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pcerini

07/02/2008 15:29
da www.repubblica.it/news/ired/ultimora/2006/rep_nazionale_n_2892495.html?ref...

CdV, 15:08
PAPA: L'INFERNO E' UNA POSSIBILITA' REALE
Per Jospeph Ratzinger l'inferno esiste e non e' vuoto. Questo concetto che era gia' espresso in modo implicito nella recente enciclica "Spe salvi", lo ha spiegato con parole molto chiare ai parroci romani nel corso del tradizionale incontro d'inizio Quaresima. La salvezza, ha ricordato il Papa teologo, non e' automatica e non arrivera' per tutti e l'inferno e' una possibilita' reale.

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Mi sa che Ratzy se la fa' addosso ogni volta che parla di Inferno con annessi e connessi.....

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Ultime Risposte
pcerini

08/02/2008 11:54
da www.cdbchieri.it/rassegna_stampa/approfondimenti_f.htm

(bisogna cliccare su "inferno-limbo" del pannello di sinistra e poi su "Esiste l'Inferno?" del pannello di destra)


ricavo queste riflessioni finali:

- Dai vangeli non appare che Gesù sia stato un predicatore dell’inferno; è la tesi condivisa da molti esegeti e teologi. Certo Gesù parlò dell’inferno come ne parlavano tutti al suo tempo, usando il linguaggio di allora, quello apocalittico.

“Lo stesso Gesù, per quanto riguarda l’inferno, ha indubbiamente condiviso in larga misura le concezioni apocalittiche dei suoi contemporanei. Lo dimostra, insieme ai discorsi escatologici (certamente contestati nella loro autenticità), soprattutto la parabola lucana di Lazzaro e il ricco epulone nell’inferno. No, Gesù non è un apocalittico, che soddisfa la sempre esistita pia curiosità degli uomini circa l’aldilà, che proietta in un altro mondo le paure e le speranze non realizzate di questo mondo” (37).

Dell’inferno Gesù ha parlato marginalmente e con le formule tradizionali del tempo. Il centro del suo messaggio è il Vangelo, cioè una notizia lieta e non minacciosa.

2- Il Dio dell’amore predicato da Gesù non può essere vendicativo e colpire con pene eterne, infinite chi ha peccato.

“Devo credere in un tale Dio? In un Dio che potrebbe assistere a una simile crudele tortura psico-fisica, priva di speranza, di misericordia e di amore, oltre che senza fine, delle sue creature? Magari insieme ai beati in cielo, per tutta l’eternità? Coloro che propugnano un tale Dio pensano che il Dio infinito, di fronte ad un'offesa ritenuta infinita, per ristabilire il proprio ‘onore’ abbia bisogno di una tale punizione infinita; ma il peccato in quanto azione dell’uomo, è realmente più di un atto finito? E nel Nuovo Testamento Dio è davvero presentato come un simile creditore duro di cuore? Un Dio della misericordia, dalla cui misericordia sarebbero esclusi i morti? Un Dio della pace, che rende eterne l’inimicizia e la non conciliazione?” (38).

3- Molti però obiettano: non è Dio a castigare, a condannare con un verdetto dall’esterno, ma sono l’uomo e la donna che, liberamente, si autocondannano; e, con la morte, questo loro rifiuto di Dio diventa definitivo, irreversibile. A tale obiezione molti rispondono così: ci può essere qualcosa di definitivo, che resiste all'onnipotenza coniugata con la misericordia infinita di Dio?

“Che cosa significa qui definitivo? Dio, già secondo i Salmi, non domina anche sul regno dei morti? Che cosa può allora diventare qui definitivo contro la volontà di un Dio onnipotente e misericordioso? Perché un Dio infinitamente buono deve rendere eterna l’inimicizia, invece di superarla, e deve voler di fatto condividere per l’eternità la sovranità con un qualche anti-Dio? Perché egli non dovrebbe avere più da dire qui una parola? Perché dovrebbe essere costretto a rendere impossibile per l’eternità una purificazione dell’uomo colpevole?” (39).

4- E’ strano: oggi la psicologia e la giustizia penale cercano alternative alle punizioni per i condannati e al carcere, per cercare di redimere e ricuperare chi ha sbagliato, anche molto, mentre Dio continuerebbe col vecchio sistema della pena vendicativa, definitiva ed eterna?

