Questioni di Lessico

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kelly70
00lunedì 21 gennaio 2008 15:18


In questi giorni, dopo l’inaugurazione dell’anno accademico a “La Sapienza”, che ha avuto luogo SENZA Sua Santità, il Papa, Benedetto XVI, si sentono dire le cose più incredibili. Credo che sia il caso di ricordare brevemente ai lettori il reale significato di alcuni termini che ricorrono spesso, in queste ore, sui giornali ed in televisione.

Rispetto

Il rispetto che esiste in Italia nei confronti di Atei, Agnostici e razionalisti di altro tipo è stato ben rappresentato dalle parole dell’ex-guardasigilli Clemente Mastella (Cattolico) all’angelus di oggi:

“…di questi imbecilli che hanno voluto impedire la visita del Papa alla Sapienza.”

Secondo lui, siamo imbecilli, niente altro che imbecilli. Ovviamente, Mastella non è certo il primo, e non sarà nemmeno l’ultimo, ad esprimersi in questo modo ai nostri danni.

Nonostante questo, da ogni parte si pretende di richiamarci al “rispetto” del “Santo Padre”.

Perchè dovremmo? Quale rispetto dovremmo portare noi alle idee ed alle persone del mondo Cristiano/Cattolico che loro non debbano portare alle nostre? Forse che la nostra etica, le nostre idee o le nostre persone sono da ritenersi “inferiori” a quelle della nostra controparte? Su quali basi?

Ma questa è solo la punta dell’iceberg. Una mancanza di rispetto molto più grave è quella legata al gravissimo ed ingiustificabile “esproprio religioso” di cui noi Atei ed Agnostici siamo vittima ogni anno. Lo trovate documentato qui:

www.uaar.it/laicita/otto_per_mille/

“Quanto costa la Chiesa” - di Curzio Maltese su Repubblica

Un’altra gravissima ed ingiustificabile mancanza di rispetto siamo costretti a subirla a scuola, come è ben documentato qui:

Ora di Religione Cattolica - Sito UAAR

Come vi sentireste voi Cattolici se noi rubassimo ogni anno 4 miliardi di euro alle casse del Vaticano e li usassimo per fare propaganda atea ed anticristiana in Italia? Come vi sentireste se obbligassimo (prima per legge, ora solo di fatto) i vostri figli a seguire dei corsi di ateismo?

Allora, perchè noi dovremmo subire questi insulti in silenzio?

Laicismo

Secondo molti dizionari, e come viene correttamente riportato da Wikipedia, questo è il significato del termine laicismo :

“Il laicismo (considerato da alcuni sinonimo di laicità) è la dottrina socio-politica che teorizza e propugna la totale separazione tra stato e chiesa, ovvero l’assenza di interferenze religiose dirette nell’ambito legislativo, esecutivo e giudiziario di uno stato.”

Questo vuole dire che il laicismo NON consiste nel garantire ad ogni confessione il diritto di parola, o il diritto di coltivare il proprio orticello, al pari di ogni altra. Il laicismo NON consiste nel garantire “pari opportunità” a tutte le confessioni.

Il laicismo consiste nel tenere la Religione, qualunque Religione, fuori dallo Stato. Uno “Stato Laico” NON è uno stato che garantisce il diritto di parola a tutti gli esponenti religiosi in quanto tali. Questo sarebbe solo uno stato succube della Religione, cioè una Teocrazia. In una Democrazia, come la nostra, il diritto di parola è garantito alle persone, a tutte le persone, in quanto cittadini, non in quanto portavoce di una confessione religiosa o, peggio, in quanto presunti detentori di un’etica di provenienza “superiore” a quella che esprime lo Stato stesso attraverso le sue leggi.

In una Democrazia, anche gli Atei, come noi, hanno il pieno diritto di esprimere tutto il proprio dissenso nei confronti di questi portavoce religiosi (e di farlo conoscere attraverso la RAI, visto che pagano il canone).

Laicità dello Stato

Uno Stato è “laico” quando le sue leggi vengono formulate senza fare appello all’etica espressa da questa o da quella religione e quando, al suo interno, gli esponenti di qualunque religione hanno gli stessi diritti e gli stessi doveri di qualunque altro cittadino.

La Laicità dello Stato NON - ripeto NON - consiste nel mostrare “apertura” nei confronti di tutte le Religioni. Consiste nel tenere le Religioni, tutte le Religioni, FUORI dallo Stato.

