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spirito!libero

11/07/2008 10:19
A seguito di un colloquio privato con Sonny, che molti di voi conoscono, ho ritenuto necessario aiutarlo nel controbattere ad alcune affermazioni, errate e false, scritte da alcuni utenti cattolici in una discussione ove lui era coinvolto. A quel punto, in collaborazione con persone di mia conoscenza esterni al circuito dei forum di FFZ, ho realizzato uno scritto di risposta a quelle sentenze che Sonny ha ritenuto di pubblicare qui:

freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=7668194


Allo stesso link troverete le repliche alquanto pencolanti dei suoi interlocutori. Poiché è stato vietato a Sonny di pubblicare altre repliche che non fossero scritte da lui (che è una stupidaggine perchè basterebbe che lui riscrivesse certe idee, ma a quanto pare certi amministratori dei forum sono peggio dell'azzeccagarbugli) e poiché io non intendo postare in quel luogo in quanto non condivido ne il tipo di moderazione ne l'impostazione del regolamento di quel forum, intendo replicare alle ultime risposte in questa sede.


Per chi fosse interessato a seguire l'iter logico, prima di leggere questa replica sarebbe opportuno leggesse nel suddetto link i precedenti passaggi.


Si ammette che non è possibile una dimostrazione con il nostro linguaggio, né in metafisica né in scienza. Molto bene. Si ammette dunque che quel dogma non può essere vero ! A noi questo premeva mostrare. Ci sembra però che questa affermazione, sebbene corretta, sia in contraddizione con quest'altra: “Se è di qualche interesse io credo solo alle prime due” Come si può credere che Tommaso abbia dimostrato qualcosa con le prime due dimostrazioni se si ammette che con il linguaggio non si può dimostrare nulla ?

Si puntualizza che la dicitura esatta è che esistono enunciati che sappiamo veri e al contempo non dimostrabili. Ma questo non è corretto, si può sapere con cognizione di causa razionale, ovvero senza atti di fede, che un enunciato è vero solo se si ha dimostrazione o esperienza empirica.

Riferendosi all'enunciato autoreferenziale “io non sono dimostrabile” si afferma che questo sarebbe solo un caso di una casistica più vasta, e cioè quella degli enunciati che sono veri, che non sappiamo se siano veri, e che non sono dimostrabili. Ma questo significa banalmente che sono appunto indecidibili !

Si continua a sostenere che la dimostrabilità di qualcosa non è la sua verità. Ma questo lo abbiamo già detto noi, solo che fintanto che non abbiamo dimostrazioni o esperienza non possiamo sapere di nulla se è vero o falso.

Si fa l'esempio del teorema di Pitagora sostenendo che esso era vero anche prima che venisse dimostrato e che non sarebbe la nostra dimostrazione a far sì che la terra gira intorno al sole. Qui si fa il gioco dello struzzo. Come già detto sappiamo che il teorema di Pitagora è vero perchè lo abbiamo dimostrato, prima della dimostrazione non si poteva conoscere il valore veritativo ! Chiunque lo riteneva vero prima della dimostrazione compiva un atto di fede e noi stiamo parlando di raziocinio. In pratica casualmente credeva in una tesi che poi si è dimostrata vera, ma per puro caso.

Si accusa di confondere la razionalità con la dimostrazione. Ciò è semplicemente falso, giacchè il problema è che l'interlocutore non capisce la differenza tra razionalità e verità.

Costui afferma che a livello scientifico possiamo ritenere razionali moltissime teorie e credenze, ma nessuna di queste sarà mai dimostrata. Ancora una volta dimostra di non capire la differenza tra razionalità e verità. Non abbiamo scritto che consideriamo irrazionale un enunciato indimostrato, abbiamo asserito che tali teorie non possono essere considerate vere se non dimostrate, che è tutt'altra cosa.

