Ho letto questa parentesi su info, la solita monotona diatriba,direi,metto in evidenza questa affermazione:
Tra parentesi, io non ho affatto detto che una cosa diventi giusta solo per paura di Dio, ma che l'esistenza di Dio quale metro di misura universale fornisca un parametro per stabilire quale sia il bene. Infatti, dice Protagora, che l'uomo è misura di tutte le cose, così che ciò che è buono per te può non esserlo per me. Platone nelle Leggi, libro IV, gli rispondeva "per noi è Dio, assai più che l'uomo, la misura di tutte le cose, e chi vorrà essere buono dovrà farsi simile a Lui".
Questa affermazione si basa sulla convinzione che il bene e' bene
perche' proviene da Dio e che dunque non possa darsi il "bene" senza Dio,al di la' del fatto che un tale assunto non abbia proprio nulla di kantiano(anzi,credo che ne rappresenti una stortura), ma vi rimando a questo articolo della professoressa della filosofia della persona Roberta de Monticelli (dell'universita' di Torino) che mira a smontare il cliche' cattolico in merito alle affermazioni sul bene --->
temi.repubblica.it/micromega-online/questa-chiesa-e-il-regno-del-nic...
Poi,vorrei anche aggiungere che bisognerebbe chiedersi il perche' Dio sceglierebbe il bene piuttosto che il male,dato che solo lui e' in grado di stabilirlo (secondo il metro cattolico),e il punto debole di tutta l'argomentazione cattolica e' proprio qui,ossia,e' Dio a stabilire il bene,a prescindere dalla natura del bene,percio',e' sempre Dio che lo stabilisce in via autoritaria,vanificando l'esistenza di qualita' insite e proprie del bene,mio verrebbe da dire allora che Dio potrebbe anche stabilire e far prevalere il male sul bene perche' e' sempre lui a stabilirlo,ma cio' sarebbe una palese contraddizione,ossia,che il bene sarebbe solo una parvenza illusoria,che la perfezione allora non avrebbe alcun scopo,se la perfezione e la crescita spirituale hanno un fine,allora tale fine dovrebbe essere stabilito per qualita' proprie e insite,e non per degli elementi arbitrari,ma se cosi' fosse,allora bisognerebbe anche affermare che Dio sceglie il bene perche' ne' e' legato,ne e' in qualche misura dipendente,stabilendo cosi' in tal modo l'esistenza di una qualita' individuale e indipendente del bene,altrimenti non avrebbe alcun senso parlare di bene e male dato che per Dio sarebbe indifferente visto che ne e' l'attore indiscusso senza differenziazioni di sorta (e che per l'appunto un Dio del genere fa semplicemente quello che cavolo gli pare senza alcun senso,senza alcuna differenziazione di sorta,vanificando percio' ogni discussione sul bene e sul male).
Il punto debole percio' dell'argomentazione cattolica e' omettere la questione che Dio sarebbe un padrone assoluto,del tutto arbitrario,che deciderebbe quello che cavolo gli pare,e che parlare di bene presupporrebbe una differenziazioni di natura,essenziale,a cui lo stesso Dio ne dovrebbe in qualche maniera dipendere,altrimenti,se si nega cio',semplicemente non avrebbe alcun senso parlare di bene.