Sarebbe quindi più corretto parlare di “Ateismo DELLO Stato” (che è MOLTO diverso da “Ateismo DI stato”) o, ancora meglio, di “Agnosticismo dello Stato”. Uno stato multiconfessionale, che non sa liberarsi dai suoi vincoli nei confronti di una o più religioni, NON è uno stato laico. È solo uno Stato che è ostaggio di molte forme diverse di irrazionalità.

Tolleranza ed Intolleranza

La tolleranza consiste nella accettazione degli elementi culturali e delle opinioni diversi dalle nostre ma legittimi. Gli ebrei che si ribellavano al rastrellamento nazista nel Ghetto di Varsavia, non stavano mettendo in atto una azione di “intolleranza” nei confronti del nazismo. Si stavano difendendo. C’è una certa differenza tra queste due situazioni.

La tolleranza è dovuta nei confronti di coloro che ci propongono una opinione, od un progetto politico, razionale che, pur discutibile, tiene conto dei nostri diritti e delle nostre esigenze, così come dei diritti e delle esigenze di ogni altro cittadino. La tolleranza NON è dovuta nei confronti di chi cerca di manipolarci a proprio vantaggio. Nei confronti di persone che tentano di manipolarci o sottometterci a proprio vantaggio, è legittimo difendersi (nei modi opportuni, ovviamente. Non sempre è necessario fare uso del Kalashnikov).

Francamente, è impossibile pensare che chi ci chiede di inserire tra le nostre leggi delle norme che NON hanno nessun’altra giustificazione se non quella di compiacere il LORO Dio (un Dio in cui noi NON crediamo e di cui loro non sanno nemmeno dimostrare l’esistenza), stia agendo in un modo che rispetta i nostri diritti e le nostre esigenze. Queste persone stanno semplicemente cercando di imporci le leggi che fanno comodo loro facendo leva sulla nostra paura dell’ignoto. Queste persone stanno cercando di manipolarci e sottometterci, per cui è lecito difendersi da esse.

Laici

Tecnicamente, un “Laico” è un appartenente alla Chiesa (Cattolica, Cristiana o di altro tipo) che NON è un Sacerdote. Cioè, i “Fedeli non togati” di una qualunque confessione sono dei laici.

Noi, che fedeli NON siamo, NON siamo nemmeno laici. Siamo Atei o, come minimo, Agnostici. È molto diverso. Pretendere da noi che ci si comporti da Laici, è semplicemente fuori luogo. In particolare, non ha senso pretendere da noi una qualunque forma di “rispetto” o, più esattamente, di “deferenza”, nei confronti di una autorità religiosa che NON riconosciamo. Per quanto ci riguarda, Papa Benedetto XVI, è soltanto un capo di stato estero. Possiamo forse discutere di accordi commerciali con questa persona ma, francamente, il suo “messaggio morale e/o spirituale” non ci interessa.

Agnostici e Atei

Non sempre coloro che non si riconoscono nella Religione sono Atei. C’è chi preferisce non pronunciarsi sulla delicata questione dell’esistenza di Dio. Costoro si definiscono Agnostici. Gli Atei si trovano su una posizione più netta e più dura: negano apertamente l’esistenza di Dio (almeno il Dio antropomorfo delle Religioni monoteiste).

Sarebbe opportuno che chi si rivolge a noi, pretendendo di richiamarci ai nostri stessi ideali filosofici, si rendesse conto che sta parlando nello stesso momento, e nello stesso modo, a due popolazioni diverse, non sempre equiparabili.

Si noti, per inciso, che si può benissimo essere Cristiani e Atei nello stesso momento:

“Inoltre vi è la posizione opposta a quella dei credenti anticlericali, la quale è invece da includere nell’ateismo, pur essendo molto particolare: è quella dei cosiddetti “atei cristianisti/teocon”, i quali sostengono i valori cristiani, pur non credendo nell’esistenza del Dio cristiano.”

[Da “Ateismo” a Wikipedia]

Se questo vi sembra folle, provate a riflettere su quanto sia invece razionale forgiare la propria esistenza ed il proprio comportamento in modo da compiacere un Dio di cui nessuno è mai riuscito a dimostrare l’esistenza.

Democrazia e Libertà di Parola

Secondo Wikipedia:

Il termine democrazia deriva dal greco demos: popolo e cratos: potere, ed etimologicamente significa governo del popolo.

