Qualcuno della Chiesa fece la scelta giusta

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Blumare369
00giovedì 30 giugno 2011 15:17
lasciando intatti i dogmi
Ai tempi di Galileo con l'avanzare della scienza la Chiesa avrebbe potuto franare rovinosamente. Se infatti avesse ceduto a modernizzarsi e demolire un pò di dogmi in breve tutto sarebbe stato spazzato via. Invece astutamente qualcuno fece la scelta conservatrice. Anzi! la riconferma del demonio, del paradiso, della resurrezione dei morti, della verginità della madonna. Dogmi che con la loro follia concettuale hanno impedito alla scienza di demolire la religione.

Il segreto della religione è uno e uno solo: impedire che la scienza vi si avvicini davvero.

Fintantoché persone intelligenti come Eureka o mmolto meno intelligenti come xxxxxxxxxxxxxxx elucubreranno su idiozie pure come i vangeli, mettendone in discussione alcuni dettagli invece di riderci sopra, la religione sopravviverà.

Discutere di religione in maniera dotta è fare il gioco della religione. La religione è la soddisfazione di un bisogno stressante e ansioso della mente umana che si basa su cose assolutamente e totalmente non verificabili e assurde. Se una di queste, dico una sola di queste fosse discutibile e smontabile, tutto franerebbe come una torre di carte da gioco.

Dio, non esistendo, non può soddisfare nessun bisogno materiale umano. Ma ci sono miliardi di persone che se per caso anche solo una delle loro preoccupazioni viene risolta -ovviamente per puro caso- si buttano prostrate per terra e inneggiano a Dio.

E' pazzesco immaginare come la mente umana possa venir manipolata semplicemnte facendogli balenare un miraggio. Se oltre un mialiardo di persone possono concepire la resurrezione della carne (provate a immaginare come potrebbe essere possibile una simile follia e dove andrebbero tutti i resuscitati, ma soprattutto perché decine di miliardi di persone ormai svanite dovrebbero resuscitare... e a che scopo?) si ha l'idea della potenza dell'inganno.

E' assolutamente da escludere che vi sia stata una regia ideatrice della religione. Troppo estesa la cosa, e universale. La religione è nata in etnie ancora non comunicanti fra loro. Diversi i Dio e le tradizioni, ma il concetto è quello: pensare e Dio e affidarsi a lui per lenire le sofferenza della vita. La religione va vista come un mero fatto istintuale. La soddisfazione di un bisogno vitale. Una forma di aggregazione sociale talmente forte da aver bisogno di poco per insorgere in un individuo a partitre dai cinque sei anni di età.

Noi atei siamo un pò come gli spettatori di un documentario sulla savana che guardando le migrazioni degli erbivori dal Masai Mara alle pianure del Serengheti, dove milioni di capi muoiono buttandosi in acque infestate da coccodrilli o vengono sbranate da frotte di predatori: ci sembra impossibile che l'uomo assomigli così tanto a quelle mandrie sterminate... eppure è così.

Cari atei, teniamoci stretti per mano. Siamo solo pochi naufraghi nel mare in tempesta dell'illusione.


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