modernità senza densità

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00venerdì 4 gennaio 2008 22:57
un articolo di sopravvivenza

siamo in preda ad una modernità liquida...



Nell'animo umano si sono sempre scontrate due tendenze. Una che ci spinge a cambiare, a esplorare, a vivere solo il presente. L'altra che ci porta a radicarci in un posto a costruire una famiglia, una casa, un'istituzione. Nel corso della storia queste due tendenze si sono alternate o si sono combinate in modo diverso. Nei periodi di grande espansione della civiltà gli uomini hanno cambiato, viaggiato, esplorato ma sempre conservando il rapporto con un nucleo stabile. Ulisse aveva costruito la sua casa attorno al letto nuziale scavato in un ulivo centenario, radicato nella terra. Era il centro incrollabile, il punto di riferimento assoluto a cui penserà nelle sue peregrinazioni. Se lo avesse perso non avrebbe solo smarrito la strada, avrebbe smarrito la sua anima, non avrebbe più saputo cosa volesse, nemmeno chi fosse. Il navigante greco poteva viaggiare in contrade misteriose, restare lontano anni perché aveva nella sua città il riferimento sacro e sicuro. Poteva partire perché sapeva dove tornare. Nel mondo contemporaneo prevale la tendenza al cambiamento continuo, frenetico, al punto che Zygmunt Bauman parla di modernità liquida. Il lavoro è diventato precario, le regole che riguardano le promozioni e licenziamenti sono diventate arbitrarie. La mancanza di lealtà e di impegno reciproco si è estesa dal mondo alla vita privata. La coppia è diventata fragile. Lo si capisce anche solo guardando come arreda la casa. Chi ha scelto di avere rapporti non duraturi, chi vuole essere libero da obblighi e legami, preferirà una sistemazione provvisoria, come se dovesse partire da un momento all'altro. Chi invece vuole un radicamento costruirà una casa per il domani. Non è un problema di denaro. Ricordo una giovane donna innamorata che, vivendo poveramente, ha scelto con estrema cura e buon gusto il letto, il divano, le poltrone, una pianta verde, dei cuscini colorati, pagando a rate. Poi ha messo dei quadri alle pareti prestati da un amico e creato un ambiente delizioso per l'uomo che amava e che sposerà. E un'altra che aveva sempre condotto una vita errabonda e viveva in una casa a cui era indifferente che, quando è stata certa di amare e di esser amata, ha incominciato a rifare da capo tutto l'arredamento per renderla accogliente. Per ricostituire cioè il nucleo stabile, il centro. Entrambe in questo modo hanno coltivato il loro amore, lo hanno reso duraturo.
Francesco Alberoni

fonte il Corriere della Sera


omega [SM=x1464548] [SM=g8799] [SM=x1414713]

®@ffstef@n
00sabato 5 gennaio 2008 03:10
MI AUGURO CHE ALTRI RIESCONO A CAPIRE.

FORSE PRIMA BISOGNA ESSERE ESTROMESSI DA LUPI MANNARI E
VITO-RIE VARIE PER POI CAPIRE CHE SONO UNA MASSA-ONICA DI ESCREMENTI

CARO OMEGA, SEI PIU' GIOVANE DI ME, MA DISPIACE DIRLO CHE MANGIO ANCHE I GATTI SE LE CIRCOSTANZE MI INVITANO.


P.S.
Il mondo purtroppo e' in mano agli stolti.
L’umorismo è arte e non tutti lo capiscono, vale la pena di ribellarsi per conquistare quella libertà che oggi le varie religioni ci negano con la solita tirannia, seppur mediatica

N.b.

salutami nikita, il marito e le false ideologie di soccorso spirituale

il boia
Raffaele
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