Si portano esempi di teorie fisiche ritenute razionali e corrette. Tali esempi non c'entrano un emerito nulla poiché le parti di esse provate empiricamente e matematiche valide sono considerate vere. Tutto l'impianto è considerato “razionale” anche prima che venisse corroborato, tuttavia abbiamo potuto affermare che parti sono vere solo quando ne abbiamo avuto evidenza empirica. E in ogni caso si stava parlando di logica e non di teorie fisiche.

Si ribadisce che è errato accostare il concetto di razionalità con dimostrazione. Ma non abbiamo mai affermato che un atto di fede sia irragioneovole, abbiamo asserito unicamente che credere ad un enunciato non dimostrato è un atto di fede.

Si afferma che noi avremmo malinteso il pensiero espresso in uno scritto poiché l'autore avrebbe scritto “Si può essere nel vero, e non poterlo dimostrare”, e non “i miei enunciati sono a priori veri, e indimostrabili”. Ma poiché costui parlava del proprio pensiero, scrivere “si può essere nel vero non potendolo dimostrare” è facilmente interpretabile: “sono nel vero anche se non posso dimostrarlo”. Comunque se così non fosse non c'è problema. Il discorso non cambia, giacchè sostenere che si può essere nel vero non potendolo dimostrare significa attribuire una sorta di verità ad ogni enunciato indimostrato, inoltre vale l'esatto contrario sulle stesse proposizioni, ossia “ogni enunciato può essere falso pur non potendone dimostrare la falsità” dunque ? Dunque è corretto dire che tali enunciati sono banalmente indecidibili, quindi non solo potenzialmente veri, ma altrettanto potenzialmente falsi.

Si arriva addirittura a sostenere che si può affermare che qualcosa è vero e non poterlo dimostrare pur rimanendo perfettamente razionali. Un buon corso di logica gioverebbe. Non si può affermare razionalmente che qualcosa è vero se non lo si dimostra a meno che non si ammetta un atto di fede.

Si afferma che razionale e dimostrato non sono sinonimi. Si tenta stoltamente di confondere le idee. Non abbiamo detto infatti che siano sinonimi, abbiamo affermato che se si ritiene vero un enunciato senza che sia stato dimostrato si esce dalla ragione. Si può credere per fede che sia vero pur ammettendo che logicamente è indecidibile, allora sta bene, tutt'altra cosa è sostenere che “X è vera” senza dimostrazione, perchè varrebbe ugualmente l'esatto contrario “X è falsa”. Se tizio sostiene che x è vera e caio sostiene che x è falsa, chi ha ragione ? Lo potremo sapere solo quando uno dei due riusciràa a dimostrare la sua tesi. E' ovvio che prima della dimostrazione sappiamo che uno dei due è nel vero e l'altro nel falso, ma questo vale per qualsiasi tesi è proprio per questo che si parla di conoscenza solo quando si giustificano gli asserti.

Si sostiene che è possibile considerare razionale qualcosa che all’interno di un sistema è coerente coi suoi postulati, ma questa è una dimostrazione !

L'autore si chiede “Dio è dimostrabile?”. Noi rispondiamo immediatamente e con la forza della ragione: no, dunque quel dogma è falso. I teologi, come al solito, ci mettono le pezze:

“Tuttavia, nelle condizioni storiche in cui si trova, l'uomo incontra molte difficoltà per conoscere Dio con la sola luce della ragione”

spostando in questo modo il discorso ma non potendo non sostenere che l'uomo non può conoscere Dio con la sola luce della ragione. Questa si chiama banalmente contraddizione.

A chi sostiene che la ragione umana con le sole sue forze e la sua luce naturale può realmente pervenire ad una conoscenza vera e certa di un Dio personale io rispondo: dimostralo. Sapiens nihil adfirmat quod non probat ! (tra l'altro questo proverbio è spesso usato da loro quando chiedono conto ai critici della gerarchia vaticana di provare le accuse, ma come, prima sostengono che si può essere nel vero pur senza provarlo e poi si chiedono le prove a chi la pensa diversamente ?? un tantino disonesto.)

