Re: Re: Re:
l'errore è stato aver avuto paura. è stata la paura a farmi da guida in questa scelta.
Paura di che cosa? Intendi dire che avresti voluto trasmettergli un messaggio di fede ed invece gliene hai trasmesso un'altro ed ora percepisci che questo sia stato un errore?
oggi mia figlia adolescente è confusa da messaggi contraddittori che io stessa le ho inviato. e già essere un'adolescente non è semplice.
Intendi dire che tua figlia è confusa fra "fede sì" e "fede no"? Tu noti in lei questa confusione o noti in lei sicurezza in ciò che ha deciso d'essere? Mi è parso d'aver compreso che lei sia convinta e che induca anche te a fare una scelta indipendentemente dalla fede.
cerco di insegnare a mia figlia ad avere coraggio nell'affrontare la vita, ma c'è questa scelta iniziale che è in contraddizione con tutto il resto.
Intendi dire che il coraggio da avere nella vita sia imprescindibile dalla fede? Come dire che chi è privo di fede sia destinato alla paura ed alla disperazione?
eppure, credo che avere fede, quella fede cieca che chiede paracelso nel racconto riportato in un altro post, sia un grande aiuto nell'affrontare la vita.
Questo è ciò che tu credi, non necessariamente quello che è?
Se io invece ti dicessi che la fede trasmessami mi ha riservato molti drammi, al limite della disperazione oltre cui c'è il nulla, tu, mamma in senso lato, cosa avresti da dirmi? Certo, non posso dire quale sarebbe stato il mio percorso di vita senza fede, ma posso invece dire com'è stato con essa (ed ancora il peso di essa si fa notevolmente sentire sulle mie scelte, limitandomi). Eppure non recrimino nei confronti dei miei genitori che, nel trasmettermela, han agito sicuramente in buona fede, pensando di darmi il meglio della loro eredità. Cosa centrano dunque i genitori? Tu dai e trasmetti ciò che hai. Se hai dubbi trasmetti dubbi, se hai certezze trasmetti certezze.
Dato che, fortunatamente, i figli han la loro razionalità e capacità di elaborazione, fanno le scelte che fanno senza imputarle ai genitori. Se le imputassero le imputerebbero a torto. Ciò che tu trasmetti a tua figlia è uno strumento che lei deve impiegare o non impiegare nelle sue scelte, assumendosi la responsabilità dei risultati. Non possiamo essere assorbiti dall'eterno dilemma: Incoraggio mio figlio a partire per Londra nella sua ricerca di un lavoro, oppure, lasciandomi prendere dal dubbio dei pericoli del viaggio e da chissà mai potrebbe capitargli, lo scoraggio?
Si dà il caso che, qualunque sia la decisione, può risultare un bene od un male. Questo vale per ogni cosa che facciamo nella vita. Non sapremo mai a priori se le scelte saranno state vincenti o perdenti.
Dobbiamo semplicemente metterci il cuore in pace e vivere serenamente, sapendo che qualunque evento negativo non può essere dipeso dalla nostra volontà.
La tua paura nasce da una tua convinzione interiore che ti fa credere che la fede abbia un vantaggio in più rispetto alla sua assenza.
A parte il fatto che qui il discorso si amplia, ed anche di molto.
Sai perchè?
Perchè non è vero, cara Francesca, che atei ed agnostici non abbiano fede, altrimenti non sarebbero essere umani. Hanno fede, eccome che hanno fede. Nessuno potrebbe vivere senza un qualche tipo di fede, non necessariamente preconfezionata e non necessariamente del tipo che la richiedeva Paracelso, cieca. Quel racconto mostra come la mancanza di fede sia la scusa più plateale per addossare a noi esseri umani i nostri guai: ti è capitato questo perchè non hai avuto fede, se l'avessi avuta avresti visto la potenza della divina provvidenza (a posteriori tutti diventano saggi), sta di fatto che i guai capitano a chi ha fede come a chi non ne ha e, dai guai, si risolleva sia chi ha fede che chi non ne ha, così come l'esatto contrario.
Esistono perciò due tipi di fede, una di queste appartiene ad atei ed agnostici. Lo ha illustrato in qualche modo l'amichissimo Claudio Cava raccontando la sua esperienza di vita in rapporto ai suoi figli.
e da madre non so se potrei mai negare a un figlio questo appiglio assoluto, privo di dubbi, che a tutto da un senso, per mia scelta.
temo di aver fatto ancor più confusione...
Mandalo da Paracelso
, chissà che decida diversamente da quel discepolo, che capì il truchetto e lo salutò per sempre, oppure che decida come il lettore che, credendo sorprendentemente al gran finale, accoglie la fede richiesta da Paracelso.
Tanti saluti ed auguri.
Pyccolo