5- Per l’esistenza dell’inferno eterno ritorna spesso la risposta che esso rappresenta, anche se in maniera drammatica, il rispetto della nostra libertà. Ora sul problema del rapporto tra libertà umana e Dio (con la sua grazia), la teologia recente non li mette in concorrenza (cioè più energicamente opera la grazia, minore è la libertà e viceversa). Molti si chiedono: Dio non può salvare anche chi non può essere salvato? “Non si potrebbe pensare a una vittoria definitiva della grazia di Dio anche nella piena libertà dell’uomo?” (40). Dicevano i teologi Scolastici “Nikil volitum, quin praecognitum” non si può volere quello che non è prima conosciuto; chi conoscerà bene la dannazione eterna da accettarla come stato definitivo della propria anima?

6- Credere al paradiso è diverso dal “credere” all’inferno; infatti le due cose non sono sullo stesso piano. “E’ esatto dire che il cristiano crede nel paradiso, ma non lo è altrettanto (per lo meno se si usa il verbo ‘credere’ nello stesso senso) dire che il cristiano crede nell'inferno. La fede cristiana è essenzialmente speranza. Ma questa speranza viene proclamata davanti all’abisso del_fallimento. Parlare dell’inferno significa richiamare l’attenzione sull’abisso, ma non fissare l’attenzione su questo abisso e tanto meno affermare che qualcuno senz’altro ci cadrà dentro” (41).

snaplinx

08/02/2008 10:13


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snaplinx

08/02/2008 10:08

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Le esternazioni del papa, dovrebbero stupire chiunque sia dotato di un minimo di buon senso Wink : si preoccupa tanto dell'aldilà e non del quotidiano!
Per molti, l'inferno è in terra, nella vita di ogni giorno, nella sofferenza di vivere! Angry
E non mi riferisco solamente a chi è malato, penso ai bambini la cui infanzia è negata, a tutti i lavoratori "senza diritti"  che ci sono in Italia, ma soprattutto nel mondo ed in certe aree del mondo, a chi per avere di che dissetarsi deve fare kilometri e kilometri per trovare un pozzo, alla gente del Darfur, ai contadini poveri del Chiapas, a chi abita nelle favelas e potrei andare avanti (quasi) all'infinito!
Se ogni tanto "il curatore di anime" pensasse anche ai corpi all'interno dei quali le anime sono racchiuse, farebbe una buona cosa e non sembrerebbe così anacronistico come di fatto è.
snaplinx

08/02/2008 06:19

Bene.No problem.
Da bravi cattolici niente televisione fino a Pasqua.
E niente computer pure.
Se non si ubbidisce all'"Ipse dixit" si finisce ovviamente all'inferno.
Allegria.
snaplinx

08/02/2008 06:13

Incontro tradizionale del Pontefice con i parroci di Roma nel periodo penitenziale
"Nei giorni che precedono Pasqua serve silenzio per riaprire il nostro cuore"

Papa Ratzinger: "L'inferno esiste In Quaresima digiuno dai media"


<B>Papa Ratzinger:
In Quaresima digiuno dai media

Papa Benedetto XVI

ROMA - L'inferno esiste e non è vuoto. Benedetto XVI lo riafferma nel tradizionale incontro di inizio Quaresima con i parroci romani, sottolineando che la salvezza non è automatica, non arriverà per tutti, e l'inferno è una possibilità reale. Il papa teologo ha anche avanzato una proposta: se il periodo che precede la Pasqua deve essere di digiuno dal cibo, lo sia anche dalle parole e dai media. "Abbiamo bisogno di uno spazio senza il bombardamento permanente delle immagini, di crearci spazi di silenzio e anche senza immagini, per riaprire il nostro cuore all'immagine vera e alla parola vera".

E' durato un'ora e quaranta minuti l'incontro del Papa con il clero di Roma. I parroci hanno rivolto al pontefice diedi domande a cui Ratzinger ha risposto secondo lo schema di una conversazione. Sulla Quaresima, "tempo di digiuno e penitenza iniziato ieri", papa Ratzinger ha invitato ad estendere il digiuno anche ai media: "Serve un digiuno dalle immagini e dalle parole. Abbiamo bisogno di un po' di silenzio. Abbiamo bisogno di uno spazio senza il bombardamento permamente delle immagini, di crearci spazi di silenzio per riaprire il nostro cuore".

