Stato laico? Proviamo a spiegarci

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kelly70
00sabato 10 gennaio 2009 20:44

Arnaldo Demetrio
Si fa un gran parlare di laico, laicista, laicismo, Stato laico etc, ma non sembra che alcuno abbia messo nero su bianco cosa si intenda veramente. Si proverà qui a fare alcune ipotesi.
Nel sito Jàdawin di Atheia, alla pagina “Una Nuova Società…una Nuova Costituzione”, l’argomento viene trattato compiutamente ma inserito in un contesto più ampio ed ambizioso. Qui invece ci si limita a quanto segue.
E’ necessario che uno Stato laico, se vuole veramente essere tale, lo sia fin dalle sue fondamenta, che in una democrazia compiuta sono rappresentate dalla sua stessa Costituzione.
Sgombrato una volta per tutte il campo dalla fuorviante antinomia laico-laicista, che in realtà non esiste e che è stata montata ad arte dai politici e dai lacché clericali e cattolici del nostro Paese, possiamo enunciare alcuni punti fermi che questa Costituzione laica dovrebbe avere.

* Lo Stato è indipendente da qualsiasi religione, chiesa, setta o credenza ed è a loro superiore in ogni ordine e grado. Lo Stato non riconosce alcun patto od intesa pre-esistente ed ingloba nel suo territorio l’ex- Stato Vaticano, e nel suo patrimonio tutti i beni di questo, anche internazionali, senza indennizzo alcuno.

E’ chiaro che una simile situazione si registrerebbe dopo un cambiamento radicale della società italiana: è ovviamente utopistico il solo pensarlo…
*

La Repubblica … è uno Stato ufficialmente a-religioso e fortemente laico: tutte le concezioni del mondo filosofiche, religiose, atee e agnostiche sono ammesse con pari diritti e doveri purché non contrastino con la legge e la Costituzione.

Su questo assioma non ci dovrebbero essere discussioni talmente pare chiaro ed inequivocabile.

* Ogni organizzazione che si richiami a concezioni del mondo filosofiche, religiose, atee e agnostiche vive, si finanzia e si organizza in modo autonomo dallo Stato il quale può, all’occorrenza, stabilire intese, anche economiche, con ognuna di loro.

In questo modo si colmerebbe la lacuna della nostra Costituzione che non nomina e non considera nemmeno concezioni del mondo che non siano religiose

* Le organizzazioni anzidette non hanno diritto ad interferire, in alcun modo, con la vita, le istituzioni e le organizzazioni della Repubblica in modo che prevalga esclusivamente il loro punto di vista. Specificatamente non sono ammesse la presenza, l’organizzazione di culto e la propaganda di tali organizzazioni nell’amministrazione pubblica e dello Stato, nelle imprese di ogni tipo, nelle scuole di ogni ordine e grado, nell’apparato della sicurezza e nella sanità. Ogni eventuale deroga è stabilita a livello locale e approvata dalle autorità centrali.

Questo è il punto fondamentale: stabilire per legge che non ci possano essere interferenze di alcun tipo nello Stato e queste, ove vi fossero, debbano non solo essere evitate ma anche punite

* Per il suo carattere a-religioso ed a-confessionale profondamente laico la Repubblica non riconosce valore al concetto di “santità” o “beatitudine” e quindi vieta per legge l’utilizzo di nomi di santi o beati o concetti religiosi sia per indicare località, strade, luoghi, prodotti e servizi sia per denominare qualsiasi struttura, ente od organizzazione pubblica o privata. Procede quindi, per quanto possibile e seguendo comunque norme di buon senso, a sostituire tali denominazioni con altre più consone.

E questa sarebbe la parola fine che neanche l’illuminista Francia, che del resto irresponsabilmente promuove l’aumento della popolazione, ha mai voluto od osato perseguire.

* Lo stesso concetto è esteso all’esposizione di simboli, ritratti, immagini, raffigurazioni e simili in e sopra qualunque edificio od ambiente che non sia abitazione privata, con l’eccezione ovvia delle strutture di rilevante interesse culturale ed artistico.

Anche questo concetto mi sembra sufficientemente chiaro ed esauriente: si potrebbe dire che se per Piazza del Duomo o Piazza Duomo, in qualsiasi località, la denominazione potrebbe anche restare, non ha nessuna giustificazione quella di Piazza dei Santi Apostoli. Similmente la “Madonnina” in cima al Duomo di Milano resterebbe al suo posto

* Per lo stesso motivo lo Stato adotta un calendario laico senza alcun riferimento a santi, beati o concetti religiosi ma, eventualmente, con riferimento a persone e gruppi distintisi nel progresso civico, sociale, scientifico, culturale ed ambientale della collettività. Tale concetto è esteso ad ogni aspetto della comunicazione pubblica ufficiale ed alle imprese ed alle strutture di ogni natura.