Il concetto di democrazia non è cristallizzato in una sola versione o in un’unica concreta traduzione, ma può trovare ed ha trovato la sua espressione storica in diverse espressioni ed applicazioni, tutte caratterizzate peraltro dalla ricerca di una modalità capace di dare al popolo la potestà effettiva di governare.


La Democrazia ha molto a che fare con la Libertà di Parola. Se i cittadini che hanno qualcosa da dire non possono dirlo, non possono nemmeno maturare nel “popolo” che li ascolta l’informazione e la consapevolezza necessarie per prendere decisioni razionali e governare senza far danni.

Per questo è necessario che anche gli ATEI e gli AGNOSTICI possano esprimere liberamente tutto il proprio dissenso nei confronti di un capo di stato estero che si è fatto portavoce di idee non condivisibili e che continua ad interferire in molti modi diversi con la vita politica e sociale del nostro paese.

Questo capo di stato estero dispone già delle sue strutture (una TV, una radio, diversi giornali a tiratura nazionale, alcune decine di migliaia di parrocchie e qualche milione di attivisti) per far conoscere le sue idee. Anche volendolo, non saremo certo noi a farlo stare zitto (e comunque, non ne abbiamo intenzione). Non c’è quindi nessun motivo di fornirgli altri strumenti di comunicazione ed altre occasioni propagandistiche.

Oscurantismo e Censura

L’oscurantismo e la censura NON consistono nel negare il diritto di parola ad un esponente religioso all’interno delle strutture istituzionali di uno Stato laico, come è l’Università Italiana. In uno uno stato laico le persone elette dal popolo, o incaricate dagli eletti, parlano a nome dell’intera Comunità dei cittadini nelle sedi proprie dello Stato, come l’Università. Gli esponenti delle varie Religioni, parlano a nome della loro comunità nelle loro sedi ed in altri momenti.

Non c’è nessun motivo di fornire altri spazi pubblicitari a questi esponenti religiosi all’interno delle istituzioni pubbliche. Questi esponenti religiosi dispongono già delle loro strutture propagandistiche e sono autorizzati dalle nostre leggi a fare tutta la propaganda che vogliono, con i loro mezzi, sul nostro territorio.

La censura, piuttosto, è quel fenomeno per cui una parte sostanziale della popolazione, come sono i NON credenti in Italia, NON può avere accesso ai mezzi di comunicazione di massa per far conoscere le proprie idee e le proprie ragioni, nosnostante che paghi il canone RAI!

Alessandro Bottoni
Fonte: UAAR
pcerini
00lunedì 21 gennaio 2008 16:23
Su laicismo e laicita',concordo con il fatto che uno Stato NON deve basarsi su qualche tipo di ottica religiosa (cristiano-cattolica nel nostro caso),ma semmai e' il contrario,ossia,sono queste prospettive che devono rispettare il presupposto che non possono predominare sulle scelte di una intera popolazione.

Che la laicita' debba garantire libera circolazione di etiche religiose (tranne ovviamente quellle che minano la democrazie come e' ovvio la crimilaita',la corruzione,etc.etc.),non significa che essa SIA FONDATA a priori su QUALCUNA DI ESSE.

Il richiamo di Casini e dei leghisti alla difesa dell'identita' cristiana fa a cazzotti con il principio di laicita',che di per se' stessa non tutela una identita' a scapito di altre identita'.

In uno Stato Laico,le varie etiche religiose devono rispettare la democrazia e la circolazione e la convivenza di etiche diverse dalle loro. Percio',le varie etiche religiose,per prima cosa,dovranno IMPARARE A RISPETTARE un tale principio e anche la stessa democrazia,se non intendono farlo,e' inevitabile che chi difenda un tale principio si scontri con chi intenda minarlo alla base!

Inutile ricordare a questo proposito quanto il Papa e il suo seguito odino profondamente gli atei e la categoria degli omosessuali,basterebbe solo questo per far si' che vengano tagliati fuori dalla vita politica,perche' profondamente razzisti (anzi ateo-razzisti) e omofobici,e dunque in pieno contrasto con la liberta' democratica.

Un tale discorso non deve ovviamente valere solo per la sfera religiosa,ma anche per la sfera politica,cosi',il principio della laicita' nono deve essere sfruttato condizionato o manipolato a piacimento dalle ideologie di vario tipo (politiche,economiche,religiose).


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