scuola -religione anche all'asilo e per l'integrazione stranieri

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renato-c
00martedì 17 febbraio 2009 09:02
tratto da Repubblica
milano.repubblica.it/dettaglio/Scuola-religione-fin-dalle-materne-A-Milano-un-patto-diocesi-Comune...

Scuola, religione fin dalle materne
A Milano un patto diocesi-Comune


Palazzo Marino assume a tempo indeterminato 46 educatrici ad hoc
segnalate dalla curia. Senza alcun concorso. Per convincere gli
studenti stranieri delle superiori, poi, la curia ha inviato una
lettera in cui si consiglia di seguire le lezioni di fede cattolica
per integrarsi meglio
di Zita Dazzi


Ora di religione in tutte le scuole, a Milano, dalle materne fino
alle superiori. E per convincere gli alunni stranieri, una lettera
della curia tradotta in sei lingue che consiglia ai ragazzi di seguire
la lezione di fede cattolica per integrarsi meglio. Il Comune ha
siglato un accordo con la diocesi per garantire l’i nsegnamento di
religione in tutte le 175 scuole dell’infanzia, a tutti i 23mila
iscritti. Finora questa opzione era distribuita a macchia di leopardo:
in alcune scuole sì, in altre no. Le maestre erano 20 e dovevano
coprire tanti istituti in quartieri diversi. Adesso le cose cambiano.


Sono state assunte a tempo indeterminato 46 educatrici ad hoc: maestre
segnalate e garantite dalla curia. Nessun concorso pubblico, come
invece avviene per le altre educatrici, ma stipendio comunale, come il
resto del corpo docente nelle materne. La cosa piace alla diocesi, che
su questo aspetto pastorale e sulla conquista dei giovani punta molte
delle sue energie. Piace parzialmente, invece, ai sindacati,
soprattutto per la procedura seguita dal Comune.


Tatiana Cazzaniga (Cgil-funzione pubblica) commenta: «Attendiamo da
anni che il Comune assuma le educatrici per coprire i buchi di
organico. Ci hanno sempre detto che non ci sono i soldi, che le
assunzioni sono bloccate dalla Finanziaria. E adesso vediamo arrivare
dal cielo 46 maestre che, senza concorso e senza graduatorie, entrano
a tempo indeterminato, pagate dal contribuente».


Detto ciò, la diocesi punta molto sull’ora di religione. E, agli
immigrati iscritti alle superiori, scrive una lettera da distribuire a
scuola: «Forse sei un po’ a disagio in Italia, non conosci le persone,
la lingua, alcuni modi di vivere. La nostra storia è profondamente
segnata da quasi 2000 anni di religione cristiana cattolica..». Al
giovane lettore viene spiegato che a scuola c’è una disciplina «che
può aiutarti a conoscere il pensiero e la storia della Chiesa. Se
ritieni giusto partecipare, sarai ben accolto. Non sei obbligato,
tanto meno a diventare cristiano», ma sappi, si legge nella lettera,
che «questo corso vuol arricchire le tue conoscenze e portarti a
comprendere meglio la tua religione e quella del paese che ti
accoglie. Potrai affrontare tanti problemi, tra cui il razzismo e la
tolleranza». (16 febbraio 2009)
un@ltrame
00martedì 17 febbraio 2009 09:38
geniale


e non solo perchè come al solito spendono i soldi di tutti per favorire qualcuno, ma soprattutto perchè tutti sappiamo benissimo in cosa consiste l'ora di religione a scuola...

come dice mia figlia (14 anni, cattolica praticante), un'ora di cazzeggio notevole
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