Blumare369, 27/12/2009 12.59
I comunisti italiani del dopoguerra non sapevano delle stragi staliniste. Ma quando le hanno sapute non le hanno mai condannate con la stessa veemenza che hanno dedicato ai nostalgici fascisti e nazisti. Hanno fatto fare leggi che condannano l'apologia fascista e nazista, ma non l'apologia comunista sovietica. I capi comunisti italiani sono andati a rendere onore ai vertici comunisti che quando era vivo Stalin facevano a gara per ottenere obiettivi sempre più alti di soppressione oppositori. Non è mai stata neppure del tutto esclusa la strategia preparata dai capi comunisti italiani del dopoguerra per preparare l'invasione del nord Italia da parte dell'armata rossa per contrastare l'influenza americana.
A fronte di questo minestrone storico scarsamente critico,mi limito a dire poche cose.
Ci sono storici che asseriscono l'esistenza di un comportamento cinico
di Togliatti che riguardava la vicenda di prigionieri italiani detenuti in Russia,e ormai questo pare assodato,(leggasi qualche lavoro dello storico Sergio Bertelli),rimane il fatto che uno dei biografi piu' esperti di Togliatti,come Giorgio Bocca,ne ridimensiona la responsabilita' (secondo me Bocca fa solo del revisionismo).In tale campo a volte si scatena un pericoloso revisionismo storico da far invidia a certi negazionisti della shoa'. Se non si riesce a trovare un'equilibrio di prospettiva in determinate vicende,se non si prende la briga di arricchire la propria prospettiva storica allargandola a 360 gradi,rimane difficile capire chi abbia ragione e chi torto.
Per l'appunto,sulla vicenda dei prigionieri italiani in Russia,il tutto si e' giocato sulla questione dell'autenticita' o meno di un documento di Togliatti,oggi quasi la maggioranza degli storici asseriscono che quel documento (scoperto da Andreucci) possa essere autentico,altri invece ne negano l'auenticita',il tutto si gioca su questo aspetto esemplarmente "documentario" (cioe',di natura storiografica).Quando la storia e' piena di questi risvolti storiografici (ossia,di autenticita' o meno di certi documenti e lettere),il quadro che ne viene fuori risulta monco o incompleto,chissa' quanti altri studi dovranno esser fatti prima di dire l'ultima parola.Per capire e studiare un fenomeno,non basta accontentarsi di certi cliche' di propaganda ma bisogna pure essere capaci di fare affermazioni su precise basi documentarie.Chissa' quanto altro ancora deve scoprirsi su Togliatti e sui suoi atteggiamenti compromettenti verso Stalin.Ma questo e' solo uno degli aspetti della figura che hanno condizionato la vita politica italiana del dopo-guerra,perche' se si leggesse a fondo la storia di questa figura contorta (perche' per capire un fenomeno storico come il comunismo occorre in primo luogo conoscere i suoi protagonisti) si arrivano a conoscere anche alcuni aspetti che in determinate circostanze determinarono la vita politica di quel periodo,fermo restando ovviamente le responsabilita' di Togliatti.La domanda e' questa: come mai non riusci' a Togliatti e al comunismo italiano di mettere in atto certe premesse comuni allo stalinismo? Il contesto storico politico e sociale in cui agivano i comunisti del dopoguerra in Italia era analogo a quello in cui agivano i comunisti in Russia?
Se uno si pone queste domande,potrebbe anche arrivarci da solo a capire certe cose.
Ci sono poi degli esemplari errori di metodo che fa capire come la storia a volte la si impari piu' ai circoli da bar o a circoli partitici piuttosto che all'universita',per esempio,quando si asserisce che
"Hanno fatto fare leggi che condannano l'apologia fascista e nazista",e' ovvio che nella storia alcuni fenomeni politici adottino premesse comuni,ma senza per questo arrivare ai medesimi risultati,infatti,se provassimo ad adottare lo stesso criterio dell'affermazione che ho virgolettato,avremmo delle spiacevoli conseguenze:
1) anche il fascismo non aveva mai emanato condanne contro il nazismo,allo stesso modo di come il comunismo non aveva mai emanato condanne contro lo stalinismo
2) tuttavia,la presunta somiglianza(per esempio,anche il fascismo aveva emanato leggi eccezionali contro gli oppositori senza mai condannare il nazismo per esempio),non e' sufficiente per desumere indebitamente effetti identici per un determinato fenomeno,infatti,se fenomeni simili aderiscono a premesse simili,tuttavia,affinche' si possano desumere determinati effetti,anche le condizioni dovrebbero essere le stesse,ragion per cui,dal fascismo avremmo avuto addirittura degli stermini di massa allo stesso modo del nazismo,cosi' in Italia con il comunismo avremmo avuto ugualmente stremini di massa allo stesso modo dello stalinismo.
