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kelly70

26/01/2008 14:36
"Gli Illuminati" di P.Odifreddi
Articolo apparso sull'inserto di sabato 6/02/04 de "La Repubblica".

SENZA DIO
Né misticismo nè religione. Scienziati, filosofi e intellettuali
escono allo scoperto formando un movimento: siamo noi gli
illuminati. Vi spieghiamo il perché


di Piergiorgio Odifreddi


Prima l'hanno fatto i gay. Uno dopo l'altro sono usciti allo
scoperto: "Sono omosessuale, e allora?". Con un "outing"
coraggioso hanno affrontato il pubblico moralista. In
America, patria del pensiero perbenista, per anni si è
urlato allo scandalo. E ora la stessa sorte tocca ai "bright",
vale a dire illuminati. I quali possiedono una visione
naturalistica del mondo: non credono a nessun approccio
soprannaturale o mistico, credono in tutto e niente, senza
appellarsi a nessuna fede. Si sono fatti forza e, durante
conferenze e incontri televisivi, anziché tenersi questa
estraneità per sé, hanno deciso di dichiarare la loro totale
distanza dal pensiero religioso, pronti ad affrontare
critiche e ghettizzazioni. Tra di loro ci sono premi Nobel,
scienziati, filosofi, intellettuali. Perché improvvisamente
hanno avvertito questo bisogno? Oggi l'atteggiamento confessionale
è considerato normale in molti Paesi e culture, compresi
quelli tecnologici occidentali. E anormale viene invece considerata
la condizione naturale dell'uomo, indicata appunto mediante
termini negativi (non credente, agnostico, ateo, senza Dio)
volti a rafforzare la posizione opposta a quella del credente
e del teista.

E' per cambiare questo stato di cose che Paul
Geisert e Mynga Futrell hanno introdotto in California il
termine "bright", che il noto biologo Richard Dawkins ha
cominciato a diffondere con un articolo apparso sul quotidiano
inglese "The Guardian", nel quale veniva portato per la prima volta
a conoscenza del grande pubblico un nuovo "meme": una
parola-concetto, cioé, destinata a riprodursi culturalmente alla
stessa maniera in cui i geni si riproducono geneticamente.

E ritorniamo alla domanda: perché sentire l'esigenza di dire
al resto del mondo di sentirsi "bright"? L'idea è che si debba
cominciare a pretendere che i credenti portino, riferendosi
agli illuminati che non abboccano alla loro fede, lo stesso
rispetto che altri emarginatori e oppressori sono ormai
costretti a portare verso molte categorie di emarginati ed
oppressi. Visto che non ci si riferisce (più) alle donne
come "non uomini" o "sesso debole", agli omosessuali
come "non eterosessuali" o "finocchi", agli africani o agli
orientali come "non bianchi", "negri" o "musi gialli" e
ai popoli in via di sviluppo come "non occidentali" o
sottosviluppati", così è arrivata l'ora di smetterla di
chiamare "non credenti" o "atei" coloro che semplicemente
non accettano superstizioni o miti.

Naturalmente qualcuno penserà che parlare di emarginazione
e oppressione per gli "illuminati" sia eccessivo, poiché
l'Inquisizione ha smesso da tempo di far girare le ruote
della tortura. Ma nel suo articolo Dawkins portava due
esempi che, nei mesi seguenti, sono diventati emblematici
in Italia e negli Stati Uniti: l'esposizione dei crocifissi
e dei comandamenti nei luoghi pubblici.

Tra parentesi, vale la pena di ricordare che, di fronte a
parallele azioni dei tribunali per imporre la rimozione
di un crocifisso all'Aquila e di un monumento dei comandamenti
in Alabama, in ottemperanza alla separazione costituzionale
fra Stato e Chiesa, oltre, appunto, per rispetto verso gli
"illuminati", le reazioni sono state contrapposte: negli
Stati Uniti il monumento è stato rimosso, insieme al ministro
della Giustizia che si opponeva alla rimozione; in Italia
è stata invece rimossa la sentenza, dopo che contro di essa
si erano mossi il ministro degli Interni e il Capo dello
Stato, saldamente inchiodati al loro posto insieme al
crocifisso.

