e non importa se alato o pesce, basta che sia qualcosa in cui credere
Per anni io -bifolco ingnorante- ho cercato di capire il perché di dio. Leggere fra le tante ricostruzioni la prova che mi consentisse di credere. ma ahimè l'ateismo è sempre stata la conclusione di tutto. E mi dicevo: ma se miliardi di persone credono, cio sarà pure un qualcosa... Ma poi mi dicevo ancora: come fare a credere alle assurdità narrate dalle religioni tutte che vanno contro ogni più elementare logica?
Poi finalmente grazie alla maturità (qualcuno dirà senescenza) ho capito. la verità stava li. Semplice. Banale. Ovvia. L'uomo crede perché geneticamente predisposto a farlo. Credere per l'uomo è un processo emotivo indispensabile. IL credere si forma fin da quando siamo piccoli, quando i genitori ci fanno capire che per esempio che buttarsi dalla finestra fa male. I piccoli di uomo, ma anche di tutte le specie, sono geneticamente portati a credere agli adulti e questo non perché siano cretini, ma perché è essenziale per la sopravvivenza. Credere in un capo, in un dio è geneticamente programmato, perché utile per far si che la massa al suo interno si identifichi in comportamenti non nocivi, che aiutino la riproduzione di una stessa specie. Questo spiega anche semplicemente perché non c'è un dio, ma tanti dio a seconda delle areee dove un certo gruppo di individui vive. Se vi fosse un solo dio, si sarebbe manifestrato per tutti e nello stesso momento. Invece no. Perché? ma perché un tempo non c'erano miliardi di uomini e quelle popolazioni antiche non scambiavano se non merci. Ma più spesso lottavano fra di loro per la conquista dei territori. Quindi ciascuna etnia ha sviluppato il proprio concetto di dio.
E proprio per rafforzare la fede in un dio, questo dio e la sua storia non può e non deve essere comprensibile, perché altrimenti potrebbe essere messo sotto attenta critica che lo smonterebbe, dato che non esiste e che si tratta solo di un bisogno geneticamente presente nella specie umana.
Quindio deve esssere assurdo e contro ogni logica, perché all'uomo, a quasi tutti gli uomini basta porre un' alternativa e un dubbio che la stragrande massa umana crederà a quel dio che nella propria società è stato creato. L'alternativa è: dio c'è e se non ci credi, dopo la morte sparirai per sempre, ma se credi una parte di te (inventata di sana piantai che si chiama aminima) vivrà per sempre e ti renderà felice. Li ritroverai anche le persone amate (quelle odiate chissà perché scompaiono sempre).
Ecco spiegato dio. Tutti i dettagli che tanti anche di quei mettono su come fatti storici veri o presunti sono tutte cazzate che distraggono dalla verità semplicissima. Dio è un bisogno della specie umana che ciascuna etnia, in tempi passati ha creato secondo le proprie tradizioni e necessità e che viene perpretata perché ormai stabilmente insita nella cultura, nelle tradizioni e tramandata da persone capaci di sostenerla.
Poveri noi atei! che giunti alla conclusione ovvia e banale dell'inesistenza di dio ci troviamo a sopportare il peso del vivere soli nell'universo.
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Generalità: Giordano Bruno
Sono eretico, ironico e autoironico, ateo, dissacrante, cinico, odioso. Inutile cercare in me qualcosa di apprezzabile. Meglio evitarmi.