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Cristianalibera

17/11/2010 15:46
il film


Chi di voi l'ha visto? E che ne pensate?


Sono convinta che essa sia veramente esistita... CHE DONNA PERò!
Ultime Risposte
Cristianalibera

18/11/2010 18:50
Re: Re: Re: Re: Re:
Agabo, 18/11/2010 18.44:

Anche se non l'ho sottolineato come merita, io CREDO che la papessa Giovanna sia giunta a diventare papa per davvero. Le prime testimonianze di questo, le più antiche, lo danno quasi per scontato. Diversa cosa è la storia romanzata in tanti modi differenti.











I romanzi storici sono cosi, altrimenti non si tratterebbe di un romanzo.
 Ma per me le prove sono schiaccianti... forse perchè mi piace troppo quell'idea di Giovanna Papessa? chissà!?


Agabo

18/11/2010 18:44
Re: Re: Re: Re:
Cristianalibera, 18/11/2010 17.42:



"Un’altra prova addotta riguarda la “Via Sacra” (via San Giovanni) che era la via più breve e diretta tra San Giovanni in Laterano, residenza papale e San Pietro. Utilizzata per secoli venne abbandonata per ragioni oscure."

Fossero queste le ragioni oscure???? Chi lo sa, in ogni modo quella donna era una donna CLPQ!
Ma alla grande!

Ma pensa se tutto questo fosse vero... una donna sul soglio di Pietro riesci a capire che dimensioni prenderebbe per la Chiesa cattolica?
Credo bene che hanno voluto cancellarla dalla storia. [SM=g2407711]




Anche se non l'ho sottolineato come merita, io CREDO che la papessa Giovanna sia giunta a diventare papa per davvero. Le prime testimonianze di questo, le più antiche, lo danno quasi per scontato.
Diversa cosa è la storia romanzata in tanti modi differenti.


Cristianalibera

18/11/2010 18:08



Cristianalibera

18/11/2010 17:42
Re: Re: Re:
Agabo, 18/11/2010 17.28:



A parte tutto, la storia riportata cinematograficamente è VEROSIMILE, nel senso che anche se fosse inventata del tutto, essa riporta usi, costumi, ambienti storici, vizi e virtù di quel tempo. Era possibile, anche se difficile, che una donna giungesse a cingere la tiara. Possibile che da papessa si desse ai piaceri del sesso o che si innamorasse; lo facevano di consueto molti papi. Quello che trovo eccessivo è il parto avvenuto per strada e la conseguente uccisione della papessa.





"Un’altra prova addotta riguarda la “Via Sacra” (via San Giovanni) che era la via più breve e diretta tra San Giovanni in Laterano, residenza papale e San Pietro. Utilizzata per secoli venne abbandonata per ragioni oscure."

Fossero queste le ragioni oscure???? Chi lo sa, in ogni modo quella donna era una donna CLPQ!
Ma alla grande!

Ma pensa se tutto questo fosse vero... una donna sul soglio di Pietro riesci a capire che dimensioni prenderebbe per la Chiesa cattolica?
Credo bene che hanno voluto cancellarla dalla storia. [SM=g2407711]




Agabo

18/11/2010 17:28
Re: Re:
Cristianalibera, 18/11/2010 16.44:




Già... [SM=x789064] ma vedi, Poly stranamente sulla Papessa Giovanna non era molto preparato, chissà perché, soprattutto quandi gli feci notare quella storia di Jan Hus e il suo processo... [SM=g27817]





A parte tutto, la storia riportata cinematograficamente è VEROSIMILE, nel senso che anche se fosse inventata del tutto, essa riporta usi, costumi, ambienti storici, vizi e virtù di quel tempo. Era possibile, anche se difficile, che una donna giungesse a cingere la tiara. Possibile che da papessa si desse ai piaceri del sesso o che si innamorasse; lo facevano di consueto molti papi. Quello che trovo eccessivo è il parto avvenuto per strada e la conseguente uccisione della papessa.


Cristianalibera

18/11/2010 16:44
Re:
Agabo, 18/11/2010 13.50:

Una piccola nota all'intervento di Veronika.
Io sono notoriamente anticlericale, per principio e per "vocazione". Devo però riconoscere che molti storici che hanno scritto su questo dipendono da altri storici. La documentazione ufficiale che ho citato è poi quella che c'è e già in essa si vede che alcuni frati benedettini non hanno fatto altro che riportare ciò che i loro confratelli predecessori avevano scritto.
Considero la "sedia stercoraria" non più di un'antesignana dell'attuale vaso W.C., un comune vaso defecatorio. Piuttosto è l'altra sedia che ho menzionato che dovrebbe essere maggiormente degna di attenzione.
Non dico affatto che alla base di questa leggenda non vi siano alcune cose vere. Ma quanto di vero? Quanto di aggiunto dalla fantasia popolare? Chi può dirlo?

