Vaticano: ''Si' a nuove moschee in Europa

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snaplinx
00venerdì 19 dicembre 2008 04:04

Vaticano: ''Si' a nuove moschee in Europa



Citta' del Vaticano, 18 dic. Si' alla costruzione di nuove moschee in Europa, purche' siano rispettose dell'ambiente umano e culturale circostante. Il vero pericolo e' infatti rappresentato da un Islam che rimane sotterraneo e nascosto la sua maggiore visibilita' invece costituira' un elemento di maggiore sicurezza per tutto l'Occidente. Sono queste le impegnative affermazioni del card. Jean-Pierre Ricard, arcivescovo di Bordeaux e vicepresidente del Consiglio delle Conferenze episcopali europee (Ccee) che oggi e' stato ricevuto dal Papa insieme al card. Peter Erdo, arcivescovo di Budapest e presidente del Ccee e all'altro vicepresidente dell'organizzazione, il cardinale Josip Bozani, arcivescovo di Zagabria.

Ricard e' stato relatore dell'importante conferenza cristiano-musulmana svoltasi a Malines, in Belgio, nello scorso ottobre. Le dichiarazioni del cardinale sono state riportate dal Sir, l'agenzia stampa della Cei. ''La liberta' religiosa - ha detto il porporato - prevede che i fedeli abbiano i propri luoghi di culto, e cio' vale per i cristiani e per i musulmani, in Europa e nei Paesi islamici''. Il cardinale si dice favorevole a nuove moschee in Europa, ''a condizione che siano rispettose dell'ambiente umano e culturale nel quale vanno ad inserirsi e si adattino al Paese che le ospita''.

In concreto, spiega, ''in alcuni Paesi la costruzione dei minareti per l'invito alla preghiera suscita fastidio e ostilita'. Per questo si dice si' alla moschea, no al minareto''. In merito ai timori che la costruzione di nuove moschee possa costituire un pericolo per la sicurezza del continente, il card. Ricard ha quindi affermato: ''I rischi saranno maggiori quanto piu' l'islam rimarra' sotterraneo e nascosto. Rendere, al contrario, questa religione piu' 'ufficiale' e visibile contribuira' a mio avviso a garantire maggiore sicurezza a tutto l'Occidente''. Ricard ha anche spiegato che ''cristiani e musulmani devono essere al tempo stesso cittadini e credenti, stando in Europa senza diluirsi ne' rinchiudersi nel privato, poiche' le religioni sono 'organizzazioni sociali' che possono offrire un prezioso contributo alla societa'''.

''Cristiani e musulmani - ha detto il cardinale francese - possono impegnarsi insieme per difendere la famiglia e promuovere tutto cio' che facilita la giustizia e la concordia sociale, anzitutto il diritto alla liberta' di coscienza e di religione''.

''Questo ultimo aspetto - ha spiegato Ricard - e' stato riconosciuto nella dichiarazione finale della Conferenza cristiano-musulmana di Malines ed e' gia' un primo passo, ma all'interno della liberta' di coscienza vi e' anche la liberta' di lasciare una religione per convertirsi ad un'altra o decidere di farne a meno, e questo per i musulmani e' piu' difficile da accettare''.

http://www.padovanews.it/index.php?option=com_content&task=view&id=42253&Itemid=101
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