Pollastrini: «I Dico una proposta saggia che non toglie nulla alla famiglia»

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Claudio Cava
00sabato 5 maggio 2007 12:55
ROMA - «Siamo un paese dove una proposta, del tutto migliorabile come è ovvio, ma comunque saggia come i Dico, una proposta che nulla leva alla famiglia nè equipara al matrimonio, può essere usata per suscitare scandalo e dividere»: lo ha ribadito il ministro per i diritti e le pari opportunità Barbara Pollastrini, nel suo intervento alla cerimonia inaugurale dell’anno europeo delle pari opportunità.

Il ministro ha parlato di «conservatorismo trasversale», «il serpeggiare di uno spirito pigro, cinico, in realtà monopolistico di molte elite della società e delle istituzioni» e ha ribadito la sua profonda convinzione «sulla attualità del valore della laicità e di istituzioni autonome».
«Una proposta saggia del tutto migliorabile come è ovvio come i Dico è una proposta che nulla leva alla famiglia né equipara al matrimonio. Per questo non può essere usata per suscitare scandalo e dividere».

«Sono convinta - ha aggiunto la Pollastrini - che ci sia un nesso a legare queste pennellate. È un conservatorismo trasversale. È il serpeggiare di uno spirito, critico, cinico in realtà mopolistico di molte elites della società e delle istituzioni. Aggiungo, che si tratta di elites per lo più maschili che fanno fatica a parlarsi». Anche per questo, conclude il ministro «nasce la mia convinzione profonda sull'attualità del valore della laicità e di istituzioni autonome, di una sguardo cosmopolita capace di costruire dialogo e convivenza nel mondo e in Italia».

«Potenzialità enormi e problemi antichi convivono – ha continuato poi la Pollastrini -. Siamo un Paese dove il dinamismo sociale è bloccato, i ragazzi vivono in famiglia oltre il lecito, si leggono pochi libri e sono pochi i laureati. Si è allargato il differenziale tra stipendi di donne e uomini. Gli asili nido coprono il 7% del fabbisogno. Pensionati, lavoratori di un tempo, faticano a tirare avanti. Siamo al 77° posto per numero di elette». La responsabile del dicastero per le Pari opportunità snocciola tutti i dati che dimostrano un’Italia ancora indietro e che non garantisce ancora un’adeguata rappresentanza alle donne delle istituzioni e in politica.

www.lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM_interni_NOTIZIA_01.asp?IDCategoria=273&IDNotizi...
=omegabible=
00sabato 5 maggio 2007 13:36
re
Secondo voi sono d'accordo????

Avete indovinato : SONO D'ACCORDO!!!!omega [SM=x789054] [SM=x789054] [SM=x789054]
Dama Gilraen
00domenica 20 maggio 2007 11:00
Il VERO problema dei DICO, secondo me, non è riconoscere diritti alle coppie di fatto.
Tutto sommato credo che nessuno si opporrebbe; la Santanchè, per dirne una, convive e le Iene hanno mostrato, qualche tempo fa, come i DICO i parlamentari ce li abbiano già da circa quindici anni.

Il VERO problema sono le coppie omosessuali.
Questo paese, a mio parere profondamente razzista, corredato di un Papa che era nella Gioventù Hitleriana (e non parlatemi di "errore di gioventù" perché non mi sembra TANTO cambiato) non può accettare di riconoscere diritti ai gay.

E io mi domando per quale ragione al mondo.
Non si parla di matrimonio e, anche se se ne parlasse sarebbe in comune. Non in Chiesa.
Non vedo perché un cittadino italiano, che contribuisce al PIL e rispetta la legge, non possa sottoscrivere un contratto davanti allo stato solo per il suo orientamento sessuale.

Non si parla di adozione, su cui effettivamente potrei avere delle riserve; non tanto per la capacità di due uomini o due donne di crescere un bambino, ma per il modo in cui verrebbe discriminato il bambino.
Io me li vedo i genitori degli altri pargoli dire ai figli: "Non andare a casa di quello lì, chissà che cosa fanno!".

Si parla di due persone che convivono e non vogliono continuare a essere viste come estranee l'una all'altra.
Perché si amano, santo cielo, non diversamente dagli eterosessuali.

Questo in cosa influisce sulla famiglia tradizionale?

Se passano i DICO la gente non si sposa più?
Non credo.
Chi convive continuerebbe a convivere; chi crede nel matrimonio continuerebbe a sposarsi.

Poi ci sono quelli come me, che vorrei prima convivere e POI sposarmi; tanto per essere sicura di non divorziare dopo due mesi...

E infine scusate, ma perché io devo sentire difendere la famiglia da un branco di divorziati? Perché Fini o Casini devono ricordarmi la sacralità del matrimonio quando il loro lo hanno sfasciato?
Perché Bagnasco mi dice come si sta in famiglia, se lui una famiglia non ce l'ha?
E' possibile che i miei, sposati da 25 anni, debbano essere favorevoli ai DICO e questa gente no?

Quello che sfascia DAVVERO la famiglia è la quasi impossibilità di trovare una casa (in vendità o in affitto) a prezzi accettabili, nonché il lavoro precario.
Se non ho un lavoro e un posto in cui vivere voglio vedere come me la costruisco una famiglia!
Ai miei figli cosa do da mangiare? Aria?

[Modificato da Dama Gilraen 20/05/2007 11.03]

(Upuaut)
00domenica 20 maggio 2007 15:24
Re:

Scritto da: Dama Gilraen 20/05/2007 11.00


E infine scusate, ma perché io devo sentire difendere la famiglia da un branco di divorziati? Perché Fini o Casini devono ricordarmi la sacralità del matrimonio quando il loro lo hanno sfasciato?
Perché Bagnasco mi dice come si sta in famiglia, se lui una famiglia non ce l'ha?
E' possibile che i miei, sposati da 25 anni, debbano essere favorevoli ai DICO e questa gente no?
>


Me lo chiedo anch'io.


Scritto da: Dama Gilraen 20/05/2007 11.00
Quello che sfascia DAVVERO la famiglia è la quasi impossibilità di trovare una casa (in vendità o in affitto) a prezzi accettabili, nonché il lavoro precario.


Esattamente.
Secondo l'ideologia cattolica, invece, ciò che sfascia la "Famiglia" è la legge sui DICO...
E' davvero triste che si continui a spacciare l'OMOFOBIA per una fantomatica (quanto inutile) "difesa della Famiglia".
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