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Non è importante quale Dio. E' importante un Dio

Ultimo Aggiornamento: 02/02/2011 23:08
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02/02/2011 08:19
 
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e non importa se alato o pesce, basta che sia qualcosa in cui credere
Per anni io -bifolco ingnorante- ho cercato di capire il perché di dio. Leggere fra le tante ricostruzioni la prova che mi consentisse di credere. ma ahimè l'ateismo è sempre stata la conclusione di tutto. E mi dicevo: ma se miliardi di persone credono, cio sarà pure un qualcosa... Ma poi mi dicevo ancora: come fare a credere alle assurdità narrate dalle religioni tutte che vanno contro ogni più elementare logica?

Poi finalmente grazie alla maturità (qualcuno dirà senescenza) ho capito. la verità stava li. Semplice. Banale. Ovvia. L'uomo crede perché geneticamente predisposto a farlo. Credere per l'uomo è un processo emotivo indispensabile. IL credere si forma fin da quando siamo piccoli, quando i genitori ci fanno capire che per esempio che buttarsi dalla finestra fa male. I piccoli di uomo, ma anche di tutte le specie, sono geneticamente portati a credere agli adulti e questo non perché siano cretini, ma perché è essenziale per la sopravvivenza. Credere in un capo, in un dio è geneticamente programmato, perché utile per far si che la massa al suo interno si identifichi in comportamenti non nocivi, che aiutino la riproduzione di una stessa specie. Questo spiega anche semplicemente perché non c'è un dio, ma tanti dio a seconda delle areee dove un certo gruppo di individui vive. Se vi fosse un solo dio, si sarebbe manifestrato per tutti e nello stesso momento. Invece no. Perché? ma perché un tempo non c'erano miliardi di uomini e quelle popolazioni antiche non scambiavano se non merci. Ma più spesso lottavano fra di loro per la conquista dei territori. Quindi ciascuna etnia ha sviluppato il proprio concetto di dio.

E proprio per rafforzare la fede in un dio, questo dio e la sua storia non può e non deve essere comprensibile, perché altrimenti potrebbe essere messo sotto attenta critica che lo smonterebbe, dato che non esiste e che si tratta solo di un bisogno geneticamente presente nella specie umana.

Quindio deve esssere assurdo e contro ogni logica, perché all'uomo, a quasi tutti gli uomini basta porre un' alternativa e un dubbio che la stragrande massa umana crederà a quel dio che nella propria società è stato creato. L'alternativa è: dio c'è e se non ci credi, dopo la morte sparirai per sempre, ma se credi una parte di te (inventata di sana piantai che si chiama aminima) vivrà per sempre e ti renderà felice. Li ritroverai anche le persone amate (quelle odiate chissà perché scompaiono sempre).

Ecco spiegato dio. Tutti i dettagli che tanti anche di quei mettono su come fatti storici veri o presunti sono tutte cazzate che distraggono dalla verità semplicissima. Dio è un bisogno della specie umana che ciascuna etnia, in tempi passati ha creato secondo le proprie tradizioni e necessità e che viene perpretata perché ormai stabilmente insita nella cultura, nelle tradizioni e tramandata da persone capaci di sostenerla.

Poveri noi atei! che giunti alla conclusione ovvia e banale dell'inesistenza di dio ci troviamo a sopportare il peso del vivere soli nell'universo.

[SM=j2283896]




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Sono eretico, ironico e autoironico, ateo, dissacrante, cinico, odioso. Inutile cercare in me qualcosa di apprezzabile. Meglio evitarmi.
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02/02/2011 12:51
 
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Ma nemmeno per sogno!
Perchè soli Blu? Gia in questo forum siamo diversi e simpatici, quindi in allegra compagnia.

Io personalmente non mi posso ancora definire ateo, ma non mi dispiace la loro compagnia, in quanto mi è utile sentire anche la loro versione dei fatti e metterla a confronto con le mie nozioni sull'esistenza di dio...

Dai Blu..... da oggi hai un amico in più......... Shalom.
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02/02/2011 14:30
 
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Ma non eravamo già, amici?



