Pakistana uccisa, per aver difeso la figlia che rifiutava le nozze organizzate dal padre.

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Cristianalibera
00martedì 5 ottobre 2010 09:18
Sono senza parole...
www3.lastampa.it/domande-risposte/articolo/lstp/349202/


Pakistana uccisa, dove esistono le unioni forzate?







La storia della pakistana Begm Shnez, uccisa dal marito per aver difeso la figlia che rifiutava le nozze organizzate dal padre riporta alla ribalta l’usanza dei matrimoni forzati nelle comunità straniere. Cos’è un matrimonio forzato?
Uno studio delle Nazioni Unite del 2006 definisce il matrimonio forzato come un matrimonio tra bambini, tra adulti o tra un bambino e un adulto, nel quale manca il pieno e libero consenso di almeno uno dei coniugi: «Un matrimonio forzato viene contratto senza il consenso libero e non viziato di almeno uno dei coniugi». Nella sua forma più estrema, il matrimonio forzato può essere accompagnato da minacce, rapimento (come nel caso della fuitina nella Sicilia di mezzo secolo fa), violenza fisica, stupro e, in certi casi, assassinio. In Italia, dove si praticava fino agli anni ‘60, è oggi diffuso soprattutto tra le comunità straniere di origine asiatica (pakistani, bengalesi, indiani) e tra quelle provenienti dal Magreb.

Si parla talvolta anche di matrimonio combinato. Che differenza c’è?
Il matrimonio combinato, detto anche di compiacenza, viene organizzato da terzi, ma si conclude con la libera volontà di entrambi i coniugi. Contrariamente a quello forzato che rappresenta una violazione dei diritti umani, il matrimonio combinato lascia ai coniugi la libertà di dire l’ultima parola (le agenzie matrimoniali sono un esempio occidentale di questo tipo di unione).

Quanti sono i matrimoni forzati in Italia?
Non esistono statistiche ufficiali trattandosi di una degenerazione della conflittualità padre-figli che spesso resta sommersa. L’unica stima si deve al Centro nazionale di documentazione per l’infanzia secondo cui in Italia, dove le immigrate di seconda generazione sono circa 175 mila, ci sarebbero 2.000 spose bambine ogni anno. Nel nostro paese i minorenni non possono sposarsi, ma esiste una deroga: a 16 anni compiuti il tribunale dei minori può autorizzare le nozze per gravi motivi. Il problema è che nella maggioranza dei casi il matrimonio forzato non arriva davanti al giudice perché viene celebrato nei paesi d’origine degli immigrati.

Quanti sono i matrimoni forzati nel mondo?
Le Nazioni Unite calcolano che ogni anno nel mondo 60 milioni di ragazze sotto i 18 anni siano costrette ai matrimoni forzati. In 141 paesi, inoltre, lo stupro domestico è legale (il matrimonio forzato è considerato giuridicamente una forma di violenza domestica).

In quali paesi sono più diffuse le unioni forzate?
Almeno 49 nazioni del mondo ha un problema «significativo» con le «spose bambine». Tra loro ci sono Egitto, Afghanistan, dove il 70% dei matrimoni sono forzati, Bangladesh, Etiopia, Pakistan, India, paesi nelle cui zone rurali è difficile che una ragazza scelga alcunché autonomamente. Il problema è culturale: si tratta di famiglie analfabete che considerano le figlie undicenni già pronte al matrimonio. In alcuni casi estremi si organizzano nozze per bambine di 7 anni ma è comunque abbastanza difficile che una ragazza di 16 anni non sia ancora sposata.

In che misura il problema riguarda anche l’occidente?
Sebbene in occidente il fenomeno abbia dimensioni ridotte, le «spose bambine» non sono prerogativa di Asia e Africa. Basta pensare all’abuso sessuale di adolescenti in alcune sette poligamiche del Texas denunciato da un recente studio del Center for Law and Social Policy In generale però in occidente i matrimoni forzati riguardano gli immigrati (70 mila l’anno in Francia e 10 mila l’anno in Gran Bretagna il 20% dei quali maschi «sospettati» d’omosessualità). Secondo una ricerca dello Zonta Club Moncalieri questo tipo di unioni rappresenta il 20% di quelle celebrate all'interno delle comunità islamiche europee.

I matrimoni forzati sono più frequenti tra i musulmani?
Nulla nel Corano o nella sunna impone i matrimoni forzati. Si tratta di una pratica tribale e non religiosa diffusa infatti tra i musulmani ma anche tra gli indù, gli animisti, alcuni gruppi ortodossi. Tra le comunità immigrate presenti in Italia e in Europa però, quelle che provengono da paesi di religione islamica tipo Bangladesh, Pakistan, Marocco, Egitto, Algeria, ricorrono più frequentemente di altre a questo tipo di unioni».

Esiste una legislazione internazionale che regoli i matrimoni forzati?
Il 2 luglio 2002 le Nazioni Unite hanno creato una nuova entità che si occupa delle donne e delle bambine in tutto il mondo: UN Women. C’è poi l'articolo 12 della Convenzione del 4 novembre 1950 per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali secondo cui gli uomini e le donne in età adatta hanno diritto di sposarsi e di fondare una famiglia secondo le leggi nazionali regolanti l'esercizio di tale diritto. Questa garanzia contempla anche il diritto negativo di non contrarre matrimonio.





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