In tutto lo scritto nessuno da nessuna parte fornisce questa benedetta dimostrazione, anzi si sostiene che la stessa ragione incontra non poche difficoltà ad usare efficacemente e con frutto questa sua capacità naturale. Siamo punto e a capo. Si sostiene che è possibile dimostrare razionalmente Dio ma non si è in grado di fornire questa dimostrazione !! Davvero divertente.

Altra scusa addotta per non fornire la suddetta dimostrazione è quella di sostenere che Dio può essere conosciuto con certezza attraverso il lume naturale, ma non è detto che tutti ci riescano o ne siano all’altezza. Ma noi attendiamo sempre questa dimostrazione da parte di chi è in grado di fornirla. In ogni modo, una dimostrazione razionale, basata cioè su logica e matematica è comprensibile da chiunque abbia le conoscenze razionali sufficienti, se poi è un logico.....

Si insinua che coloro che si rifiutano di ritenere vere certe dimostrazioni si appellano alle viscere più che ai neuroni. Ma noi stiamo parlando di ragione, non c'entra nulla il rifiuto per questioni irrazionali.

Si sostiene che la certezza sarebbe qualcosa che inerisce al soggetto, e può essere falsa. Ma questa obiezione non c'entra nulla. Quella certezza è un atto di fede. Così si è dato la zappa sui piedi perché proprio per questo sosteniamo che un enunciato può essere razionalmente considerato vero solo se dimostrato. La dimostrazione invece non è una fede ma qualcosa di esterno e oggettivo.

Per cercare di uscirne si dice :”certezza di Dio, a cui si può arrivare attraverso la collaborazione tra fede e nume naturale” E No ! In quel dogma si è scritto che Dio è conoscibile con il lume naturale della ragione, non accenna alla fede. Il che significa che secondo i cattolici Dio è conoscibile anche solo attraverso l'uso della ragione. Che fosse accettato per fede lo sappiamo tutti, non c'è bisogno di ribadirlo. Comunque scrivendo ciò si ammette implicitamente che attraverso la sola ragione non è possibile in alcun modo conoscere Dio, siete fuori dal dogma.

La metafisica, e in particolare le “dimostrazioni” di Tommaso, si basano su una logica a 2 valori non a tre, il che le rende immediatamente inconsistenti perchè andrebbe prima dimostrato perchè utilizzare una logica a 2 valori e non a 3 o viceversa ovviamente.

Come provano i cattolici che il linguaggio è capace di trattare un problema del genere?

Non possono, perchè devono usare il linguaggio stesso per provarlo, non avendo (anzi avendo a priori rinunciato a) la guida sperimentale di cui fa uso la scienza.

Rinunciare al dato empirico significa privare di autorevolezza la logica, come disse Eisntein infatti, la logica senza empirismo è vuota.

Affermano che l’esistenza di Dio può essere razionalmente dimostrata, il problema semmai starà nello stabilire che cosa si intenda per “dimostrazione razionale”. Divertente non vi pare ? come previsto si inizia il gioco del significato dei termini.

Si afferma che ci sarebbero delle validissime (sic!!) prove “a posteriori”, ma si precisa che occorre accettare le premesse metafisiche ! Noi ribadiamo che siamo pronti ad ascoltare questa dimostrazione. E' tuttavia da rilevare che se i “postulati” sono creati “ad hoc” per dimostrare la tesi siamo di fronte ad una falsa dimostrazione ovviamente. I postulati non possono essere metafisici in quanto devono essere dimostrabili e/o falsificabili almeno in linea di principio, altrimenti non siamo nel campo della ragione ma della fede.

Il principio di causalità è distrutto dalla scienza moderna quindi non può essere utilizzato quale postulato sapendo che è falso. Inoltre anche ammettendolo con esso si va in contro a contraddizioni insanabili (chi ha causato Dio ?). E' da precisare inoltre che le dimostrazioni in logica e in matematica sono di tipo deduttivo.