Era stato il teologo svizzero Urs Von Balthasar, grande amico oltre che collega di Ratzinger, a ipotizzare che l'inferno fosse vuoto. Ribadendo un concetto che espresse anche recentemente durante la visita alla parrocchia Santa Felicita nella periferia romana, Benedetto XVI ha ripetuto oggi, con parole ferme e chiare, la verità sulla punizione eterna: l'inferno c'è.
Rispondendo a un sacerdote che gli chiedeva della necessità, per la Chiesa, di tornare a parlare delle "cose ultime", come peccato, inferno, vita dopo la morte, papa Ratzinger ha detto che non bisogna dare per scontato che la salvezza sia una cosa gratuita e che ''non tutti ci presenteremo uguali al banchetto del Paradiso'' ma sarrano anzi invece molti quelli che dovranno purificarsi. Citando la sua ultima enciclica Spe Salvi, il pontefice ha ricordato infatti la realtà del Giudizio ultimo e, a questo proposito, ha accennato ai totalitarismi del XX secolo che, volendo cambiare solo il mondo, hanno rischiato di distruggerlo: "Chi non lavora per il paradiso non lavora neanche per il bene degli uomini sulla terra: nazismo e comunismo che volevano cambiare solo il mondo, lo hanno distrutto".


by Repubblica
kelly70

07/02/2008 22:52
Papa Ratzinger: “L’inferno esiste. In Quaresima digiuno dai media”


L’inferno esiste e non è vuoto. Benedetto XVI lo riafferma nel tradizionale incontro di inizio Quaresima con i parroci romani, sottolineando che la salvezza non è automatica, non arriverà per tutti, e l’inferno è una possibilità reale. Il papa teologo ha anche avanzato una proposta: se il periodo che precede la Pasqua deve essere di digiuno dal cibo, lo sia anche dalle parole e dai media. “Abbiamo bisogno di uno spazio senza il bombardamento permanente delle immagini, di crearci spazi di silenzio e anche senza immagini, per riaprire il nostro cuore all’immagine vera e alla parola vera”. […]

Era stato il teologo svizzero Urs Von Balthasar, grande amico oltre che collega di Ratzinger, a ipotizzare che l’inferno fosse vuoto. Ribadendo un concetto che espresse anche recentemente durante la visita alla parrocchia Santa Felicita nella periferia romana, Benedetto XVI ha ripetuto oggi, con parole ferme e chiare, la verità sulla punizione eterna: l’inferno c’è.

Rispondendo a un sacerdote che gli chiedeva della necessità, per la Chiesa, di tornare a parlare delle “cose ultime”, come peccato, inferno, vita dopo la morte, papa Ratzinger ha detto che non bisogna dare per scontato che la salvezza sia una cosa gratuita e che ”non tutti ci presenteremo uguali al banchetto del Paradiso” ma sarrano anzi invece molti quelli che dovranno purificarsi. Citando la sua ultima enciclica Spe Salvi, il pontefice ha ricordato infatti la realtà del Giudizio ultimo e, a questo proposito, ha accennato ai totalitarismi del XX secolo che, volendo cambiare solo il mondo, hanno rischiato di distruggerlo: “Chi non lavora per il paradiso non lavora neanche per il bene degli uomini sulla terra: nazismo e comunismo che volevano cambiare solo il mondo, lo hanno distrutto”.

Fonte: Repubblica

www.repubblica.it/2008/01/sezioni/esteri/benedettoxvi-20/inferno-papa/inferno-p...
pcerini

07/02/2008 22:25
Eh,una volta su infotdgeova qualche anno fa lessi un thread che si intitolava 'Satana,lo spauracchio della CCR',non vi dico di come era divertentissimo,gia' il titolo mi fa venire in mente un sacco di risate...


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Claudio Cava

07/02/2008 22:10
In attesa che venga inventata l' arma letale, quella definitiva, che rendera' vane tutte le altre, godiamoci quella che finora ha riscosso il maggior successo.

Successo inteso come numero di vittime.

Ve la paragono ad una spada i cui due tagli sono Dio e satana.



Ma ormai diventa sempre piu' un ridicolo spauracchio.

L' "uomo nero" dei nostri sogni infantili.


Ma ad appigliarcisi continueranno ancora per un bel po'.
In ogni salsa e variazione possibile.

Non hanno (piu') altro.




Ciao
Claudio

Eureka4

07/02/2008 21:39
Se fosse vero e non un sofisma strumentale saprei quali sarebbero i soggetti che dovrebbero abitare quel luogo.
Max Cava

07/02/2008 19:47
Sono un pò tardo...



La salvezza, ha ricordato il Papa teologo, non e' automatica e non arrivera' per tutti e l'inferno e' una possibilita' reale.




Insomma, l'inferno c'é o non c'é????? [SM=x789055] oppure é ciò che penso io...[SM=x1413477]

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