Preside compra 70 crocifissi

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kelly70
00giovedì 25 ottobre 2007 22:38


Il nuovo preside dell’Istituto Buonarroti di Trento ha fatto acquistare 70 crocifissi da appendere nelle aule, da dove erano scomparsi. ‘C’e’ una legge da rispettare - ha detto il preside - e non vedo come possa essere ignorata’. La legge in questione e’ un regio decreto del 1924, [SM=g27825] [SM=g27818] [SM=g27816] ma la sua validita’ e’ stata confermata da due sentenze del Consiglio di Stato e della Corte Costituzionale.E’ stato uno studente a far notare al preside l’assenza di crocifissi nelle aule.

Fonte: Ansa
www.ansa.it/site/notizie/awnplus/italia/news/2007-10-25_125119...


www.uaar.it/news/


OOOOOOHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!
L'ha detto Sua Maestà eh????????!!!!!!!!!

[SM=x789052] [SM=x789065] [SM=x789065] [SM=x789065]
=omegabible=
00venerdì 26 ottobre 2007 08:17
re

1924....pazzesco!!!!
kelly70
00lunedì 29 ottobre 2007 22:00
Crocifisso di stagione


…un tanto al chiloNessuno ricorda più quando sono spariti, ma presto nelle aule dell´Iti Buonarroti di Trento torneranno i crocifissi: parola del neo preside, Mario Casna, che ha raccolto al volo la segnalazione di uno studente e sta per ordinare 70 crocifissi, uno per ogni locale dell´istituto tecnico. «Devo rispettare una legge dello Stato», ha spiegato, citando quel regio decreto del 1924 che prevede la presenza del simbolo in ogni aula delle scuole medie e superiori. Nel suo ufficio il preside - arrivato al Buonarroti da poche settimane, proveniente da una scuola dove un paio d´anni fa aveva avviato un´iniziativa analoga - si è già adeguato alla norma, con un Cristo pregiato appeso sopra il ritratto del presidente della Repubblica Napolitano e accanto a una foto dove il docente è ritratto durante una visita a Papa Giovanni Paolo II..

(tratto da un articolo di Antonio Selva pubblicato su Repubblica di venerdì 26 ottobre 2007, a pagina 24)

Una cosa analoga è capitata all’ortolano sotto casa mia: l’altra mattina, raccogliendo al volo la segnalazione di un gladiatore di passaggio, ha abbassato il prezzo di broccoli e cavolfiori da due euro al chilo a un sesterzio al chilo. «Devo rispettare una legge dello Stato», ha spiegato, citando un decreto dell’imperatore Teodosio del 391 d.C. che imponeva il livellamento dei prezzi di frutta e verdura sia a Roma che nelle province dell’Impero.
Nel retrobottega del negozio di orto-frutta si era già adeguato alle norme vigenti, ponendo un’effige del celebre imperatore dell’editto di Tessalonica accanto alle melanzane e all’uva di importazione, appeso sopra il ritratto di Papa Silicio, reggente il soglio di Pietro negli anni dell’impero di Teodosio, e accanto ad una foto che vede il prode venditore di ortaggi ritratto in compagnia di Flavia Massima Faustina Costanza, moglie del precedente imperatore di Roma Graziano.

L’unica differenza tra i due casi sta nel fatto che i broccoli e il cavolfiore di Teodosio erano buoni da mangiare a metà del quarto secolo ma poi, col tempo, sono andati in muffa. Mentre i regi decreti di 80 anni fa, nati da uno stato di muffa politico-religiosa hanno riacquistato con l’età la fragranza e il sapore perduti.

p.s.
La verdura fa crescere sani e forti, nonostante la religione.

Fonte: Alteredo

www.alteredo.org/index.php?option=com_content&task=view&id=977&I...
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