterizzato da unicità e definitività; così, e solo così, si realizza la sua intima destinazione.




Riguardo alle "prescrizioni sulla sessualità" ci arrivano dalle Sacre Scritture...e non vi è assolutamente nulla di retrogrado ma c'è ENORME lungimiranza.
Se si legge l'enciclica che ho citato con apertura mentale (quella laica, si intende)...ci si può riconoscere totalmente.
Se si è laicisti, invece, è ovvio che si trova un ostacolo e si procede alla "guerra di religione" anticattolica.

Non è in questa sede che voglio riprendere le motivazioni per le quali la contraccezione può avere grosse ripercussioni negative nella società.
In particolare nella stragrande maggioranza dei casi, cioè quando il preservativo ed altri metodi contraccettivi spingono ad una sessualità degradante...come sopra specificato (vedi enciclica).
Oppure quando la coscienza di una "protezione" spinge il marito o la moglie a cadere nell'adulterio...

Riguardo alle "coppie omosessuali"...che cosa bisognerebbe riconoscere giuridicamente?
L'atto omosessuale è contronatura...è un tipo di eros che degrada l'uomo (inteso in senso assoluto).

Perchè degrada l'uomo? Perchè due persone dello stesso sesso non riescono a trovare quel completamento nel corpo e nella psiche che ESALTA la coppia e la rende "una cosa sola".
E questo perchè i sessi sono "complementari" e non solo dal punto di vista anatomico e fisiologico ma anche psicologico.

Come ho detto in altra sede, spesso passano inosservati tutti i problemi degli omosessuali in questo senso.
Basterebbe che chi ha dubbi in tal senso se ne vada a fare un giro sui forum gay.
Io l'ho fatto e ne ho trovato la conferma.



x Kelly,

Leggiti l'enciclica...
E se non ti basta cerca, nel magistero (Catechismo della Chiesa Cattolica) qualche insegnamento a sostegno della tua tesi...

Capirai che molte persone se lo sono inculcato loro nella mente quest'insegnamento del quale abbiamo parlato...

Ti sfido io a smentire quello che ho detto.

x Andromaca,

Sicuramente se si sa che una persona è omosessuale non la si sceglie per essere ordinata sacerdote.
E non per questione di discriminazione, ma perchè per la Chiesa l'omosessualità è un problema relativo ad un ossessione sessuale...
Un problema che non permette l'esercizio del ministero.

Indipendentemente da questo è veramente difficile valutare la possibile tendenza pedofila di una persona...benchè il percorso che porta all'ordinazione sacerdotale sia lungo e seguito scrupolosamente.

Il tuo consiglio relativo al "chiedere ai bambini" deve fare rizzare le antenne un attimino.
Infatti, come per l'omosessualità, ci sono vari "gradi" di pedofilia...e non tutti vengono espressi.
Ci sono forme che rimangono latenti per poi scoppiare senza preavviso.

Riguardo alle testimonianze infantili, cito da Wikipedia:

L'attendibilità delle testimonianze infantili


L'interazione con genitori e psicologi può indurre nel bambino la formazione di falsi ricordi (vedi nel seguito di questa voce). A seguito di gravi errori giudiziari, che avevano provocato danni morali e materiali gravissimi agli innocenti accusati (l'esempio più clamoroso, negli Stati Uniti, è stato quello del Caso McMartin), è stato messo a punto un protocollo, che prescrive le attenzioni da seguire nell'interrogatorio del bambino (Carta di Noto del 9 giugno 1996, aggiornata il 7 luglio 2002). La valutazione della cura, con cui questo protocollo è stato effettivamente applicato è parte essenziale di ogni nuovo caso giudiziario in Italia, relativo a bambini nell'età della Scuola d'Infanzia.

Prova ad andare a vedere il caso McMartin perchè molti ignorano questi punti...soprattutto fra coloro che accusano:
it.wikipedia.org/wiki/Caso_McMartin

Relativamente alle pene canoniche relative alla pedofilia sono valutate dal tribunale ecclesiastico sulla base della gravità della colpa.
Ultimamente sono state inasprite fino alla richiesta di riduzione allo stato laicale.

x Paolo,

Lo so che lo sai che lo studio l'ha fatto Jenkins, non preoccuparti...non ti sottovaluto fino a questo livello.
La mia critica stava a significare che non sto citando fonti di parte...

Relativamente all'incompetenza relativa di Jenkins, come ho già detto, verrà presto sostituito da te...quindi nessun problema.... [SM=g27828]

Sicuramente è emblematico il tuo scandalizzarti di fronte ai risultati di studi non cattolici.
Citi statistiche...lo ripeto, me lo posti o no...per l'ennesima volta, il link alle statistiche che ormai hai messo come homepage nel tuo browser? [SM=g27827]

Alla fine ce l'hai fatta a decifrarlo?



A proposito,ancora mi devi dimostrare dove io avrei sostenuto Donnini o Cascioli nei miei post qui e in Soccorso,fino a prova contraria per me sei solo un pessimo e infame bugiardo(nei meriti di questa tua infame accusa)!
Ancora aspetto una smentita!



