tratto da un'intervista a Mauro Pesce

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pcerini
00lunedì 23 aprile 2007 10:54
da www.padrebergamaschi.com/intervista_mariopesce.html
estrapolo queste sue frasi:

Che rapporto c'è tra Chiesa e ricerca scientifica?


Ci sono state diverse fasi: di profondo rinnovamento (dal 1930 al 1970), con culmine nel Concilio Vaticano II, e (a partire dagli anni '80) di ripensamento conservatore. L'attuale pontefice è un restauratore. Così, è maturato un atteggiamento di difesa nei confronti del mondo contemporaneo, che nega i valori cristiani; contemporaneamente, dopo la caduta del Comunismo, si è cercato di negare l'Illuminismo, età della ragione contro la fede, interpretato come base di tutte le dittature. Con il cardinale Ruini si è arrivati a dire che la stessa idea di tolleranza non può essere messa alla base della società, là dove deve esserci il principio cristiano.


Con questa impostazione che fine fa la laicità?


C'è una negazione sostanziale dell'idea di laicità e si arriva a sostenere paradossalmente che i veri laici sono i cattolici non anticlericali. Il laicismo si basava sulla contrapposizione tra clericalismo e anticlericalismo: ora, visto che il secondo produce solo effetti nefasti, bisogna superarlo. Una laicità così intesa è una laicità che non si oppone al principio religioso, e non si oppone al diritto delle religioni di manifestarsi pubblicamente e di pretendere che lo Stato abbia leggi religiose, soprattutto nei Paesi in cui i cattolici sono la maggioranza.


Che conseguenze ci possono essere, in rapporto anche alla diffusione di altri fondamentalismi?


In Italia tra 50-60 anni avremo tre blocchi: uno cattolico, uno musulmano e uno di persone disinteressate ad aderire ad istituzioni religiose, tuttavia non necessariamente laici. I laici, nella visione ottocentesca del termine, cioè quella di persone che sostengono la fondamentale autonomia delle istituzioni statali rispetto alle Chiese, saranno una piccola minoranza. In questa situazione, un'alleanza tra il blocco conservatore islamico e quello cattolico è la più verosimile: entrambi sono interessati a creare istituzioni familiari forti che controllino il comportamento morale e sessuale dei giovani e a gestire direttamente l'educazione nelle scuole confessionali. Il pericolo è una deriva nel comunitarismo: la struttura civile si scioglie in tante comunità forti che difendono i propri diritti e si alleano per la propria convivenza, mentre viene meno la laicità dello Stato. Una laicità alla francese: garanzie di libertà religiosa ma divieto di confessionalizzazione delle istituzioni.



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