* Similmente le festività religiose sono sostituite con altrettante, ed in maggior numero, festività civili.

Anche questa sarebbe finalmente la definitiva e risolutiva riparazione ad una ingiustizia profonda nella società civile che, con un minimo di logica e buon senso, non si sarebbe neanche dovuta presentare

* Per quanto precede la numerazione e la datazione dovrebbero essere cambiate ma, per ragioni pratiche, diviene obbligatorio per legge, quando necessario, sostituire l’espressione AC o A.C., avanti Cristo, con la stessa espressione avente l’esplicazione, eventualmente per esteso, di ante (data) convenzionale, e di sostituire l’espressione Dc o D.C., dopo Cristo, con la stessa espressione avente l’esplicazione, eventualmente per esteso, di data convenzionale.

* Tutte le riedizioni di qualunque forma mediatica pre-esistente devono essere obbligatoriamente aggiornate in tal senso. Con lo stesso criterio sono punite le violazioni a questa norma anche se espresse solo verbalmente da esponenti pubblici, insegnanti e docenti nell’esercizio delle proprie funzioni compresi, che tali espressioni compaiano o no su mezzi mediatici, a seguito denuncia di qualsiasi cittadino o di funzionario pubblico.

* L’indagine per accertare la veridicità di tale denuncia sarà svolta dalla Sicurezza Nazionale e dal Dipartimento Giudiziario come di seguito specificato in questo documento.

Questo è un ulteriore passo per scristianizzare definitivamente i costumi sociali: ovviamente Sicurezza Nazionale e Dipartimento Giudiziario sono termini della Nuova Costituzione di cui si è parlato, che rimarrà per sempre nell’immaginazione del suo autore….

* Ogni partecipazione fisica e/o sostegno economico e finanziario a processioni, sagre, fiere e manifestazioni a carattere confessionale da parte di esponenti o strutture pubbliche è vietato per legge.

Pure questo dovrebbe essere scontato e lapalissiano in uno Stato laico degno di questo nome.



Fine prima parte
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kelly70
00sabato 10 gennaio 2009 20:47
Stato laico? Proviamo a spiegarci... - II parte

* Su tutti i mezzi mediatici non esplicitamente confessionali è vietata qualsiasi forma di superstizione religiosa, soprattutto astrologia, cartomanzia, e simili.

* Con particolare riferimento a giochi, quiz e trasmissioni mediatiche, come radio e televisione ed Internet, argomenti confessionali possono essere trattati col dovuto distacco critico ed in modo assolutamente imparziale. Lo stesso dicasi per i divulgatori e le guide artistiche, che devono conformarsi a quanto sopra esposto.

* Ogni attività basata su quanto sopra esposto è vietata per legge, ad eccezione che nel proprio nucleo o famiglia per motivi di gioco, e comunque esclusivamente a titolo gratuito.

* Le violazioni a questo articolo della presente Costituzione saranno punite a norma del Codice Sociale.


E sarebbe quindi ora di finirla che conduttori televisivi, presentatori e guide artistiche diano per scontati la cattolicità ed il pensiero unico degli italiani, e non usino almeno il condizionale quando parlano e presentano argomenti religiosi.

* La repubblica non riconosce la famiglia, così come storicamente conosciuta, come unica forma possibile di aggregazione tra gli individui e favorisce, di conseguenza, forme diverse di aggregazione, con pari dignità. La repubblica individua, nella forma del nucleo abitativo, brevemente denominato nucleo, la struttura di base di aggregazione e fa obbligo al/ai/alle componente del nucleo la registrazione e l’aggiornamento dello stesso ad ogni sua variazione, sia nell’ubicazione sia nella composizione, entro sei mesi dal loro verificarsi. L’origine di ogni individuo, precedentemente stabilita dai concetti di paternità e maternità, è stabilita con il criterio di appartenenza comunitaria, riferita alla/alle persona/e componenti il nucleo che, volontariamente e di comune accordo, ne diano comunicazione. In mancanza di ciò lo Stato provvede obbligatoriamente a esami clinici e genetici per stabilire, per quanto possibile, l’origine di ogni individuo. In caso di esito negativo, o nell’impossibilità di identificare i possibili progenitori, provvede a fornire un’identità all’individuo.