Si afferma tendenziosamente che occorrerebbe esporre un trattato di filosofia teoretica prima di arrivare alla dimostrazione dell’esistenza di Dio in sé, perché sarebbe ovvio che tale dimostrazione non potrà essere compresa ! Quod erat demonstrandum. Si afferma ciò che non si può provare. Intanto si tiri fuori la dimostrazione, dopodichè parleremo del resto. Si affermino cioè i postulati e si espongano le deduzioni fino ad arrivare alla conclusione. Se non lo farete, semplicemente avete affermato qualcosa senza poterlo provare. Tommaso, inoltre, usa eccome il terzo escluso. Se non lo utilizza mi si fornisca questa benedetta dimostrazione.

Se non si presentano queste benedette dimostrazioni si parla del nulla. Si continua ad affermare che queste vie dimostrerebbero razionalmente Dio con il solo postulato della non-contraddizione, allora le si esponga, altrimenti si taccia.

La verità “intuitiva” è un atto di fede. Nessun enunciato può essere considerato a ragione vero se non è dimostrato.



Saluti
Andrea
Ultime Risposte
pyccolo

06/08/2008 20:00
Re: Re:

Chomsky è un teorico della comunicazione.
Questa è una sintesi:
"Poiché la conoscenza di una lingua è per Chomsky capacità di produrre e comprendere un numero virtualmente infinito di frasi, cioè anche frasi nuove, mai prodotte o udite prima, di questo deve dar conto una grammatica." (WP)


Egli dice cosa è possibile costruire con il linguaggio e gli strumenti che lo regolano. In fondo si avvicina molto al pensiero degli analisti della parola. C'è però una differenza sostanziale che va colta e sulla quale potremo parlare.

Qualcosa di simile avevo riferito anch'io con uno dei post di questo thread che qui riporto:





"Perfetto.

La verbalizzazione del pensiero non è mai identica al pensiero che l'ha originata, ma un tentativo, a volte felice, altre volte infelice, di far dire alle parole le intenzioni del pensiero.
E' come la musica.
Essa si origina nel pensiero e poi trasformata in note che, per quanto tentino di ripetere, una volta messe su carta, la sinfonia che si è originata nel pensiero, non trametteranno mai la musica che si intendeva far ascoltare.

Le note di uno spartito sono il corrispondente dell'alfabeta in una lingua. La lora miscela dà luogo ad un'infinità di musiche e di parole, senza soluzione, all'infinito, eterne.

Una nota di per sè non dice nulla, mentre più note originano un motivo, che noi possiamo scrivere e catalogare e risentire dopo secoli, ma non sarà mai la sinfonia che si era originata nel pensiero dell'autore, ma qualcosa di simile.

Una consonante o una vocale nell'alfabeta di per sè sono segni, non dicono nulla. Miscelate insieme producono parole, che, a loro volta miscelate, producono strighe linguistiche, proposizioni, che, messe insieme, produno trattati, racconti, libri, compresi i libri sacri.
Quante volte noi vogliamo esprime diversamente un pensiero e non troviamo parole adatte?
Per questo una stringa linguistica non è mai identica a sè, mai identica al pensiero che s'è composto nella mente ... è solo un tentativo di tradurre al meglio in parole un pensiero.
La difficoltà del mettere giù una poesia non sta nel pensarla, ma nel trovare il modo per trasmetterla, ovvero le parole adatte a renderla.

Le note musicali sono sette, ma fra una nota e l'altra c'è un bemolle o un diesis (le mezze note), rendendo la scala musicale complessivamente di 12 fra note e mezze note.
Se ci pensiamo bene fra una nota e l'altra ci sono infiniti suoni. Se però noi abbiamo un pianoforte è impossibile ricavare tutte le sfumnature di suoni intercorrenti fra una nota e l'altra.
Uno dei pochi strumenti musicali che si potrebbe prestare, come di fatto si presta, a rendere una gamma di suoni praticamente e teoricamente infiniti è il violino, che è uno strumento che può rendere il concetto di allegria, di pianto, di lamento, di rapidità etc., meglio di qualunque altro strumento.
Dicasi la stessa cosa delle parole. Il violino, in un certo senso, è il nostro vocabolario al quale, già ricco, vengono coniate e poi aggiunte sempre nuove parole, allo scopo di trasmettere sfumature diverse del pensiero.

