Quanto è laico il Pd

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kelly70
00lunedì 7 aprile 2008 18:11


[…] Mettere insieme la tradizione cattolica con quella popolare della sinistra democratica non è cosa da poco. Era obbligatorio, era scritto nel Dna del nostro Paese, ma sino ad oggi, prima di Walter Veltroni, nessuno concretamente ci era riuscito e tutti sappiamo quali tragedie l’Italia abbia conosciuto nel tentativo di composizione di queste due anime. Il problema è come l’incontro di due anime differenti non diventi rinuncia per entrambe, come cioè si possa definire questa operazione una addizione e non una sottrazione: il problema in sintesi è ancora una volta quello della laicità del Partito democratico. Su questo, ed è evidentemente la mia personale opinione, si giocherà non soltanto il presente quanto piuttosto il futuro del partito ma soprattutto l’entusiasmo dei suoi elettori. A costoro in questi giorni viene chiesto di indicare una priorità da aggiungere al programma elettorale per sottoporla a Veltroni.

[…] C’è un terreno sul quale non sono ammissibili opportunismo e ingerenza: quello che riguarda la sfera personalissima di ciascuno di noi dove si decidono la felicità o la sorte nostre e dei nostri cari: la nascita, le relazioni e la vita di coppia, la possibilità di morire con dignità. Sono i temi cosiddetti eticamente sensibili sui quali ciascuno ha il diritto di confrontarsi solo con se stesso e il dovere di rispettare le scelte altrui.

Il mio auspicio è che un partito laico e moderno che voglia far sentire a casa e a proprio agio chi proviene da esperienze e da storie diverse decida di sacrificare il voto di coscienza dei propri eletti per lasciare libertà di coscienza ai propri elettori. Il parlamentare nel nostro ordinamento viene eletto «senza vincolo di mandato», il che gli consente di poter prendere qualunque decisione in ambito parlamentare e addirittura di disattendere il proprio programma elettorale: è una prerogativa prevista dalla Costituzione ed è evidente l’intento di garanzia che la ispira. Ma su quegli aspetti a cui facevo riferimento e che a volte confinano e sconfinano nel credo religioso di ognuno il sacrificio deve essere sopportato dall’eletto, indipendentemente dalle sue convinzioni etiche e religiose.

Si sacrifichi la libertà di coscienza del parlamentare per consentire l’esercizio della nostra: la laicità, in quanto tale, deve permettere ai cittadini elettori tutte le possibili opzioni (divorziare o no, abortire o no, eccetera). E gli eletti devono consentire questa pluralità di opzioni, impegnandosi a non impedirne l’esercizio. Sacrificando la propria «libertà di coscienza». Solo così è ammissibile una serena e rispettosa convivenza all’interno di un grande partito. Questo sacrificio potrebbe, se sancito, risolvere una volta per tutte il cosiddetto problema della laicità e probabilmente convincere molti degli indecisi ad avere fiducia nella novità che il Pd rappresenta.

L’attuale legge sulla fecondazione assistita, per esempio, avrà messo in pace la coscienza di qualche parlamentare, ma ha calpestato le coscienze di milioni di cittadini invitati addirittura a disertare il referendum che voleva modificarla. È una legge cattiva che ha cambiato la vita di molti e che a molti altri la vita l’ha negata.

Il testo integrale dell’articolo di Fabio Fazio è stato pubblicato sul sito de La Stampa

www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/gEditoriali.asp?ID_blog=25&ID_articolo=4364&ID_sezione=29&...
=omegabible=
00lunedì 7 aprile 2008 19:13
re
Non credo a Veltroni credo ai coglioni!!!!
Staremo a vedere ehhh!!!!!


omega
(Upuaut)
00mercoledì 9 aprile 2008 14:04
Che il PD non sia tanto laico si sa... che nessun partito di destra sia laico si sa...
Ma allora cosa votiamo?
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