Visto che la storia in Italia a quanto pare non ha prodotto risultati simili (tenendo conto di premesse comuni) sia per il fascismo che per il comunismo rispetto ai loro consimili,si deduce con cio' che nella storia si deve tenere conto per forza di cose anche delle
differenze contestuali,ossia,fermo restando certi atteggiamenti compromettenti di Togliatti verso lo stalinismo (e verso i prigionieri italiani in Russia),come mai il comunismo in Italia,guidato dallo stesso Togliatti,non ha avuto gli stessi effetti dello stalinismo?
Se si pensa in parte che il fascismo aveva alcune caratteristiche comuni al nazionalsocialismo (per esempio,la reazione anticomunista,certe forme di militarismo partitico,totalitarismo,propaganda di massa,etc.etc.),verrebbe voglia di pensare che la storia si muova quasi piu' per analogia che per differenziazione stando a certe battute.Gli storici non si muovono esclusivamente a livello storiografico,ma prendono in considerazione anche ragioni di ordine sociologico e culturale per valutare un fenomeno.
Ma si sa,del resto,quali sono i guai di certi comparativismi selvaggi,e' come se io paragonassi il Cristo a Krishna,tanto per far capire il livello selvaggio di certo tipo di cultura.
Comunismo è sempre denigrazione, demonizzazione, se possibile eliminazione politica e fisica dell' antagonista politico.Detto questo trovo inutile alzare muraglie costituzionali anti lodo Alfano. Berlusconi se andasse a processo troverebbe solo e soltanto sentenze già scritte nei particolari da magistrati che si sono già pronuciati.
Eccola la' la fallacia di cui non vi rendete minimamente conto,ossia,per dimostrare che cio' che fa Berlusconi con la Costituzione e' nulla o un niente fate degli improbabili paragoni con la storia,poi non lamentatevi se gli oppositori che vedono tirare in ballo tale paralogismo (che si chiama regresso all'infinito ) tirano in ballo a loro volta nazionalismo,nazismo e fascismo che messi insieme hanno fatto molte piu' stragi dei vari comunismi (visto che nazionalismo e fascismo in fin dei conti condividevano qualche premessa comune per esempio).
Al di la' di cio',voi ci state dicendo che in base a cio',Berlusconi puo' fare certe cose perche' in passato il comunismo ha fatto tutte quelle stragi e che il comunismo brutale e violento ancora puo' minare la nostra democrazia,ma vi rendete conto dell'assurdita' dell'affermazione?
In genere il plagio ideologico arriva a volte a sfornare certe assurdita' di comodo che giungono a confondere non solo talune premesse storiche ma persino a confondere piani che sono distinti (costituzione e democrazia per intenderci non sono solo un discorso prettamente politico,parlare di costituzione,di regole democratiche,tocca argomenti di principio che riguardano categorie pre-politiche come per l'appunto il diritto che nel contesto odierno sono e debbono rimanere distinti dalla politica anche se ne sono le premesse di base) oltre a produrre un immaginario che si muove su presunti rischi o pericoli imminenti (chesso',il ritorno dei stragisti comunisti). Bisognerebbe cioe' che certo immaginario ci convincesse dell'idea che il comunismo stragista (o sterminatore) sia ancora un rischio ai giorni nostri nella societa' italiana,tale da giustificare il ragionamento che cio' che che fa Berlusconi e' insignificante e piu' che accettabile rispetto a quello che farebbero i comunisti di oggi (presuntamente o embrionalmente stragisti alla maniera di Stalin e Pol Pot).Il punto che non afferra questo cliche' immaginario e' che nella odierna societa',nell'odierno stato di diritto (e quando si utilizzano questi termini non si intende uno stato alla maniera comunista o fascista,ma bensi' una configurazione di natura giuridico-costituzionale,basato sul riconoscimento di taluni diritti per esempio che precedono la sfera politica- non a caso il principio di laicita' si chiama principio "supremo" di laicita' tanto per fare un'esempio del valore dei principi costituzionali distinti dalla sfera politica e che sono supremi rispetto alla politica stessa- ) non c'e' posto per il privilegio di questo o quell'altro politico di turno,il problema per l'appunto e' impedire che
qualsiasi intento autoritario abbia una qualche legittimazione,sia che provenga dall'immaginario che vede il rischio di comunisti stragisti dappertutto,sia che provenga da altri immaginari altrettanto folli,insomma,non bisogna dare a nessuno una tale possibilita'.