Il problema è che, con le parole, il compito di trasmettere attraverso di esse un significato è più complesso che con la musica.
La musica si ascolta ed è universale, può essere gustata e condivisa da chiunque ed in chiunque può trasmettere sensazioni diverse.

Non così con le parole.
Esse sono come scatole vuote.
Han bisogno d'essere riempite di significato, di senso.
Accade che in una stessa scatola (parola), non avendone a disposizione altre vuote perchè non c'è la voglia di farle (coniarle), si immettono una molteplicità di significati, fino a stare stretti.
Pensate ai significati della parola "amore".
Per questo è necessario coniare nuovi termini.

La difficoltà più grossa è recepire il linguaggio altrui.
Per farlo gli alfabeti e le parole devono essere condivise da un certo numero di persone, qual'è, ad esempio, una nazione; ma, come si sa, all'interno di una stessa nazione, regione, fra paesi e paesi cambiano accenti e significati. Per non parlare fra nazione e nazione.
Per questo un insieme di parole possono dar luogo ad una lingua ed a più lingue, o, se vogliamo, ad infinite lingue.

C'è forse qualcosa, quant'anche di astratto, che non si identifichi con parole (a parte i gesti, che sono un'ulteriore modo di trasmettere il pensiero)?

Se le parole trovano la loro origine nella creatività umana, allora il linguaggio, inteso come struttura pensante (una specie di programma), è ciò che crea tutto, da uno spillo all'ambulanza, al concetto di amore e di odio, ma anche di sacro e di astratto.


Tanti saluti

Pyccolo



pcerini

06/08/2008 19:36
Re: Re: Re: Re: Re: Re:
pyccolo, 06/08/2008 19.29:




Il signore cui fai riferimento non ama che si dica di lui d'essere un luminare cui far riferimento per approdare alla verità.
Penso d'aver rispettato questo sua scelta ... lui non è dio di nessuno.
Egli semplicemente mostra, E NON E' COSA DA POCO O DA SOTTOVALUTARE, che tutti siamo dotati di un'immensa ricchezza, che è il linguaggio: IL NOSTRO PERSONALE LINGUAGGIO, linguaggio nel senso cui mi son spesso riferito.
E' da cinque anni che seguo i corsi della scuola degli analisti della parola. Ho anche accennato ad alcuni testi cui far riferimento per accrescere la propria conoscenza del linguaggio, cosa di cui si è anche accorto l'amico e grecista Polymetis, spesso, ma non sempre, a torto contestato.
Sono stato più di qualche volta personalmente sbeffeggiato per non aver fatto menzione di illustri accademici a sostegno delle idee che ho esposto, tuttavia non mi sono lasciato tentare dall'idea che un terzo, chiunque esso fosse stato, potesse ergersi a dio delle mie autonome capacità di pensiero e di sintesi ed io dipendente da lui.
Dobbiamo imparare a camminare da soli e non perchè c'è sempre qualcuno che ci guida e ci fa da faro.
Questo per dire che possiamo farcela anche senza Popper, Einstein, Nicolotti o Clementina Mazzucco i quali, senza mettere in discussione il loro apporto e le loro capacità intellettive, nè mettere in dubbio i loro preziosi apporti e la loro collaborazione, non possono costituirsi a punto di riferimento assoluto per ciascun essere umano.
Questo è ciò che io ho considerato e considero dipendenza scientifica, cosa che equivarrebbe esattamente a fede scientifica e, se tu hai letto l'articolo che citi, ti parrà chiaro come anche la scienza giochi sulla fede.

Con simpatia

Pyccolo












A proposito di linguaggio,non ho capito bene la grammatica generativa di Noam Chomsky..

Mi potresti dare qualche cenno rapido ed essenziale?