Per tornare alle prove di emarginazione ed
oppressione dei non credenti, Dawkins citava anche un
sondaggio Gallup fatto qualche tempo fa negli Stati Uniti,
in cui veniva chiesto agli intervistati se avrebbero votato
per un candidato con certe caratteristiche. Le risposte
positive sono state il 90% per un candidato cattolico o ebreo
o battista o mormone o nero o donna, il 59% per un candidato
omosessuale e il 49% per un candidato ateo. E questo nonostante
gli atei negli US, secondo un'indagine del Forum sulla Religione
e la Vita Pubblica, siano circa 30 milioni: molti di più di
ciscuna delle minoranze citate, donne a parte! Se questa non
è emarginazione, cosa lo è allora?

A proposito di Stati Uniti, a iniziare a diffondervi il meme
"bright" in grande stile è stato il noto filosofo Daniel Dennett,
autore di capolavori divulgativi quali "Brainstorm" (Adelphi,1991)
e "La mente e le menti" (Rizzoli, 2000). In un articolo sul
New York Times ha dichiarato che bisogna avere il coraggio di
dire a bambini e ragazzi che non c'è niente di male (e molto di
bene) a non credere in Dio, e che i non credenti hanno diritto
a un rispetto uguale a (se non maggiore di) quello accordato
a coloro che credono in fantasmi, spiriti, elfi, babbi natale
e dèi. Sia Dawkins che Dennett sottolineano che i non credenti
sono la maggioranza fra gli scienziati: più precisamente, il
60%; addirittura il 93% dei membri dell'Accademia delle
Scienze statunitense. Il che dimostra, se ce ne fosse bisogno,
che identificarli come "bright" è giusto, perché più si è
intelligenti e brillanti, meno si risulta essere credenti e
creduloni. Non stupisce, dunque, che all'appello dei "bright"
abbiano già risposto anche alcuni Nobel, dal fisico Shelton
Glashow al biologo Richard Roberts.

Abbiamo chiesto a
quest'ultimo, vincitore del premio per la medicina nel 1993
per la scoperta della segmentazione dei geni, perché sia
uscito allo scoperto dichiarandosi un "bright". Ci ha risposto:
"Perché sono ateo, e non ho paura di dirlo" E perché non crede?
"Perché non vedo nessuna ragione per credere in qualunque tipo
di divinità. E se non ci sono prove dell'esistenza di un Dio,
perché mai dovremmo inventarcelo?". La scienza e la religione
possono coesistere? "Certamente. Non c'è nessun motivo per cui
debbano combattersi, visto che non hanno nulla in comune: la
religione inizia dove la scienza finisce" Ma la scienza può
rispondere a domande che sono appartentemente di natura
teologica, quali l'origine dell'universo o la vita? "Finora
la scienza non ha ancora risolto questi problemi, ma non
mi sembra di grande aiuto postulare come spiegazione una
ipotesi indimostrabile, quale appunto Dio. Dire che Dio è
la risposta è solo un altro modo di dire che non sappiamo
quale sia la vera risposta".

La scienza può dunque sostituire la religione nel mondo moderno?
"Perché mai si dovrebbe sostituire la religione con qualcosa di diverso dall'ateismo?
La scienza è solo scienza, mentre la religione è essenzialmente una
costruzione sociale che qualcuno, in genere i diseredati,
trova utile, e qualcun altro sfrutta politicamente per il
potere che ne deriva. Sulla scia di Dawkins, Dennett, Glashow
e Roberts, molti non credenti sono già usciti allo scoperto
dichiarandosi appunto "bright". Chiunque sia interessato a
"seguirli", può consultare il sito www.the-brights.net,
nel quale sono descritti gli obiettivi del movimento, che si
riducono sostanzialmente a promuovere la conoscenza di una
visione naturalistica del mondo, a farne riconoscere pubblicamente
l'importanza civile, e ad educare la società ad accettarla.

