Tettamanzi: la Chiesa dia le sue case a prezzi accessibili

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kelly70
00martedì 24 giugno 2008 01:10


Cinque miliardi di patrimonio nel 2008, 44mila conti correnti, grossi investimenti esteri, interessi medi annui che oscillano dal 4 al 12% netti cioè senza tasse da pagare. Di cosa stiamo parlando? Dello Ior, Istituto per le opere di religione, o meglio la banca Centale del Vaticano, dove c’è l’unica sede. Pio XII nel 1942 gli ha tolto il vecchio nome di “commissione delle opere pie” e lo ha fatto diventare una banca a scopo di lucro il cui fine, come dice lo statuto, è «di provvedere alla custodia e all’amministrazione dei beni mobili e immobili trasferiti o affidati allo Ior medesimo».

Centotrenta dipendenti, la banca è gestita da professionisti e guidata da un presidente, Angelo Caloia, professore di Economia all’università Cattolica di Milano. Il presidente ha compito di riferire direttamente ad un collegio di cinque cardinali nominati dal papa con lo scopo di vigilare sulla fedeltà dell’istituto verso gli obblighi statuari e verso il papa. Il bilancio e tutti i movimenti che vengono fatti dall’Istituto sono noti solo ed esclusivamente al Santo Padre, al collegio dei Cardinali che lo gestiscono ed al presidente.

Nell’ultima lettera pastorale il cardinale di Milano Dionigi Tettamanzi ha voluto denunciare «la rilevante emergenza abitativa che pone in condizioni drammatiche specialmente le famiglie povere, immigrate o per qualsiasi ragione disagiate». Per tentare di rimediare a questa situazione il cardinale non si è sottratto dal chiedere una maggiore redistribuzione a chi di beni immobili inutilizzati ne ha tanti: lo Ior.

«Oso rivolgermi anzitutto alle comunità parrocchiali, agli istituti religiosi, alle realtà del mondo cattolico e alle famiglie che possiedono diverse unità abitative disponibili - ha scritto - perché si offrano a condividere almeno parte delle rispettive proprietà, dandole in locazione a prezzi accessibili». E ancora: «Come cristiani e come parrocchie dobbiamo interrogarci: una casa tenuta vuota non è sottratta ad una famiglia che ne ha bisogno? Non è forse una tentazione quella di tenere un alloggio sfitto in attesa che si rivaluti, che un giorno lontano il figlio si sposi, che chissà quale necessità si presenti in parrocchia?». Lezioni di vangelo radicale.

L’articolo è tratto da Liberazione

liberazione.it/giornale_articolo.php?id_pagina=51936&pagina=2&versione=sfogliabile&zoom=no&id_articol...
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00martedì 24 giugno 2008 06:15
re

Povero Tettamanzi, oltre a ignorarlo ci stà anche che lo scomunichino!!! Vedremo!!! [SM=x789051] [SM=x789051] [SM=x789051] [SM=x789052] [SM=x789052]


omega [SM=x789054] [SM=x789054] [SM=x789054]
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