Non c’ero in presenza, come Greg (eh, la fortuna di abitare a Roma!), ma in spirito sì. Spiritaccio, soprattutto. E così stamattina, prima cosa, mi sono presa nota delle dichiarazioni migliori fatte ieri al Family Day, non fia mai che Ilmondodigalatea non possa offrire ai suoi lettori una top ten.
Slogan pericolosi (da Repubblica, 13/05/2007, p.2)
RiDicoli (verrebbe da rispondere: sempre meglio che fascisti);
L’uomo non separi ciò che Dio ha unito (appunto, cerchiamo di tenere insieme la testa e il cervello che dentro dovrebbe ragionarci);
Family Day, menù del giorno: Pollastrini allo spiedo (ah la tradizione cattolica: senza un roghetto, o almeno un falò, non è una giornata ben spesa);
Cristo nasce in una famiglia (e muore fra due ladroni, per colpa di una cricca di farisei ipocriti. Le analogie sono sempre pericolose, ti si possono ritorcere contro…);
Se la Bindi è cattolica, Dio non esiste (Come argomentum teologico lo vedo zoppicante, ma noi laici, si sa, ci accontentiamo anche di poco).
Striscioni fai da te
La foto mostra il sobrio striscione: Benedetto, siamo tuoi.
Ragazzi, occhio, che padre Georg si ingelosisce.
Dichiarazioni spericolate
Mater certa: Eugenia Roccella (Tg1, 20,30 12/05/2007) : In questa piazza siamo tutti figli.
No, la battutaccia è troppo facile. Mi astengo.
Conteggi da sindacalista: Savino Pezzotta: Siamo un milione e mezzo.
A naso, sarà l’unica volta che un conteggio fatto da un sindacalista viene preso per buono a priori
www.uaar.it/news/2007/05/13/sciocchezzaio-del-family-day/