Torna la "La donna bionica"

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kelly70
00sabato 5 aprile 2008 20:46
Arriverà anche in Italia il remake televisivo del celebre serial degli anni Settanta





NEW YORK — La donna bionica è tornata. Dopo aver riesumato «Battlestar Galactica», il producer David Eick ha riportato alla luce un'altra celebre serie televisiva di fantascienza degli anni 70: «Bionic Woman», che ha debuttato in Usa alla fine di settembre sul canale NBC, con ben 13,6 milioni di telespettatori. Il più alto ascolto per la NBC dai tempi di «The West Wing», nel 1999. Ma a parte il nome, il remake (già in onda anche in Australia, Canada e Regno Unito e in arrivo in Italia su Mediaset) è molto diverso da «The Bionic Woman» del 1976.

Lo spin-off della serie «L'uomo da sei milioni di dollari» (ispirato a sua volta al romanzo di Martin Caidin «Cyborg» del 1972) che andò in onda per tre stagioni, fino al 1978. Diverse sono soprattutto le cause che portano alla trasformazione della protagonista Jaime Sommers: nella serie originale una tennista di professione (interpretata da Lindsay Wagner) che dopo un tragico incidente col paracadute che non si apre durante un lancio viene salvata da un trapianto di parti corporee che la dota di poteri sovrumani. Nella nuova serie Jaime (la 24ennne attrice inglese Michelle Ryan) è una barista che deve fare da mamma all'insopportabile sorella minore, dopo la morte dei loro genitori. Vittima di uno spettacolare incidente stradale, Jaime viene strappata alla morte da una fantascientifica operazione di nanotecnologia da 50 milioni di dollari eseguita dal fidanzato. Il chirurgo Will Anthros (Chris Bowers), membro di una tenebrosa agenzia governativa che lavora ad un programma segreto dell'esercito, volto a creare uomini-robot da guerra.

Oltre alle gambe, al braccio destro e all'orecchio, durante l'intervento alla nuova donna bionica viene impiantato anche un dispositivo ottico che si rivelerà utilissimo. Proprio come l'iniezione nel suo sangue di «antrociti», particolari elementi che favoriscono la rigenerazione e filtrano le impurità che dall'esterno attaccano l'organismo. Come l'eroina che l'ha preceduta, anche questa Jaime alla fine mette la propria forza fisica — e soprattutto morale — al servizio della giustizia e del bene, contro i cattivi. Come la biondissima rivale Sarah Corvus (Katee Sackhoff), un'altra donna bionica che però ha venduto i suoi «superpoteri» al diavolo.

Nonostante sia tentata ad intraprendere la stessa strada, Jamie decide di «non diventare un'altra Sarah». La solita storia a lieto fine del bene che trionfa sul male? «Mi sono ispirato ai grandi maestri della fantascienza come H.G. Wells e Ray Bradbury — replica il produttore Eick — Sono stati loro i primi a metterci in guardia dal pericolo: ciò che creiamo alla fine può distruggerci ». Dietro il look patinato, gli effetti speciali e il cast sexy c'è, insomma, un messaggio serissimo sui limiti della scienza e il ruolo che l'etica e la morale debbono esercitare nello stabilire quando fermare gli esperimenti. E dire che il progetto era partito in maniera ben diversa. «Volevo realizzare una miniserie su una capitana d'industria coinvolta in uno scandalo finanziario stile Enron — spiega ancora il produttore — che decide di dedicarsi alla famiglia e al focolare e finisce per fondare una cosca criminale dalla cucina di casa sua». Quando il copione è stato bocciato da tutti gli studios di Hollywood, Eick ha ripescato la donna bionica. Il resto è storia.

Katherine Pope, presidentessa della Universal Media Studios, ha subito detto di sì al progetto. «E' una storia cui tutte le donne possono identificarsi, io inclusa — spiega la Pope — Ho 34 anni, sono una donna d'affari, una mamma e una moglie e spesso sogno di essere una donna bionica dotata di poteri speciali che mi permettano di coltivare la mia forza e potere, senza perdere la femminilità e sex appeal». La scommessa ha pagato. Tranne che al New York Times, perenne bastian contrario, ai critici la serie è piaciuta. «E' una donna bionica post-femminista e post-11 di settembre », teorizza addirittura il Los Angeles Times. Secondo il quotidiano il personaggio ripescato dagli anni '70 oggi «riflette le paure e le aspirazioni di un'America dove l'umore generale della gente è tutto fuorché ottimista».

Lo show non resiste dalla tentazione di lanciare una frecciata al presidente George W. Bush e alle forze oscure della sua amministrazione che hanno orchestrato la guerra in Iraq. L'invito sottinteso di «Bionic Woman»: non fidatevi del governo e delle sue istituzioni. La scena clou arriva quando Jaime sfida Sarah Corvus, dopo che quest'ultima ha cercato di uccidere Will. «Chi sei?», le chiede dopo aver rincorso la rivale su un tetto, sotto la pioggia. «Sono la prima donna bionica», le risponde Sarah, tuffandosi in un match stile Matrix durante il quale Jaime capisce di avere più affinità con la cyborg cattiva che con i propri «creatori».

Alessandra Farkas
29 ottobre 2007

www.corriere.it/spettacoli/07_ottobre_29/donna_bionica_...
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