Con simpatia

Paolo
pcerini

06/08/2008 19:35
Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Claudio Cava, 06/08/2008 19.32:



Paoletto, a me interesserebbe quel famoso post sul gris che tanti guai ti arreco' nel cattobunker.

cl_cava@hotmail.com

Ciao
Claudio








Aspè,mò te manno er linkeeee

[SM=x789054] [SM=x789054] [SM=x789054]
Claudio Cava

06/08/2008 19:32
Re: Re: Re: Re: Re:
pcerini, 06.08.2008 18:54:




Se ti interessa,ho ritrovato la fonte dell'articolo che ho nel computer, di Luciano Faioni, filosofo del linguaggio e credo che sia anche uno psichiatra , insomma, un tipo poliedrico ---->

xoomer.alice.it/lucianofaioni/dimostrazione.html



Paoletto, a me interesserebbe quel famoso post sul gris che tanti guai ti arreco' nel cattobunker.

cl_cava@hotmail.com

Ciao
Claudio




pyccolo

06/08/2008 19:29
Re: Re: Re: Re: Re:
pcerini, 06/08/2008 18.54:




Se ti interessa,ho ritrovato la fonte dell'articolo che ho nel computer, di Luciano Faioni, filosofo del linguaggio e credo che sia anche uno psichiatra , insomma, un tipo poliedrico ---->

xoomer.alice.it/lucianofaioni/dimostrazione.html




Il signore cui fai riferimento non ama che si dica di lui d'essere un luminare cui far riferimento per approdare alla verità.
Penso d'aver rispettato questo sua scelta ... lui non è dio di nessuno.
Egli semplicemente mostra, E NON E' COSA DA POCO O DA SOTTOVALUTARE, che tutti siamo dotati di un'immensa ricchezza, che è il linguaggio: IL NOSTRO PERSONALE LINGUAGGIO, linguaggio nel senso cui mi son spesso riferito.
E' da cinque anni che seguo i corsi della scuola degli analisti della parola. Ho anche accennato ad alcuni testi cui far riferimento per accrescere la propria conoscenza del linguaggio, cosa di cui si è anche accorto l'amico e grecista Polymetis, spesso, ma non sempre, a torto contestato.
Sono stato più di qualche volta personalmente sbeffeggiato per non aver fatto menzione di illustri accademici a sostegno delle idee che ho esposto, tuttavia non mi sono lasciato tentare dall'idea che un terzo, chiunque esso fosse stato, potesse ergersi a dio delle mie autonome capacità di pensiero e di sintesi ed io dipendente da lui.
Dobbiamo imparare a camminare da soli e non perchè c'è sempre qualcuno che ci guida e ci fa da faro.
Questo per dire che possiamo farcela anche senza Popper, Einstein, Nicolotti o Clementina Mazzucco i quali, senza mettere in discussione il loro apporto e le loro capacità intellettive, nè mettere in dubbio i loro preziosi apporti e la loro collaborazione, non possono costituirsi a punto di riferimento assoluto per ciascun essere umano.
Questo è ciò che io ho considerato e considero dipendenza scientifica, cosa che equivarrebbe esattamente a fede scientifica e, se tu hai letto l'articolo che citi, ti parrà chiaro come anche la scienza giochi sulla fede.

Con simpatia

Pyccolo








pcerini

06/08/2008 18:54
Re: Re: Re: Re:
pyccolo, 06/08/2008 18.41:





A persone che qui entrano a gamba tesa e, non avendo letto nulla con attenzione, si permettono di fare illazioni che poi non sono in grado di provare.
Chi ha seguito l'intero thread sa perfettamente come e in che modo si sono snodati i vari discorsi ... non c'è bisogno che aggiunga altro.

Stammi bene Paolo e grazie per esserti accorto di un particolare che mi ha riguardato.