Ma, come sottolinea Dennett, i "bright" non rappresentano
che la punta esposta e visibile dell'iceberg dei non credenti,
che probabilmente costituiscono una maggioranza silenziosa
sommersa dalle urla e dal clamore dei fondamentalisti. Lo
conferma il sito www.celebatheists.com, che riporta un elenco
di personalità che hanno dichiarato, in occasioni svariate,
e indipendentemente dai "bright", il loro rifiuto della
religione. Fra essi si trovano menti straordinarie di ogni
genere: scrittori come Josè Saramago e Salman Rushdie, attori
come Dario Fo e Woody Allen, musicisti come Pierre Boulez,
informatici come Bill Gates e Mrvin Minski, linguisti come
Noam Chomsky, scienziati come Francis Crick e James Watson...
Quest'ultimo, ad esempio, premio Nobel per la medicina nel
1962 per la scoperta della struttura a doppia elica del Dna,
e uno degli scienziati più famosi del '900, ci ha detto:
"Mi considero molto fortunato ad essere senza Dio. L'unico
problema che ha chi non è religioso, è decidere se vuole
o no migliorare la qualità della vita, senza far del male
a chi gli sta intorno". E' sempre stato ateo? "Dalla prima
adolescenza. Mio padre non era credente, e mia madre era
una cattolica irlandese. Io ho fatto la comunione e la
cresima, ma subito dopo me ne sono andato. Non mi è mai
piaciuta l'alleanza della CC con il fascismo. E nemmeno
mi piace il Papa". Neppure quello attuale, che qualche
apertura alla scienza l'ha pur fatta? "A me sembra che
abbiano tutti la stessa gran confusione in testa".

Affermazioni simili ci ha fatto Harold Kroto, premio
Nobel per la Chimica nel 1996 per la scoperta del fullerene,
la molecola di carbonio a forma di pallone del calcio:
"Poiché sono ateo, per me l'etica si riduce a fare il minor
male possibile al prossimo".Una volta ha detto di essere
addirittura un ateo devoto. "Una volta, appunto. Oggi
sono un ateo militante. E se le cose peggiorano diventerò
un ateo fondamentalista". Perché? "Perché credo che ci
siano due tipi di persone al mondo: quelli che hanno credenze
mistiche, e quelle che non ce l'hanno. Questi ultimi pensano
che la vita sia tutto ciò che abbiamo, e che dobbiamo
godercela ed aiutare gli altri a godersela. Gli altri pensano
che la vita futura sia più importante di quella presente
e temo che faranno saltare in aria il mondo".
Il maggior pericolo per l'umanità non è forse, oggi, il
fondamentalismo religioso?

"No, peggio. E' che l'1% dell'umanità ha seri problemi
mentali, e buona parte di questi matti trova giustificazioni
religiose per la propria pazzia". Ma non si può essere più
religiosi in un senso più alto, vedendo Dio nelle leggi
della natura? "Credere come Einstein nel Dio di Spinoza,
che si rivela nell'armonia del creato, ma non si interessa
delle fedi e delle azioni dell'uomo, è la stessa cosa
che essere atei. Il vero problema è che la maggioranza
della gente vive una vita miserabile e ha un bisogno disperato
di aggrapparsi a qualcosa. Solo una minoranza riesce ad
uscirne e accettare che questa vita è tutto ciò che c'è,
e che quando è finita è finita".

Naturalmente sarebbe inutile continuare a domandare a
oltranza opinioni sulla religione a scienziati famosi: a
parte i rari poveri di spirito alla Zichichi, che confermano
la regola, le loro risposte ricalcherebbero quelle che
abbiamo sentito, Accettiamo, allora, questa possibile ipotesi:
che chi pensa non crede, e chi crede non pensa. Voi che
pensate e non credete, dunque, non abbiate paura: unitevi ai
"bright" di tutto il mondo, perché vostro è il Regno
della Terra.

it.cultura.ateismo
Ultime Risposte
Rainboy

01/02/2008 09:56
Non importa, mi aspettavo che Mauri avrebbe risposto qualcosa del genere. L'essenziale era che facessi il tentativo, per essere assolutamente certo che anche stavolta le sue critiche non fossero in buona fede.

Ora che lo so, può lanciare tutti gli anatemi che vuole... [SM=g27811]
pcerini

01/02/2008 09:24
MauriF,continuero' a ripetere il mio post fino a quando non mi darai una risposta.

Lo ripropongo:

"Non entro nel merito della discussione su Odifreddi,quello che critico pesantemente a MauriF e' quel suo generalizzare che "Le persecuzioni atee ci furono, ci sono e ci saranno",fino a quando non mi spieghera' il perche' "...ci sono e ci saranno" (quando sappiamo bene che il Papa sta attaccando a tutto spiano il pluralismo etico e anche gli atei) lo riterro' una pura e semplice espressione di "ateofobia" (e di relativo odio)"


=omegabible=

01/02/2008 07:17
Re x Maurif
Bello il tuo di discorsi.....ma per favoreeeeeeeee!!!!!
Le parole che feriscono più dei roghi.... [SM=x789049] [SM=x789049] [SM=g8892] [SM=g8892] [SM=g8892] [SM=g8892]



omega [SM=x1414848] [SM=x789054] [SM=x789054] [SM=x1414848]
MauriF

31/01/2008 23:52
Caro Omega, le parole possono ferire in maniera assai più dolorosa ed efficace.