Ci si rende conto che qui si va nella fantapolitica e del resto l’autore non nega il suo interesse per la fantascienza…

* Non per motivi religiosi o filosofici ma per motivi di eguaglianza sociale ed individuale e nel pieno rispetto del concetto di laicità assoluta e per la dignità della donna e dell’uomo, lo Stato vieta per legge in modo assoluto l’uso di copricapo e veli che nascondano, per motivi religiosi e/o superstiziosi, tutto o in parte il corpo dei cittadini e degli immigrati senza cittadinanza. A titolo esemplificativo si fa riferimento al velo ed al burka islamici ed al turbante indiano.

Anche in questo caso chiarezza e rigore devono risultare senza dubbi caratteri distintivi di uno Stato degnamente laico ed egualitario: niente razzismo o discriminazione su base etnica o religiosa, quindi, come solo chi è in malafede può supporre, ma equità e dignità della persona difese ad oltranza

* Tutti i cittadini hanno diritto a professare, esercitare in pubblico, organizzare, manifestare e propagandare la propria concezione del mondo, atea o agnostica o religiosa, e la propria convinzione politica nei limiti stabiliti dall’Articolo … della Costituzione e dalle leggi in vigore.

* Il carattere ecclesiastico o filosofico e il fine di religione o di culto o di concezione del mondo d'un’associazione od istituzione non possono essere causa di limitazioni legislative, né di gravami fiscali per la sua costituzione, capacità giuridica e ogni forma di sua attività.
* Nessuno può essere privato, per motivi politici, religiosi, filosofici od ideologici, della capacità sociale, della cittadinanza, del/dei nome/i proprio/propri.

Questi tre punti sono già garantiti dalla nostra vigente Costituzione ma sono trattati in modo limitativo ed implicitamente escludono atei e agnostici dalle garanzie che difendono

* Le pene non possono consistere in trattamenti contrari alla Dichiarazione Internazionale dei Diritti dell’Uomo e devono tendere alla rieducazione effettiva del condannato e al suo reinserimento a pieno titolo nella comunità. Non è ammessa la pena di morte, nemmeno nei casi previsti dalle cosiddette precedenti leggi militari di guerra. Non è ammessa la pena dell’ergastolo. La pena detentiva, compresi i casi di omicidio e di strage, non può superare i quindici anni.

L’argomento appena esposto non è prettamente inerente alla laicità ma si ritiene che sia comunque importante nel contesto di una società civile ed egualitaria che tenga nel giusto conto i diritti della

* Il matrimonio religioso, ideologico, filosofico o politico non è riconosciuto dalla legge ed ha carattere esclusivamente privato. Se contrasta con i diritti del nucleo è sanzionato dal Codice Sociale.

Logica conseguenza dell’abolizione del Concordato con la Chiesa Cattolica

* La Repubblica ha un’alta concezione della vita e della sua qualità, dalla nascita alla morte...Per le stesse motivazioni lo Stato regolamenta, con apposita legge, l’eutanasia.
La Repubblica vieta per legge l’accanimento terapeutico e lo sanziona con pene detentive.
La Repubblica gestisce in proprio la campagna demografica per il contenimento della popolazione e la diffusione gratuita di tutti i metodi anticoncezionali.



Lo Stato regolamenta, con apposita legge, l’istituto dell’aborto e ne rende, nei limiti di legge, unico avente diritto di decisione la donna.
Lo Stato garantisce, con apposita legge, l’uso delle tecniche di
fecondazione assistita, omologa, eterologa o per clonazione.
Lo Stato, quando sia possibile, favorisce l’istituto dell’adozione in alternativa alla fecondazione assistita.
Lo Stato non ammette l’obiezione di coscienza da parte di chiunque e rende obbligatori, per il personale medico, paramedico e professionale, i trattamenti sopra esposti.

In un solo colpo verrebbero spazzati via secolari discriminazioni religiose e moralistiche su qualità della vita, nascita, morte, eutanasia, aborto, adozione e fecondazione assistita. Per quanto riguarda la clonazione, che senz’altro farà orrore ai più, si rimanda alla lettura di altri documenti, già citati, per approfondire meglio la scottante questione.

Chi scrive non pretende né che il suo punto di vista venga acriticamente accettato né che tali argomenti non siano degni di ulteriore discussione ed analisi, ma ritiene che, ancorché utopistiche, le argomentazioni fin qui esposte rappresentino l’unico approccio deciso e senza tentennamenti opportunistici per delineare, senza ombra di dubbi, quali possano essere le caratteristiche di uno Stato e di una società decisamente, inequivocabilmente e conseguentemente laici e a-religiosi.

Jàdawin di Atheia

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