E io, come la maggioranza degli italiani, non voglio che ciò accada. Berlusconi deve governare 5 anni e poi, se non fa il bene del paese, via andare.
Sovranita' popolare non significa dittatura della maggioranza,ficcatelo bene in testa,Berlusconi e' legittimato a governare "nei limiti della costituzione",chiaro il concetto?
Piano "politico" e "piano costituzionale" sono due piani e due ordini che rimangono distinti,e quello costituzionale nello stato odierno rimane supremo e vincolante rispetto a quello politico,se non riesci ad afferrare questi concetti e queste differenze basilari prenditi la briga di aprire un testo di diritto costituzionale per capirle,il vostro problema e' che confondete la discussione che verte sul piano dello stato di diritto con uno prettamente politico,cosi',ritenete che dietro la decisione di un'organo di garanzia costituzionale che si muove solo sul piano costituzionale ci sia un'intento "politico",tutto ovviamente da dimostrare.
In soldoni,Berlusconi non ha nessun "potere illimitato",del resto puo' fare cio' che vuole,basta che non rompe i maroni su certi principi della costituzione che sono vincolanti non solo per la destra ma pure per la sinistra.
Quando avrà finito di governare verrà prpocessato.
Si,vabbe',e ci credi pure? Chissa' come andra' a finire sta storia.
Io credo che ci sia una congiura della magistratura rossa e degli alti vertici delle istiutuzioni per eliminare in tribunale Berlusconi.
Se ne sei convinto,vai davanti ad un tribunale a dimostrarlo,se non vuoi essere tacciato di paranoia allo stato puro.
La sinistra odia Berlusconi e questo è contro l'interesse dell' Italia.
Chissa' se pure D'Alema e Napolitano odiano Berlusconi allo stesso modo di certa sinistra estrema(su questo ti posso dare ragione,che gli estremisti di sinistra odiano il Berlusca,il problema e' che anche a destra esistono estremisti che odiano alcuni politici di sinistra,la cosa e' vicendevole tra le opposte fazioni).Il problema rimane sempre quello,ossia,di capire quali sono le argomentazioni degli oppositori,se queste argomentazioni rispettano certi limiti,se sono obiettivi,etc,etc,etc,....I vostri unici argomenti sono che la magistratura e organi di garanzia sarebbero in mano alla sinistra o che la sinistra corre il pericolo del ritorno dei stragisti comunisti senza degnarvi di esibire il benche' piu' piccolo elemento di prova per dimostrarli.
La Maggioranza alla quale certo tu non apprtierni, vuole che Berlusconi governi senza doversi sempre difendere da veleni orribili e infami.
La maggioranza puo' governare quanto gli pare,basta che rispetti certi vincoli imposti dalla Costituzione (e questo significa il rispetto degli organi di garanzia),altrimenti,se non vuole rispettarli,allora anche gli estremisti e gli esaltati si sentono legittimati a comportarsi allo stesso modo.Se il vostro capo non rispetta certe regole fondamentali,non lamentatevi se i vostri oppositori poi reagiscono allo stesso modo se non peggio (per esempio,le reazioni di certi estremisti folli di sinistra).
L'antiberlusconismo di gente come te è il suo certificato di assicurazione.