Inoltre siamo in democrazia e non si può tollerare un discorso antidemocratico come quello che fa lui.

=omegabible=

31/01/2008 15:15
re x Maurif

Oddifreddi scrive ,parla ,comunica ma non ha mai bruciato nessuno.

Sei tu che hai questo fardello di vera verità.....
E poi stai a disquisire sui termini..... ma... [SM=x1414702] [SM=x1414702] [SM=x1414702]


omega [SM=x789054] [SM=x789054] [SM=x789054]
pcerini

31/01/2008 14:29
Non entro nel merito della discussione su Odifreddi,quello che critico pesantemente a MauriF e' quel suo generalizzare che "Le persecuzioni atee ci furono, ci sono e ci saranno",fino a quando non mi spieghera' il perche' "...ci sono e ci saranno" (quando sappiamo bene che il Papa sta attaccando a tutto spiano il pluralismo etico e anche gli atei) lo riterro' una pura e semplice espressione di "ateofobia" (e di relativo odio)
MauriF

31/01/2008 13:29
Vedi non mi interessa approfondire la questione della quale stava tentando di parlare Odifreddi...la questione di "chi ce l'ha più grosso" relativamente al mondo scientifico fra credenti e non credenti, la lascio a te ed a Odifreddi (hai già tentato di farla in un altro 3d...forse sarebbe meglio che tu ti informassi in maniera indipendente dal sito uaar...e resistenzalaicista).

Proprio siccome sono abbastanza abituato a leggere quello che c'è scritto, ti ricordo che qui non si parla di CONSIDERAZIONE SOCIALE, ma di RISPETTO.

........"i non credenti hanno diritto
a un RISPETTO uguale a (se non maggiore di) quello accordato
a coloro che credono in fantasmi, spiriti, elfi, babbi natale
e dèi".

Quindi vale ancora quanto ho detto sopra.

Tu mi accusi di non capire....ti chiedo:

Di non capire che cosa?
Il fatto che qualcuno affermi che ha maggior diritto di rispetto di me...per il semplice fatto che io sono credente?

Permettimi di affermare che lo capisco benissimo...e capisco benissimo che colui che afferma ciò ha già fatto il primo passo per discriminare il suo prossimo.
Non tanto perchè lo abbia detto come provocazione, ma perchè CI CREDE DAVVERO.

Le persecuzioni atee ci furono, ci sono e ci saranno....costui non fa altro che cercare di giustificarle.

CHE SCHIFO...E CHE VERGOGNA.

Rainboy

30/01/2008 11:49

Di non capire che cosa?
Il fatto che qualcuno affermi che ha maggior diritto di rispetto di me...per il semplice fatto che io sono credente?

Permettimi di affermare che lo capisco benissimo...e capisco benissimo che colui che afferma ciò ha già fatto il primo passo per discriminare il suo prossimo.
Non tanto perchè lo abbia detto come provocazione, ma perchè CI CREDE DAVVERO.

Le persecuzioni atee ci furono, ci sono e ci saranno....costui non fa altro che cercare di giustificarle.

CHE SCHIFO...E CHE VERGOGNA.


Sei così bravo nella critica testuale della Bibbia, possibile che poi ti metti a giocare alla scimmietta che non vede e non sente quando devi leggere gli articoli di chi dice cose a te sgradite?


Guarda, io ci provo lo stesso perché certe volte finisci per farmi pena...

Per tornare alle prove di emarginazione ed
oppressione dei non credenti
, Dawkins citava anche un
sondaggio Gallup fatto qualche tempo fa negli Stati Uniti,
in cui veniva chiesto agli intervistati se avrebbero votato
per un candidato con certe caratteristiche. Le risposte
positive sono state il 90% per un candidato cattolico o ebreo
o battista o mormone o nero o donna, il 59% per un candidato
omosessuale e il 49% per un candidato ateo.
E questo nonostante
gli atei negli US, secondo un'indagine del Forum sulla Religione
e la Vita Pubblica, siano circa 30 milioni: molti di più di
ciscuna delle minoranze citate, donne a parte! Se questa non
è emarginazione, cosa lo è allora?