Qui finisce che ricevo un applauso da polymetis. [SM=g1941431]




Già... [SM=x789064] ma vedi, Poly stranamente sulla Papessa Giovanna non era molto preparato, chissà perché, soprattutto quandi gli feci notare quella storia di Jan Hus e il suo processo... [SM=g27817]


Agabo

18/11/2010 13:50
Una piccola nota all'intervento di Veronika.
Io sono notoriamente anticlericale, per principio e per "vocazione". Devo però riconoscere che molti storici che hanno scritto su questo dipendono da altri storici. La documentazione ufficiale che ho citato è poi quella che c'è e già in essa si vede che alcuni frati benedettini non hanno fatto altro che riportare ciò che i loro confratelli predecessori avevano scritto.
Considero la "sedia stercoraria" non più di un'antesignana dell'attuale vaso W.C., un comune vaso defecatorio. Piuttosto è l'altra sedia che ho menzionato che dovrebbe essere maggiormente degna di attenzione.
Non dico affatto che alla base di questa leggenda non vi siano alcune cose vere. Ma quanto di vero? Quanto di aggiunto dalla fantasia popolare? Chi può dirlo?

Qui finisce che ricevo un applauso da polymetis. [SM=g1941431]
Cristianalibera

18/11/2010 12:46
www.lankelot.eu/letteratura/woolfolk-cross-donna-la-pape...

Una vita, quella di Giovanna, che trova una fioca luce in un romanzo radicato in una storia vera. Le obiezioni alla sua esistenza riguardavano due principali fattori, l’assenza di documenti ufficiali sulla sua persona ed un tempo troppo breve tra Leone IV, suo predecessore e Benedetto III, suo successore.
Secondo gli studi della Wolfolk Cross, fino al XVII secolo d.C. la sua esistenza e la sua posizione sul seggio di Pietro era nota. Dopo gli attacchi del protestantesimo, la Chiesa cattolica iniziò a distruggerne la memoria, requisendo manoscritti e distruggendo le note che la riguardavano, così come per tante altre questioni “imbarazzanti”. Una copia anctica del Liber Pontificalis, come descritta nel romanzo, esiste ancora.
Di Giovanna, Johannes VIII “femina ex anglia” esisteva una statua nella Cattedrale di Siena fino all’ordine di “metamorfosi” proveniente dal papa Clemente VIII.
Ed ancora Papa Giovanni XX, dopo un’accurata ricerca nella documentazione vaticana, cambiò titolo in Giovanni XXI, riconoscendo il regno di Giovanni Angelico (Giovanna) con il nome di Giovanni VIII.
Durante il processo di eresia di Jan Hus, quest’ultimo citò vari esempi di papi “peccatori”, tra i quali la stessa Giovanna. Nessuno dei presenti tacciarono di blasfemia le accuse di Hus.
Il cronista del “Liber Pontificalis” non badò tanto all’accuratezza del testo così come alle date. Ben potrebbe essere stata spostata la data della morte di Papa Leone, lasciando così lo spazio per i due anni di regno di Giovanna.

La prova più eclatante però sembra essere stata quella della "Sella stercoraria” su cui ogni nuovo Papa eletto dopo Giovanna e fino al XVI sec., doveva sedersi. Lo strano sedile, trovato in San Giovanni in Laterano, aveva un foro in mezzo per esaminare i genitali del nuovo Papa.
“Mas nobis nominus est”…solo dopo quella prova il candidato riceveva le chiavi di San Pietro.
I dubbi sono tanti, ma anche l’autrice di questo romanzo si chiede il perché un oggetto così poco nobile (latrina o sedia per il parto) venisse utilizzato per l’elezione del successore di Pietro.

Un’altra prova addotta riguarda la “Via Sacra” (via San Giovanni) che era la via più breve e diretta tra San Giovanni in Laterano, residenza papale e San Pietro. Utilizzata per secoli venne abbandonata per ragioni oscure. Giovanni Burcardt, vescovo di Orte e maestro di cerimonie sotto ben cinque pontefici, scrisse nel suo diario del 1486, che una processione papale infranse la tradizione attraversando la via Sacra, quella via dove Giovanni Angelico diede alla luce un bambino. Proprio per questa ragione il papa venne rimproverato.