Io vado contro chiunque disprezzi certi principi di base solo per salvarsi le chiappe dai processi arrivando a minacciare uno dei cardini della nostra Costituzione,ossia,l'uguaglianza,tanto per mettere le cose in chiaro.Se invece di Berlusconi fosse stato D'Alema a mettere in atto tentativi di eversione di certe garanzie costituzionali,io avrei scritto ne' piu' ne' meno le stesse cose,perche' taluni principi servono proprio a pararsi le chiappe dai pazzi.
La tua cultura, qualunque sia, ai miei occhi ha solo l'apetto di una forbita propaganda denigratoria.
La tua scarsa cultura non ti consente di competere con me allo stesso livello,perche' ti mancano molte basi (storiche e giuridico-costituzionali per esempio) senza mai riuscire a confutare ogni singolo argomento,sforbendo un certo tipo di immaginario come quello di vedere "rosso" dappertutto.Ma si sa,chi non e' acculturato,chi non e' in grado di usare taluni strumenti,pensa di aver ragione solo sulla base della mera retorica invece di scendere nel cuore di ogni singolo argomento.
In pratica il veleno la svilisce. Non la fa apprezzare per quello che invece certamente vale.
Ah certo,se tu il dissenso,e un contrasto basato sull'efficace argomentazione lo chiami "veleno",per voi privi di certe basi culturali il solo modo di difendervi e' dare del "veleno" alla sostanza argomentativa altrui,ossia,"non argomentando" mai.
Io e te siamo lontani mille miglia ideologicamente. Tu sventoli ad ogni piè sospinto il tuo sapere. Io lo trovo (il tuo supposto sapere) una inutile sovrastruttura elefantiaca usata a mò di clava. Come se tu dicessi: io so, e ho ragione. Tu sai meno di me, quindi hai torto. Io con la mia cultura giudico te, tapino ignirante, e ti invito a farti da parte.
La mia cultura mi e' servita a capire il giogo dei prepotenti e degli arroganti con cui devo purtroppo confrontarmi ogni giorno,specialmente sul terreno come quello del testamento biologico al limite tra "scienza" "etica" "diritto costituzionale" e "politica",e oggi questi prepotenti arroganti nonche' ignoranti fino al midollo osseo in materia di scienze cognitive ce li avete messi voi al governo con il vostro voto facendo si' che il prossimo ddl sul tb dara' il mio corpo in pasto ai clericali del cazzo (parlo ovviamente della Chiesa) che sbraitano come iene sanguigne dalla mattina alla sera (salvo poi starsene completamente zitti sti clericali del cazzo quando la scienza dimostra che c'avevano completamente torto come sul caso Eluana) pensando di avere l'ultima parola sulle mie personali visioni sulla vita e sulla morte.
Ma non solo,la mia curiosita' culturale mi ha consentito di affrontare temi che erano a me del tutto estranei come la filologia e la storia del cristianesimo primitivo,gli approfondimenti dei quali mi hanno portato alcuni anni fa alla decisione di non considerarmi piu' cristiano avendo capito la natura folle di certe cazzate come per esempio "La resurrezione di Gesù" e addiritura "l'immacolata concezione",se la cultura serve anche a queste cose,ben venga,io per lo meno ho anche strumenti adatti per competere con i cattolici anche sul piano filologico e storico (visto che ho letto numerosi testi di storia del cristianesimo e critica testuale ),non e' sufficiente oggi asserire che Dio non esiste o che Gesu' non era Dio per competere a pari livello con certi cattolici acculturati,occorre formarsi sul loro stesso terreno per combattere ad armi pari e capire quando sono obiettivi o quando diventano dei maestri dell'arte dei sofismi.
Peccato che non ci sia spazio nella tua testa per capire che la cultura non va esibita, ma sapientemente dosata, perché non appaia come una ferrigna corazza medievale.
A dire il vero,la riproposizione di "identita'" che forgia certa cultura di destra pare davvero un'anacronismo medievale,eh si',proprio cosi',in certa destra si ripropone un concetto che non e' piu adeguato al contesto che sta diventando sempre piu' multi-culturale,ragion per cui,mi chiedo chi sia qui ad essere retrogrado o antiquato,il Veneziani di destra o alcuni intellettuali di sinistra.
[Modificato da pcerini 28/12/2009 17:56]