Pyccolo






Se ti interessa,ho ritrovato la fonte dell'articolo che ho nel computer, di Luciano Faioni, filosofo del linguaggio e credo che sia anche uno psichiatra , insomma, un tipo poliedrico ---->

xoomer.alice.it/lucianofaioni/dimostrazione.html
pyccolo

06/08/2008 18:41
Re: Re: Re:
pcerini, 06/08/2008 18.29:

bellezza appellandosi a dichiarazioni, mai riportare però ( ), di mammasantissimi letterati conoscitori indiscussi delle materie trattate, come se, in assenza di titoli accademici, non fosse possibile di discutere approfonditamente di alcunchè.


A chi ti riferisci?





A persone che qui entrano a gamba tesa e, non avendo letto nulla con attenzione, si permettono di fare illazioni che poi non sono in grado di provare.
Chi ha seguito l'intero thread sa perfettamente come e in che modo si sono snodati i vari discorsi ... non c'è bisogno che aggiunga altro.

Stammi bene Paolo e grazie per esserti accorto di un particolare che mi ha riguardato.

Pyccolo


pcerini

06/08/2008 18:29
Re: Re:
bellezza appellandosi a dichiarazioni, mai riportare però ( ), di mammasantissimi letterati conoscitori indiscussi delle materie trattate, come se, in assenza di titoli accademici, non fosse possibile di discutere approfonditamente di alcunchè.


A chi ti riferisci?
pyccolo

06/08/2008 18:22
Re:
(Upuaut), 06/08/2008 17.30:

Questo topic è davvero esilarante. [SM=x789049]
Mi chiedo come si possa affermare che "non esistono dimostrazioni" (affermazione già ridicola di per sè) e, per di più, usare Popper per affermare ciò...
Proprio Popper, che è colui che grazie al falsificazionismo ha stabilito una volta per tutte cosa è una teoria scientifica e cosa invece non può esserlo!!! Siamo all'assurdo! E' come usare le parole di Primo Levi per difendere il Nazismo!
Le ipotesi scientifiche possono essere dei dati di fatto proprio perchè hanno la proprietà di essere ipotesi dimostrabili (falsificabili), ovvero ipotesi di cui possiamo dire con oggettività se esse siano vere o false. Le "verità" di fede sono quelle non dimostrabili (non falsificabili), ovvero quelle su cui non possiamo dire nulla. Popper dice che essendo queste ipotesi non-falsificabili, esse non potranno mai fare parte di una teoria scientifica e non potranno mai costituire alcunchè di utile per la consocenza del Mondo. Tutto questo discorso rappresenta uno dei fondamenti stessi della Scienza... ed è proprio grazie a Popper che lo abbiamo sviluppato!!!
Qui qualcuno GIOCA a fare il filosofo, stravolgendo sia la filosofia che la scienza! [SM=x789075]
Non ho mai visto una strumentalizzazione così vergognosa di Popper e di Nietzsche (che volevano dire tuttaltro rispetto a coloro che qui li hanno ignobilmente citati)!
Per non parlare, poi, di chi parla di concetti ormai solidissimi della Meccanica Quantistica spacciandoli per baggianate o addirittura confondendoli con concetti che non sono nemmeno quantistici bensì classici. Inutile ribadire che qualsiasi scienziato, anche il più mediocre, anche il meno brillante e il meno informato, riderebbe di tali puerili affermazioni.
Altra cosa che fa decisamente ridere (ma anche piangere) è che qui qualcuno parla di "fideismo scientifico" (che è un ossimoro)... e che tali affermazioni provengano proprio da chi ha un fideismo sfrenato nelle proprie convinzioni, non solo in quelle "sprituali" ma addirittura anche in certe convinzioni riguardo al mondo fisico che sono ormai riconosciute come scientificamente false!
Insomma: un vero e proprio scempio sia della Filosofia che della Scienza.
Invito caldamente gli autori di tali "pensieri" a vergognarsi delle molteplici cialtronerie qui esposte con recidiva ottusità.

---

PS: complimenti a spirito!libero per l'ottimo post sulla sovrapposizione degli stati. Hai mai pensato di fare un libro di testo? [SM=g27811]





Non è possibile intervenire scalciando a dx e sx, invitando non so chi a vergognarsi di supposte "molteplici cialtronerie qui esposte con recidiva ottusità", come se tu fossi il custode del vero e del falso, del dimostrabile e dell'indimostrabile.

