|
Messaggio Iniziale |
alenis
|
20/04/2008 23:55 si sente parlare spesso del fatto che, giustamente, un marito non può obbligare la moglie ad avere un rapporto sessuale se lei non lo vuole; mi ricordo di una puntata della trasmissione televisiva AnnoZero in cui ad un musulmano venne chiesto cosa avrebbe fatto se la propria moglie avesse deciso di rifiutarsi di concedersi a lui; egli rispose che se ne sarebbe sposato un'altra senza però divorziare dalla prima; infatti lui era poligamo; mi ricordo la sua dichiarazione "se mia moglie non si concede a me, come faccio? me ne sposo un'altra." A quella dichiarazione molte donne si indignarono dandogli del maschilista e schiavo di istinti. Ultimamente però sembra che ci sia una specie di controtendenza; sempre più spesso avviene che la moglie chiede ( e ottiene ) il divorzio ( spesso ottenendo casa, figli e alimenti ) perchè "lui" la rifiuta ( a letto ) non adempiendo ai suoi "doveri" ( o obblighi ) coniugali .
In rete nei vari giornali on line cominciano a venire fuori queste situazioni. mi è rimasta impressa una puntata di Forum ( oltre ad altri articoli e sentenze di altre fonti ) nella quale lei, dopo aver tradito il marito perchè quest'ultimo la trascurava a letto ( e questo essere trascurata la faceva sentire "umiliata come donna" ) , chiedeva il divorzio con figli, alimenti e casa. ( da notare che lui era un 50 enne che tutte le mattine si alzava alle 5 di mattina per andare al lavoro e tornava verso le 21 in quanto era un pendolare; praticamente tornava sfinito sia fisicamente che psicologicamente da lavoro ) . Il giudice ha dato ragione a lei.
mi sorgono spontanee delle domande a questo punto:
1) all'interno di un matrimonio, il concedersi all'altro/a è un obbligo o no? è lecito chiedere il divorzio solo per questo? immagino una donna che chiede il divorzio e immagino un avvocato che le chiede il perchè magari con queste domande:
"ma suo marito è violento ?" e lei :"no"
"suo marito è fedele ?" e lei : "si"
"suo marito si occupa dei vostri figli ?" e lei : "si"
"suo marito la aiuta nelle sue iniziative ?" e lei "si"
"suo marito le offre un tenore di vita dignitoso?" e lei "si"
"suo marito ha problemi con la legge ?" e lei "no"
"suo marito la obbliga a fare delle cose che lei non vuole fare?" e lei "no"
"ma allora perchè vuole divorziare ?" e lei: "mi rifiuta a letto"è ovvio che le domande valgono anche per lui. Cioè immagino anche la stessa cosa per lui.
( nota: sembra ma non è un dettaglio; se l'uomo è particolarmente stanco, o depresso o nervoso, gli è fisiologicamente impossibile avere un rapporto in quanto, a differenza della donna, deve per forza raggiungere un certo "stato" per farlo )
2) alla luce di tutto ciò, se il musulmano di cui sopra è da considerarsi ancora un maschilista schiavo dei propri istinti , le donne che divorziano, perchè trascurate a letto, non sono da considerarsi anche loro tali ?
3) una donna che ricatta il marito con la minaccia di divorzio ( con conseguente affidamento casa, figli e alimenti ) nel caso in cui egli non la "soddisfi" a dovere, non gli sta facendo una violenza ? non è anche questa una violenza e quindi come tale, condannabile ?
lo spirito del mio discorso è che non ci debbano essere due pesi e due misure; cioè, mi sembra di vedere in questa società, che, se è lui a volere il rapporto e lei no, allora lui è un violento e sporco e lei invece è quella che ha bisogno di comprensione e rispetto. Se invece è lei a volere il rapporto ed è lui a rifiutarsi, allora lui è un insensibile che umilia e non rispetta la propria donna.
a voi sembra così ? |
Ultime Risposte |
alenis
|
01/05/2008 09:18 cmq mi sono un po' informato in rete; pare che sia davvero ( almeno a livello legale ) un obbligo; cioè il partner non può costringere con la forza l'altro ad avere un rapporto; ma se quest'ultimo, inizia a rifiutarsi ad oltranza, allora il primo può richiedere il divorzio ( pare addirittura l'annullamento del matrimonio ) addossando la colpa al coniuge del fallimento del matrimonio.
Di conseguenza, come la donna può ottenere il divorzio ( e quindi ottenere casa, affidamento figli e alimenti ) in quanto il marito non la soddisfa a letto , altrettanto può fare il marito nei confronti della moglie. |
Rainboy
|
30/04/2008 08:05
la violenza sessuale (uomo > donna) presuppone la penetrazione.
La penetrazione presuppone l' erezione.
L' erezione presuppone l' eccitazione.
Alla logica non si sfugge:
se una donna riesce a farsi penetrare da un uomo vuol dire che l' uomo ne "aveva voglia".
Quindi e' un discorso che non sta in piedi, a meno di manovre atte a ripicche/vendette o risarcimenti di vario genere.