A me sembrava che su Soccorso Spirituale tu avessi tentato di propormi un Donnini...
Se non eri stato tu ti chiedo scusa.

Per quanto riguarda il "dimostrarlo", mi dispiace non ho tempo e voglia di rivangare antichi 3d di SoSpi.
L'epoca è più o meno quella della discussione sul libro di Garcia.

Ciao!









kelly70
00venerdì 11 gennaio 2008 21:49

x Kelly,

Leggiti l'enciclica...
E se non ti basta cerca, nel magistero (Catechismo della Chiesa Cattolica) qualche insegnamento a sostegno della tua tesi...

Capirai che molte persone se lo sono inculcato loro nella mente quest'insegnamento del quale abbiamo parlato...

Ti sfido io a smentire quello che ho detto.





Ahahahahahahahahahahahahaaaaa

Fai finta di non capire eh?????????

Cosa me ne faccio di una enciclica del XXI secolo con una parvenza di apertura??????

Ma con chi ti credi di parlare???????

Ma le hai lette le invettive dei secoli passati dei papi e dei padri della chiesa contro il sesso?????????????????

Lo vedi che NON rispondi alle domande ma giri la frittata a tuo piacimento e poi dai dell'ignorante agli altri???????

Cosa devo smentire??????????????

Ci sono secoli di storia che testimoniano quello che ho detto e tu fai finta che non esistano??????

E credi di tappare la falla con una enciclica tappabuchi????????

Fammi un favore Mauri, stai zitto perchè mi viene da vomitare.

[SM=g27816]

Rainboy
00venerdì 11 gennaio 2008 21:52

L'atto omosessuale è contronatura...è un tipo di eros che degrada l'uomo (inteso in senso assoluto).

Perchè degrada l'uomo? Perchè due persone dello stesso sesso non riescono a trovare quel completamento nel corpo e nella psiche che ESALTA la coppia e la rende "una cosa sola".



Parafrasando Omega, tu devi essere un esperto in questa materia, con tutto il sesso anale che ricevi da Papa Benedetto XVI.

Circa il resto, la stessa idea di considerare le prescrizioni fatte ad un pugno di contadini dai loro capi nell'età del bronzo, come qualcosa di rilevante nel nostro contesto sociale... si commenta da sola.





Andromaca75
00martedì 15 gennaio 2008 12:44
Re: Re:
MauriF, 11/01/2008 21.37:



Come ho detto in altra sede, spesso passano inosservati tutti i problemi degli omosessuali in questo senso.
Basterebbe che chi ha dubbi in tal senso se ne vada a fare un giro sui forum gay.
Io l'ho fatto e ne ho trovato la conferma.

/QUOTE]



Io ne amministro uno di forum gay/gay theme, e l' unico problema che gli iscritti incontrano è quello della discriminazione; comunque, perchè invece che fare giri per forum, non prendi contatti con il Cassero o il Circolo Mieli? E senti che ti dicono loro?
Oppure loro non sono l' interlocurore adatto perchè rientrano nella categoria dei gay?
Interpella allora Gaylib.

Non discuto sul fatto che ci siano omosessuali con problemi relazionali (soprattutto uomini), il problema però non è l' omosessualità in se, ma il modo in cui un uomo, (nel senso di sesso maschile) vive il sesso.
Ma del resto chi non ne ha?
Con questo, io non voglo dire che è un problema; se uno sta bene con se stesso faccia quello che gli pare.
Per la cronaca, io sono etero, quindi non dovrei essere di parte.

pcerini
00martedì 15 gennaio 2008 12:50
Re: Re: Re:
Andromaca75, 15/01/2008 12.44:





Io ne amministro uno di forum gay/gay theme, e l' unico problema che gli iscritti incontrano è quello della discriminazione; comunque, perchè invece che fare giri per forum, non prendi contatti con il Cassero o il Circolo Mieli? E senti che ti dicono loro?
Oppure loro non sono l' interlocurore adatto perchè rientrano nella categoria dei gay?
Interpella allora Gaylib.

Non discuto sul fatto che ci siano omosessuali con problemi relazionali (soprattutto uomini), il problema però non è l' omosessualità in se, ma il modo in cui un uomo, (nel senso di sesso maschile) vive il sesso.
Ma del resto chi non ne ha?
Con questo, io non voglo dire che è un problema; se uno sta bene con se stesso faccia quello che gli pare.
Per la cronaca, io sono etero, quindi non dovrei essere di parte.






Andromaca,la tua testimonianza e' stata veramente preziosa,cosi' almeno si e' in grado di capire quanto siano aderenti o meno le considerazioni del noto interlocutore cattolico in merito ai veri problemi della categoria.

Un saluto cordiale

Paolo
=omegabible=
00martedì 15 gennaio 2008 13:17
Re: Re: Re:
Andromaca75, 15/01/2008 12.44:






Per la cronaca, io sono etero, quindi non dovrei essere di parte.






No,non sei di parte!!! Sei partecipe al problema!!! [SM=p1420229] [SM=p1420229]



omega [SM=x789054] [SM=x789054]
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