Il senatore del Nebraska Ernie Chambers nel settembre 2007 aveva provocatoriamente fatto causa a Dio perché questi ha diffuso terrore e paura e ha permesso catastrofi. Il giudice Marlon Polk ha respinto il procedimento perché, secondo la legge del Nebraska, il querelato (in questo caso Dio) non ha alcun indirizzo al quale poter notificare la causa.
Nell’esposto del senatore si afferma che Dio e i suoi seguaci sono “responsabili delle continue minacce terroristiche, con conseguenti danni per milioni e milioni di persone in tutto il mondo” e che Dio stesso è responsabile di “terremoti, uragani, guerre e nascite di bimbi con malformazioni”, di aver “distribuito, in forma scritta, documenti che servono a trasmettere paura, ansia, terrore e insicurezza, al fine di ottenere obbedienza”.
La causa, che ha il valore di denuncia e di invito alla riflessione e che chiaramente non può avere risvolti nè soddisfazione, viene motivata da Chambers come prova che “tutti possono avere accesso ad un tribunale, indipendentemente dal fatto che siano ricchi o poveri” e che tutti possono essere citati in giudizio. Dicendosi soddisfatto comunque della decisione della corte, Chambers incalza: “La corte ha ammesso l’esistenza di Dio. La conseguenza di questa decisione è che viene riconosciuta l’onniscienza di Dio. Quindi, se è vero che sa tutto, deve anche essere a conoscenza di questa causa”. Chambers ha un mese per decidere se ricorrere in appello.
Fonte