L'ex arcivescovo di Milano è «contrario alla Chiesa che ha le promesse dell'eternità», secondo l'abbè Alain Loran
Il card. Carlo Maria Martini «è un Kung che ha avuto successo nel seno della gerarchia ecclesiastica. In realtà essi sono due ottuagenari contrari alla Chiesa che ha le promesse dell’eternità!». Lo scrive l’abbè Alain Lorans, sacerdote lefebvriano, che recensisce su un sito internet l’ultimo libro dell’ex arcivescovo di Milano, «Conversazioni notturne a Gerusalemme», sottolinenando che «egli preconizza in effetti l’ordinazione di uomini sposati, l’accesso delle donne agli ordini che precedono il sacerdozio, l’accesso dei divorziati risposati all’ecuaristia, l’appello ai diritti della coscienza individuale contro la disciplina dell’enciclica Humanae vitae».
Posizioni, dunque, vicine a quelle del teologo Hans Kung che, ricorda l’abbè Lorans, in un’intervista a Le Monde «propone le sue soluzioni al Papa per evitare che la Chiesa diventi una setta», invitandolo a ammettere i divorziati risposati alla comunione, a certe condizioni, a rivedere il «no» ai contraccettivi e soprattutto a abolire il celibato per i preti. Se per il sacerdote della Fraternità San Pio X «può rassicurare» il fatto incontestabile che «la teologia sovversiva» di Kung «è marginale nella Chiesa», preoccupa invece - ma nello scriverlo il lefebvriano ammette che si tratta di posizioni diverse - che «quella del cardinale Martini, ex arcivescovo di Milano, lo è
molto meno».
Giacomo Galeazzi
www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=242&ID_articolo=193&ID_sezione=524&...La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona è che non ne hai bisogno.
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