Teodicea Peruviana

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kelly70
00venerdì 17 agosto 2007 22:13


In Perù due lunghe scosse di terremoto a partire dalle 18.41 locali di mercoledì 15 agosto (le ore 1,41 italiane di giovedì), rispettivamente di magnitudo 7,9 e 7,5 della scala Richter, hanno seminato morte e terrore: sono 510 le vittime accertate e 1.500 i feriti. […] A Ica, per tutta la notte totalmente immersa nel buio, la gente, disorientata ed impaurita per il timore dei gruppi di sciacalli che sono entrati in azione, si è raccolta in zone aperte con le poche cose che ha potuto recuperare dalle case crollate. Qui è inoltre crollato il santuario del Senor de Luren, una costruzione del XVI secolo al cui interno si trova tra l’altro la venerata immagine del patrono della città. «Al momento del sisma - spiega il sacerdote Carlos Henao - i fedeli stavano uscendo dalla chiesa al termine dell’eucarestia, ancora non sappiamo con certezza se ci sono state vittime; nonostante i crolli - ha proseguito padre Henao - che hanno fatto cadere le numerose immagini della chiesa, quella del Signore di Luren è rimasta incredibilmente intatta». […]

Testo integrale sul sito del Sole24Ore

La terra ha tremato mentre si trovavano a messa, per l’Assunzione. Improvvisamente, la chiesa di San Clemente - a Pisco - è crollata come cartapesta. Sotto le macerie potrebbero esserci ancora decine di corpi: i fedeli - all’interno - erano 300. […]

Testo integrale su Avvenire

Come nel 79 a Pompei, o nel 1756 di fronte al terremoto di Lisbona, ci si può interrogare sulla giustizia divina. Ogni catastrofe porta con sé la domanda a cui i credenti non sanno proprio dare risposta: come si giustifica il male con l’esistenza di una divinità onnisciente, onnipotente e infinitamente buona? Ogni tanto qualcuno cerca di cavarsela sostenendo che deve trattarsi di un “castigo di Dio”: ma vale anche per chi stava a messa, ed è morto proprio perché stava a messa? L’unica risposta è affidarsi ai “misteri della fede”, ammettendo però, implicitamente, di non capire proprio nulla delle azioni del dio in cui si crede. A meno di non cavarsela con una risposta stile ‘padre Henao’: che importa quanti morti ci sono? L’importante è che si sia ‘miracolosamente’ salvata l’immagine prediletta. Non sono certo un credente, ma se fossi Ratzinger lo scomunicherei seduta stante per idolatria.

In Perù due lunghe scosse di terremoto a partire dalle 18.41 locali di mercoledì 15 agosto (le ore 1,41 italiane di giovedì), rispettivamente di magnitudo 7,9 e 7,5 della scala Richter, hanno seminato morte e terrore: sono 510 le vittime accertate e 1.500 i feriti. […] A Ica, per tutta la notte totalmente immersa nel buio, la gente, disorientata ed impaurita per il timore dei gruppi di sciacalli che sono entrati in azione, si è raccolta in zone aperte con le poche cose che ha potuto recuperare dalle case crollate. Qui è inoltre crollato il santuario del Senor de Luren, una costruzione del XVI secolo al cui interno si trova tra l’altro la venerata immagine del patrono della città. «Al momento del sisma - spiega il sacerdote Carlos Henao - i fedeli stavano uscendo dalla chiesa al termine dell’eucarestia, ancora non sappiamo con certezza se ci sono state vittime; nonostante i crolli - ha proseguito padre Henao - che hanno fatto cadere le numerose immagini della chiesa, quella del Signore di Luren è rimasta incredibilmente intatta». […]

Testo integrale sul sito del Sole24Ore

La terra ha tremato mentre si trovavano a messa, per l’Assunzione. Improvvisamente, la chiesa di San Clemente - a Pisco - è crollata come cartapesta. Sotto le macerie potrebbero esserci ancora decine di corpi: i fedeli - all’interno - erano 300. […]

Testo integrale su Avvenire

Come nel 79 a Pompei, o nel 1756 di fronte al terremoto di Lisbona, ci si può interrogare sulla giustizia divina. Ogni catastrofe porta con sé la domanda a cui i credenti non sanno proprio dare risposta: come si giustifica il male con l’esistenza di una divinità onnisciente, onnipotente e infinitamente buona? Ogni tanto qualcuno cerca di cavarsela sostenendo che deve trattarsi di un “castigo di Dio”: ma vale anche per chi stava a messa, ed è morto proprio perché stava a messa? L’unica risposta è affidarsi ai “misteri della fede”, ammettendo però, implicitamente, di non capire proprio nulla delle azioni del dio in cui si crede. A meno di non cavarsela con una risposta stile ‘padre Henao’: che importa quanti morti ci sono? L’importante è che si sia ‘miracolosamente’ salvata l’immagine prediletta. Non sono certo un credente, ma se fossi Ratzinger lo scomunicherei seduta stante per idolatria.

Notizia inserita da Raffaele Carcano

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