Titti-79, 03/02/2018 23.47:
E che ne sai tu? Gli indigeni senza Dio di cui parli non mi pare che si siano molto sviluppati in quella direzione.
E certo, poverini... si son dovuti difendere da frotte di missionari che volevano evangelizzarli a tutti i costi e non hanno avuto il tempo di evolversi!
No, non lo so, forse tu sei stata così da credente è per questo per te è cosi.
Per me così non è mai stato.
Non è che era così per me. E' così, punto.
Non credo sia così difficile da capire... credente: CREDE SENZA DUBBI, agnostico: HA DUBBI (piccoli o grandi che siano, non ha importanza), ateo: NON CREDE.
Manno, mi devo fare ragioni su una cosa che non esiste?
Non è cosi come tu lo dici, io credo che Dio esiste eppure Gesù vivo, ho solo delle mie riserve su un bel po'di cose, come ad esempio sull'ispirazione di tutta la Bibbia.
E siamo alle solite... prendiamo dalla religione quello che più ci piace e ci aggrada. Il resto lo buttiamo alle ortiche, chissenefrega!
No, è perché mai? Certo , non so dove il vento mi porterà ancora. Tra qualche anno potrei essere più atea di te, oppure essere più credente che mai.
Io sono una persona che non do mai nulla per scontato, e tu?
Ma va bene! L'importante è non rimanere fermi!
Titti.
"il credente quanto l’incredulo, ognuno a suo modo, condividono dubbio e fede, sempre che non cerchino di sfuggire a se stessi e alla verità della loro esistenza. Nessuno può sfuggire completamente al dubbio, ma nemmeno alla fede; per l’uno la fede si rende presente contro il dubbio, per l’altro attraverso il dubbio e sotto forma di dubbio. "
Trova tu chi l'ha detto
.
Tu dici che è importante non fermarsi, ma tu ti sei fermata, sai che Dio non esiste, punto.
Non vedo la necessità di dover accettare tutto della teologia ortodossa pur essendo credente, non ti capisco proprio. ... tu accetti forse tutto quel che la scienza ti propina, accetti tu tutta la santa teoria dell'evoluzione?
"Ciò che tu eviteresti di sopportare per te, cerca di non imporlo agli altri" (Epitteto)
Col concetto cristiano della vita, l'amore non è una necessità e non si esercita su nulla; esso è una facoltà essenziale dell'anima umana. L'uomo ama, non perché ha interesse di amare questo o quello, ma perché l'amore è l'essenza dell'anima sua, perché egli non può non amare.
La dottrina cristiana insegna all'uomo che l'essenza dell'anima sua è l'amore, che la sua felicità non è di amare la tale o la tal altra entità, ma bensì il principio di tutto, Dio, ch'egli ha coscienza di contenere in sé. Ecco perché egli amerà tutti e tutto.
(Tolstoj)