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kelly70

07/05/2008 14:16


Il commerciante di via Bandiera: “Ci chiedono paillette e strass, vogliono essere vistosi”. Un prete racconta “Ho visto arrivare bambini sulle carrozze”. E c´è chi noleggia l´auto Saranno il principale impegno delle parrocchie della città per tutto il mese di maggio e fino alla prima metà di giugno. E per le famiglie, soprattutto nei quartieri popolari e in provincia, saranno un´incombenza non da poco. Parliamo delle prime comunioni, la cui maratona è appena iniziata. La catechesi di preparazione al sacramento si accompagna all´organizzazione della grande festa con parenti e amici che ancora, in certi casi, conserva un indiscusso valore sociale. «Abbiamo quaranta ragazzi - dice Giovanni Giummara, parroco della chiesa di San Nicolò all’Albergheria - E tutte le famiglie ci tengono molto a festeggiare questo momento. Noi curiamo molto l´aspetto religioso, ma loro sembrano tenere di più al trattenimento in sala e alcuni già da molto tempo hanno iniziato a mettere i soldi da parte».

Perché le spese sono tante. A cominciare dall´abito per il festeggiato o la festeggiata, che non è soltanto la tunica bianca del momento della celebrazione, ma soprattutto quello per il ricevimento. E se per i bambini si sceglie un vestito classico grigio o blu, per le bambine la regola rimane quella dell´abito appariscente e sfarzoso che ricorda, neanche troppo alla lontana, il vestito da sposa.
«La gente che non ha soldi - dice Maurizio Garofalo, titolare di un negozio di abiti per uomo in via Bandiera - spende di più. Vuole il vestito alla moda, eccentrico, spesso davvero trash. Strass e paillette vanno moltissimo per le donne. Il loro scopo è quello di essere “guardate” il giorno della cerimonia. C´è una sorta di competizione fra queste famiglie, nessuna vuole essere da meno a nessun´altra».

Anche nella vicina via Sant´Agostino i titolari dei negozi di abiti da cerimonia confermano questa tendenza: «Scelgono l´abito più costoso - dice Santo Assaro, da decenni specializzato in abiti per la comunione - ma se da me se la possono cavare con poco più 200 euro a capo, a volte preferiscono rivolgersi alle grandi marche e spendere anche molto di più. Per la gente del popolo, la comunione è come un matrimonio, anzi quasi per paura di non poter vedere sposare la figlia, intanto investono tutto in questo momento. Chi vive nel benessere, invece, preferisce qualcosa di più sobrio, e per festeggiare invita i parenti più stretti nella villa al mare senza tanti fronzoli».

[…]

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espresso.repubblica.it/dettaglio-local//2024747

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