Il romanzo attinge accuratamente nella storia dell’epoca di Giovanna. Poche variazioni che consentono alla scrittrice la possibilità di valorizzare la figura della donna che divenne Papa. Un’epoca di bassa morale, ma tant’è che nel corso della storia gli eventi si ripetono.
Un romanzo pieno e affascinante che si divora in poche ore.
Donna coraggiosa e illuminata che appassiona come poche ed io che ho in mente una figura che amo pazzamente, frutto di finzione cinematografica (Yentl di e con Barbra Streisand), non potevo che restarne conquistata.

“Anno domini 784 fuit papa Johannes femina et erat teutonicus” tratto dall’Archivio della latinità italiana del Medioevo (ALIM). Data non coincidente con gli studi, ma per il resto…
Agabo

18/11/2010 11:45
La notizia più antica sul misterioso personaggio della papessa Giovanna risale al 1080 ca., nel "Chronicon" del teologo benedettino Mariano Scoto, il quale segnala in due righe che al papa Leone IV, nell' 855, "successe Giovanna, una donna, per due anni, cinque mesi e quattro giorni".

Poco di più riferiscono il benedettino francese Sigeberto di Gembloux nella "Chronographia" del 1110 ca. e l'altro benedettino Goffredo di Viterbo nel suo "Pantheon" del 1185 ca.
La "Chronica universalis" del domenicano francese Jean de Mailly (1225) riporta una sorta di piccola cronaca su un certo papa che era femmina, simulando d'essere uomo, divenuta notaio della Curia per acutezza di genio, quindi cardinale e infine papa. Costui riporta che un giorno, durante un viaggio a cavallo, partorì un bambino, ma fu subito linciato dalla folla romana.

Altri nomi si aggiungono, oltre ad un anonimo francescano tedesco di Erfurt (1260), quello del domenicano Etienne de Burbon del 1260.
Un altro domenicano boemo, Martino Polono (1277), cappellano pontificio di numerosi pontefici e storico, nella sua "Chronica", il personaggio "Giovanna" viene trattato in termini che saranno ormai definitivi.
La papessa Giovanna assume tutti i crismi della propria esistenza quando viene registrata la prima storia ufficiale dei papi di Santa Romana Chiesa, su incarico di Sisto IV dal biliotecario vaticano Benedetto Sacchi detto il Platina nella sua opera "Vitae Pontificum Romanum", 1479. Fu proprio quest'ultimo a ufficializzare un elemento nuovo rispetto alle storie medievali, la sedia "stercoraria".
Il "Liber Censuum", redatto nel 1192 dal cardinale Cencio Savelli, riferisce una singolare procedura che avveniva con i neoeletti papi. I papi si dovevano sedere, più che essere seduti, però, mettersi in una posizione detta "sellae obstretriche" semi sdraiata o come quella delle partorienti, su queste "sedie" che avevano un'apertura al centro. Ufficialmente si considera questa cerimonia sotto il profilo simbolico di "Mater Ecclesia", cioè il papa "doveva apparire femmina" in quanto simboleggiava la Chiesa. Logico che le "malelingue" equivocassero e che proprio da questo rito nascesse la leggenda della papessa Giovanna.

Quelle sedie "porphyreticae", delle quali una finirà al Louvre e l'altra al Museo Pio-Clementino del Vaticano, e non la sedia "stercoraria", come erroneamente riferisce il Platina, sarebbero servite dopo il fattaccio del papa-donna, secondo la voce popolare registrata da Giuseppe Gioachino Belli nel sonetto "La papessa Giovanna": ovvero, ficcando una mano sotto gli abiti ponteficali del neo eletto per controllare il suo sesso.

Naturalmente, la storia era troppo gustosa per non essere sfruttata da scismatici e luterani nelle loro invettive antipapiste e per screditare la pretesa cattedra di Pietro da parte di Roma e della sua potenza.
I cattolici hanno dapprima cercato di non dar troppo peso a tutta questa faccenda, quasi ignorandola, dopo un po' dovettero ricorrere ai ripari, sostenendo in tesi poco convincenti, la falsità della storia relegandola al ruolo di favola popolare.

Tra mito e realtà, tra leggende e scorci di storia, questo personaggio ha fatto discutere molto e continua a far discutere in modi diversi, arricchendosi di molti particolari che mettono in dubbio e confondono la labile "storicità" del personaggio. Il peggior servigio che si possa rendere alla verità, infatti, non è il racconto, seppure scandaloso, di un fatto, ma quel prurito di inventarsi particolari sfiziosi e piccanti che, proprio nel loro numero e nella loro fantasiosa suggestione, fanno dimenticare il vero rendendolo fiabesco e perfino grottesco.
Cristianalibera

17/11/2010 21:34
qui si vede meglio:


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