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Jon Konneri
00domenica 1 agosto 2010 23:00
I Testimoni di Geova ovvero i manipolatori della Bibbia
Certamente tutti i nostri lettori, in forme diverse, avranno avuto qualche contatto, magari sporadico e superficiale, con i Testimoni di Geova (TdG). Li vediamo per le strade della nostra città o paesi spesso con una valigetta in mano e nell’altra mano con le loro due riviste "La Torre di Guardia" e "Svegliatevi" che cercano gentilmente di rifilarci dietro libera contribuzione. Periodicamente vengono a bussare alle porte delle nostre abitazioni; la loro insistenza è spesso aggressiva ed invadente, per cui molte persone per non essere disturbate dai TdG, hanno affisso dei cartellini o degli adesivi coi quali chiedono ai Testimoni di non bussare alle loro porte. Esistono adesivi di diverse forme e grandezza, addirittura alcuni tra questi sono persino fosforescenti. Ricordo che una volta a Napoli, anni fa, vidi un cartellino che mi divertì molto e su cui era scritto: "Ai Testimoni di Geova. A voi che predicate la pace lasciateci in pace".
Sarebbe opportuno che si diffondesse l'uso di affiggere sulla porta di casa l'avviso: "Ai Testimoni di Geova. Non bussate a questa porta. Siamo Cattolici". Questo adesivo, si badi bene, non è un giudizio sulle persone, ma l'esercizio di un diritto: quello di non voler discutere le proprie convinzioni religiose con persone sconosciute, che hanno un atteggiamento polemico e spesso fazioso nei confronti della Chiesa Cattolica, anche se soggettivamente rispettabili, i Testimoni di Geova e gli adepti delle varie sette seminano di fatto confusione, creando a volte disagi e divisioni all'interno di una stessa famiglia. Esiste l'obbligo di difendere la propria fede informandosi correttamente e promuovendone la conoscenza secondo le proprie possibilità, ma anche non esponendosi incautamente a tentazioni e suggestioni pericolose con persone fanatizzate che non vengono a casa nostra per dialogare ma unicamente per fare proselitismo e così incrementare il loro numero di adepti.
I Testimoni di Geova lasciano nelle nostre cassette della posta anche dei depliants in cui promettono, per chi li seguirà, il Paradiso sulla terra, mentre tutti gli altri (cioè i non Testimoni di Geova, che sono oltre 6 miliardi e mezzo) saranno distrutti tra breve. Molti dei nostri lettori avranno sentito parlare o avranno notato qualche stranezza o stravaganza dei Testimoni di Geova (TdG). Vediamone qualcuna. Ai membri della setta è proibito, pena l'espulsione dalla setta, di votare alle elezioni politiche, espletare il servizio militare o quello civile alternativo, ricevere trasfusioni di sangue, fumare, giocare la schedina, comprare biglietti della lotteria, farsi crescere la barba e portare abiti scuri.
E' proibito inoltre avere crocifissi, quadri della Madonna dei Santi, festeggiare Natale, Pasqua, Capodanno, nonché compleanni e gli onomastici. Inoltre è proibito cantare l'Inno nazionale e salutare la bandiera della propria patria. I Testimoni di Geova non fanno brindisi e non dicono mai salute a uno che starnuta, perché per essi è un'usanza pagana.
Ma al di là di queste stravaganze, chi sono veramente i Testimoni di Geova? Essi stessi ammettono sul loro annuario del 1984 di essere nati diciannove secoli dopo Cristo; il loro fondatore era un ricco e abile commerciante americano di nome Russell, nato ad Allegheny (Pensylvania) il 16 febbraio 1852. Russell a nove anni perse la madre; questa disgrazia influì notevolmente in lui determinando una certa propensione al pessimismo. Dalla madre ereditò una grande sensibilità religiosa, che lo portò ad un'assidua lettura della Bibbia. Il suo temperamento però era assai incline agli estremismi. Dall'annuario del 1976 apprendiamo che usciva di notte per scrivere con gesso delle frasi bibliche contro il peccato, in modo che gli operai che di buon'ora passavano di là fossero avvertiti. Fra i dodici e i diciassette anni, ebbe una profonda crisi religiosa, che superò incontrando, nel 1870, la setta degli Avventisti. Tale setta, fondata da Miller, riteneva che nel 1844 sarebbe tornato Cristo e ci sarebbe stata la fine del mondo. Quando la profezia fallì l'Avventismo si divise in molti gruppi che prevedevano diverse altre date per la fine del mondo e il ritorno di Gesù Cristo. La passione per le date riguardo alla fine del mondo, i Testimoni di Geova l'hanno dunque ereditata dagli Avventisti.
Nel 1870 Russell, che aveva appena frequentato le scuole elementari, e non conosceva il greco e l'ebraico, fondò un circolo biblico i cui membri per oltre sessant'anni si fecero chiamare "seri studenti internazionali della Bibbia". Rifacendosi all'Apocalisse dove S. Giovanni dice: "Quindi udii il numero dei segnati: 144.000 furono segnati..." (Ap 7,4), Russell, scoprì che il numero degli eletti che si sarebbero salvati è di 144.000 (ovviamente tutti TdG). Nel 1874 affermò che Cristo era ritornato invisibilmente e che nel 1914 sarebbe comparso a tutti visibilmente per portare in cielo i seguaci di Russell e distruggere tutti gli altri. [SM=x789049] Ovviamente, di fronte alla delusione del 1914, spostò la data della fine del mondo al 1918, ma morì il 31 ottobre del 1916. Russell quindi si dimostrò un pessimo profeta. Ma che dire di quest'uomo sotto l'aspetto morale? Figlio di un commerciante, ebbe sempre un forte senso degli affari insieme ad una grande capacità organizzativa.
Quando egli diede inizio alla sua attività religiosa si presentò ufficialmente all'Autorità civile non come un movimento religioso ma come una casa editrice (d'altra parte anche oggi non si capisce bene se i Testimoni di Geova siano specialmente piazzisti di libri e di riviste che permettono di ottenere degli enormi guadagni finanziari invidiabili da qualsiasi casa editrice, o diffondano delle idee religiose). Una cosa è certa: i TdG hanno le più grandi tipografie del mondo e vendono centinaia di milioni di libri all'anno. Russell diede alla sua setta la struttura di una società per azioni di cui egli possedeva 990 azioni su mille, e proprio per questa società fu coinvolto in numerose vicende giudiziarie. Nel 1906 fu riconosciuto colpevole di crudeltà e sevizie verso la moglie con cui era sposato da oltre 17 anni, e dalla quale poi si separò.
Nel 1913 fu condannato per truffa, perché si era messo a vendere del grano "miracoloso" maggiorato di ben 62 volte rispetto al prezzo del grano normale. Sempre nel 1913, di fronte all'alta corte dell'Ontario, Russell giurò il falso, affermò infatti di conoscere l'alfabeto greco, ma, messo alla prova, dovette ammettere di non essere in grado di riconoscere alcuna lettera, anzi ammise di non aver mai studiato né l'ebraico, né la filosofia e né la teologia. Il successore di Russell fu Rutheford. Nato nel 1869 da genitori di religione battista, era avvocato e dato che in tre o quattro occasioni aveva sostituito un giudice, aveva mantenuto per sempre la qualifica di giudice, titolo che dava molto prestigio. Gli stessi Testimoni di Geova affermano nelle loro pubblicazioni che il "giudice" aveva un pessimo carattere ed era facilmente incline alla lotta e alle offese, ad esempio nel 1894 fu condannato ad ammende per offese alla corte.

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