Bisogna circostanziare il riferimento a quelle che tu consideri "cialtronerie" e mostrare chi ne è l'autore.
Dico questo perchè suppongo che chiunque qui scrive sia convinto di raccontare ciò che lui sa essere vero.
Nessuno verebbe qui di proposito a raccontare "stronzate".
Si possono anche scrivere in buona fede "cialtronerie", ma bisogna aver la forza di dimostrarlo.
Forse è vera un'altra cosa: che persone che qui entrano a gamba tesa, non avendo letto nulla con attenzione, si permettono di fare illazioni che poi non sono in grado di provare e se ne escono fuori in bellezza appellandosi a dichiarazioni, mai riportare però ( [SM=g27833]), di mammasantissimi letterati conoscitori indiscussi delle materie trattate, come se, in assenza di titoli accademici, non fosse possibile di discutere approfonditamente di alcunchè.


Non voglio aggiungere altro.

Pyccolo






(Upuaut)

06/08/2008 17:30
Questo topic è davvero esilarante. [SM=x789049]
Mi chiedo come si possa affermare che "non esistono dimostrazioni" (affermazione già ridicola di per sè) e, per di più, usare Popper per affermare ciò...
Proprio Popper, che è colui che grazie al falsificazionismo ha stabilito una volta per tutte cosa è una teoria scientifica e cosa invece non può esserlo!!! Siamo all'assurdo! E' come usare le parole di Primo Levi per difendere il Nazismo!
Le ipotesi scientifiche possono essere dei dati di fatto proprio perchè hanno la proprietà di essere ipotesi dimostrabili (falsificabili), ovvero ipotesi di cui possiamo dire con oggettività se esse siano vere o false. Le "verità" di fede sono quelle non dimostrabili (non falsificabili), ovvero quelle su cui non possiamo dire nulla. Popper dice che essendo queste ipotesi non-falsificabili, esse non potranno mai fare parte di una teoria scientifica e non potranno mai costituire alcunchè di utile per la consocenza del Mondo. Tutto questo discorso rappresenta uno dei fondamenti stessi della Scienza... ed è proprio grazie a Popper che lo abbiamo sviluppato!!!
Qui qualcuno GIOCA a fare il filosofo, stravolgendo sia la filosofia che la scienza! [SM=x789075]
Non ho mai visto una strumentalizzazione così vergognosa di Popper e di Nietzsche (che volevano dire tuttaltro rispetto a coloro che qui li hanno ignobilmente citati)!
Per non parlare, poi, di chi parla di concetti ormai solidissimi della Meccanica Quantistica spacciandoli per baggianate o addirittura confondendoli con concetti che non sono nemmeno quantistici bensì classici. Inutile ribadire che qualsiasi scienziato, anche il più mediocre, anche il meno brillante e il meno informato, riderebbe di tali puerili affermazioni.
Altra cosa che fa decisamente ridere (ma anche piangere) è che qui qualcuno parla di "fideismo scientifico" (che è un ossimoro)... e che tali affermazioni provengano proprio da chi ha un fideismo sfrenato nelle proprie convinzioni, non solo in quelle "sprituali" ma addirittura anche in certe convinzioni riguardo al mondo fisico che sono ormai riconosciute come scientificamente false!
Insomma: un vero e proprio scempio sia della Filosofia che della Scienza.
Invito caldamente gli autori di tali "pensieri" a vergognarsi delle molteplici cialtronerie qui esposte con recidiva ottusità.

Ah, a proposito: mi sembra fin troppo ovvio che il linguaggio è solo uno strumento tramite il quale esprimiamo concetti e ragionamenti; e che i ragionamenti esistono anche con altro linguaggio. Non capisco davvero come si possa avere il coraggio di negare ciò.

---

PS: complimenti a spirito!libero per l'ottimo post sulla sovrapposizione degli stati. Hai mai pensato di fare un libro di testo? [SM=g27811]








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