A proposito di Stati Uniti, a iniziare a diffondervi il meme
"bright" in grande stile è stato il noto filosofo Daniel Dennett,
autore di capolavori divulgativi quali "Brainstorm" (Adelphi,1991)
e "La mente e le menti" (Rizzoli, 2000). In un articolo sul
New York Times ha dichiarato che bisogna avere il coraggio di
dire a bambini e ragazzi che non c'è niente di male (e molto di
bene) a non credere in Dio
, e che i non credenti hanno diritto
a un rispetto uguale a (se non maggiore di) quello accordato
a coloro che credono in fantasmi, spiriti, elfi, babbi natale
e dèi.
Sia Dawkins che Dennett sottolineano che i non credenti
sono la maggioranza fra gli scienziati:
più precisamente, il
60%; addirittura il 93% dei membri dell'Accademia delle
Scienze statunitense. Il che dimostra, se ce ne fosse bisogno,
che identificarli come "bright" è giusto, perché più si è
intelligenti e brillanti, meno si risulta essere credenti e
creduloni.
Non stupisce, dunque, che all'appello dei "bright"
abbiano già risposto anche alcuni Nobel, dal fisico Shelton
Glashow al biologo Richard Roberts.




Prova a leggere in fila queste frasi che ti ho messo in grassetto. Fra di esse c'è anche, in rosso, quella "incriminata".
Odifreddi sta parlando, a buon diritto, del fatto che gli atei subiscono DISCRIMINAZIONI INTELLETTUALI. Lui nota che, visto il grado di cultura e di intelligenza tipico dell'ateo medio, generalmente superiore a quello del credente medio, la considerazione sociale degli atei dovrebbe essere come minimo pari o addirittura superiore a quella dei credenti. In America infatti si osserva che chi crede in enti soprannaturali ha molta meno propensione a effettuare mestieri di testa, socialmente utili come quelli inerenti la scienza. In tali ambienti si nota chiaramente che la posizione atea è associata ai massimi rendimenti intellettuali (aggiungo io, basta vedere chi arriva ai Nobel...).
Ciononostante, la discriminazione intellettuale fa sì che un candidato politico ateo abbia minor gradimento popolare di un credente!
La tesi sottintesa da Odifreddi è che in condizioni ideali, dovrebbe essere applicata la MERITOCRAZIA: un sistema di attribuzione di privilegi civili e sociali in base ai meriti (produttività, genialità, impegno, etc.) che ciascuno accumula. La meritocrazia è il fondamento di qualsiasi struttura gerarchica equanime, che rispetti la parità dell'individuo e dia quindi a tutti una chance di arrivare ad occupare le poltrone dei piani alti.
Tuttavia, Odifreddi rileva che gli atei sono discriminati: i loro meriti non sono equanimamente riconosciuti dalla società. E questa, sostiene lui, è una condizione inaccettabile che ostacola la meritocrazia.

Ti si è accesa una lampadina?





pcerini

30/01/2008 09:27
"Le persecuzioni atee ci furono, ci sono e ci saranno "


Stai letteralmente delirando,come quando arrivi a dire per esempio che l'OMS secondo il tuo parere sarebbe capace di legittimare la "pedofilia" passando attraverso l'omosessualita'...


Ormai sono fobie che conosciamo abbastanza bene...

Dopo questa tua ennesima sparata,avevo proprio ragione ad affermare che VOI (il Papa in testa) "ODIATE" gli atei DEMONIZZANDOLI!
=omegabible=

30/01/2008 08:01
Re:
MauriF, 30/01/2008 7.24:

Ma delirando che roba?

Questo qui viene a dire che chi non crede ha diritto a più rispetto di chi crede...

La paranoia domina in voi, non in me...




L'eiaculazione mattiniera non è che sia un granchè ehhhhh!!!! [SM=x789051] [SM=x789051] [SM=x789051] [SM=x789052] [SM=x789052] [SM=x789052] [SM=x789052] [SM=x1447668]


omega [SM=x789054] [SM=x789054] [SM=x789054] [SM=x789056]



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