Il corpo umano ha delle reazioni fisiologiche quasi o del tutto indipendenti dalla volontà cosciente dell'individuo. Ci sono donne vittime di stupri particolarmente lunghi o "vissuti", che soffrono addirittura di complessi di colpa perché durante la violenza il loro corpo si è eccitato, secernendo le secrezioni sessuali e sviluppando sensazioni erotiche: e credono erroneamente che ciò abbia significato che in fondo, "loro" cercavano quella esperienza.
Per lo stesso motivo, a molti uomini è possibile provocare un'erezione con una stimolazione erogena che di consenziente o di desiderato non ha proprio nulla.
E' la nostra natura: siamo fatti per riprodurci e se il nostro corpo si convince che una fecondazione sta per accadere, fermarlo è molto difficile.
La consenzienza, per fortuna o purtroppo, non ha molto a che vedere con la nostra libido innata. Fermo restando che la gestione della libido della donna è molto più salda di quella dell'uomo. E questo, moralismi a parte, è un altro dato di fatto legato alla nostra più intima natura biologica, visto che l'uomo è sempre stato il fecondatore, la donna la selezionatrice.
Quella che doveva riflettere e giudicare, almeno in teoria, era lei.
|
Inbario
|
29/04/2008 20:45 Re: Claudio Cava, 26/04/2008 16.31:
Alla logica non si sfugge:
se una donna riesce a farsi penetrare da un uomo vuol dire che l' uomo ne "aveva voglia".
Ciao
Claudio
ehhh!buonanotte rifacendomi anche a quello che ha detto Nounou,una donna sa gestire la sfera sessuale con più lucidità e,se è sveglia,può manipolare un uomo più facilmente,il quale invece,una volta..."partito" si ferma solo..."alla stazione"
ciao
|
Claudio Cava
|
26/04/2008 16:31 Cerco di fare il punto della situazione ma per uno che ama chiamare le cose col loro nome senza girarci ipocritamente intorno non e' facile.
O meglio, non e' facile farlo senza urtare la sensibilita' di "alcuni".
Allora:
La violenza sessuale (uomo > donna) e' senz' altro possibile senza partecipazione di nessun genere da parte della donna.
MA:
la violenza sessuale (uomo > donna) presuppone la penetrazione.
La penetrazione presuppone l' erezione.
L' erezione presuppone l' eccitazione.
Alla logica non si sfugge:
se una donna riesce a farsi penetrare da un uomo vuol dire che l' uomo ne "aveva voglia".
Quindi e' un discorso che non sta in piedi, a meno di manovre atte a ripicche/vendette o risarcimenti di vario genere.
Ciao
Claudio
|
Claudio Cava
|
26/04/2008 16:22 Re: Frances1, 26.04.2008 12:24:
A me sembra che quando una donna ha sempre voglia di fare sesso venga tacciata come "ninfomane" o "prostituta", tanto per usare due eufemismi. Questo perché appunto il sistema culturale ha imposto certi criteri di giudizio riguardo la pratica del sesso: se un un uomo ha un desiderio sfrenato di fare sesso è normale, mentre se è una donna a nutrire queste voglie è anormale; di qui l'etichettatura di "ninfomane".
E' il primo impedimento a naturalezza e spontaneita' della donna.
E purtroppo spessissimo e' anche autoindotto.
Ennesima delizia di cui dobbiamo ringraziare la "cultura" cattolica.
Ciao
Claudio
|
Claudio Cava
|
26/04/2008 16:16 Re: alenis, 25.04.2008 00:59:
ciaoooo Claudiooooo da quanto tempo? come va?
Aleeeeeeeeeeeeeeeeee
Veramente, come passa, il tempo ....
Fatti sentire in pvt, se vuoi
claudiocava@apocalisselaica.net
Ciao
Claudio
|
Frances1
|
26/04/2008 12:24
e c'è dell'altro: c'è il luogo comune che afferma che se l'uomo pensa sempre a fare sesso allora è un animale; se invece è la donna è solo una che ha bisogno di affetto. E allora non mi sta bene neanche questo: o hanno entrambi bisogno di affetto, o sono entrambi degli animali.
A me sembra che quando una donna ha sempre voglia di fare sesso venga tacciata come "ninfomane" o "prostituta", tanto per usare due eufemismi. Questo perché appunto il sistema culturale ha imposto certi criteri di giudizio riguardo la pratica del sesso: se un un uomo ha un desiderio sfrenato di fare sesso è normale, mentre se è una donna a nutrire queste voglie è anormale; di qui l'etichettatura di "ninfomane". |
alenis
|
26/04/2008 00:06 già...
e cmq non sto giustificando la violenza fisica degli uomini, sto condannando quella psicologica ( e legale ) delle donne.
e c'è dell'altro: c'è il luogo comune che afferma che se l'uomo pensa sempre a fare sesso allora è un animale; se invece è la donna è solo una che ha bisogno di affetto. E allora non mi sta bene neanche questo: o hanno entrambi bisogno di affetto, o sono entrambi degli animali. |
@nounou@
|
25/04/2008 14:09 Se da una parte all'uomo si attribuisce una forza fisica che gli permette di abusare di una donna, par contro, non si può immaginare quello che, con la mente, è capace di escogitare una donna per fare del male ad un uomo.
|
alenis
|
25/04/2008 00:59 ciaoooo Claudiooooo da quanto tempo? come va? |