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02/02/2011 14:45
 
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Dell'esistenza di dio (un qualsiasi dio) non c'è -ovviamente- nessuna prova provata, mentre della propensione degli umani sapies sapiens a credere in dio in quanto punto di rifermento salvifico, aggregante, consolatiro ci sono prove sia scientifiche che a portata di mano. Tu prendi i bambini: noi adulti (non io) gli inventiamo Babbo Natale e loro ci credono fintantoché noi stessi o i compagni non demoliscono questa credenza. Ma se un bambino che crede in Babbo Matale per ipotesi capitasse coi genitori in un luogo isolato dal resto del mondo e il genitori non lo informassero che è tutta una favola, lui ci crederebbe a vita. Con la religione bene o male all'inizio è la stessa cosa (un racconto fiabesco in cui credere) ma poi i genitori, i parenti, i vicini, i compagni, le immagini sacre e i simpboli sparsi ovunque, nonché i pedofili in tonaca, rafforzano quella credenza. Una volta fatto adulto con quella fede condivisa dai simili, risvegliarsi e prendere coscienza che è tutta una favola è durissimo e costa molto sacrificio e -se vogliamo- molto dolore e paura.

Noi atei a volte ripensiamo con nostalgia ai tempi in cui credevamo. Era bello raccomandarsi a dio. E se ti andava male, dire che lo aveva deciso dio per il nostro bene. Un figlio è in ospedale con la leucemia e ha vicino un altro bambino con la stessa malattia e il nostro muore?... bene! dio ci ha preferiti ai genitori dell'altro bambino che guarisce. Poveretti: non sanno che sfortuna hanno avuto. Vuoi mettere nostro figlio vicino alla madonna?!



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02/02/2011 15:13
 
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Re:

Un figlio è in ospedale con la leucemia e ha vicino un altro bambino con la stessa malattia e il nostro muore?... bene! dio ci ha preferiti ai genitori dell'altro bambino che guarisce.
Poveretti: non sanno che sfortuna hanno avuto. Vuoi mettere nostro figlio vicino alla madonna?!



Ma guarda che tu scherzi... l'assurdità è che le cose stanno davvero così!!! [SM=x789073]


Titti.
[Modificato da Titti-79 02/02/2011 15:14]



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02/02/2011 17:25
 
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Ma certo!
Blumare369, 02/02/2011 14.30:

Ma non eravamo già, amici?




Era solo per modo di dire.....! [SM=g27835]
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02/02/2011 17:43
 
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Re:
Blumare369, 02/02/2011 14.45:

Dell'esistenza di dio (un qualsiasi dio) non c'è -ovviamente- nessuna prova provata, mentre della propensione degli umani sapies sapiens a credere in dio in quanto punto di rifermento salvifico, aggregante, consolatiro ci sono prove sia scientifiche che a portata di mano. Tu prendi i bambini: noi adulti (non io) gli inventiamo Babbo Natale e loro ci credono fintantoché noi stessi o i compagni non demoliscono questa credenza. Ma se un bambino che crede in Babbo Matale per ipotesi capitasse coi genitori in un luogo isolato dal resto del mondo e il genitori non lo informassero che è tutta una favola, lui ci crederebbe a vita. Con la religione bene o male all'inizio è la stessa cosa (un racconto fiabesco in cui credere) ma poi i genitori, i parenti, i vicini, i compagni, le immagini sacre e i simpboli sparsi ovunque, nonché i pedofili in tonaca, rafforzano quella credenza. Una volta fatto adulto con quella fede condivisa dai simili, risvegliarsi e prendere coscienza che è tutta una favola è durissimo e costa molto sacrificio e -se vogliamo- molto dolore e paura.

Noi atei a volte ripensiamo con nostalgia ai tempi in cui credevamo. Era bello raccomandarsi a dio. E se ti andava male, dire che lo aveva deciso dio per il nostro bene. Un figlio è in ospedale con la leucemia e ha vicino un altro bambino con la stessa malattia e il nostro muore?... bene! dio ci ha preferiti ai genitori dell'altro bambino che guarisce. Poveretti: non sanno che sfortuna hanno avuto. Vuoi mettere nostro figlio vicino alla madonna?!




Io sono stata refrattaria fin da bambina, tanto che quando iniziai a leggere il libro "La soluzione del problema Dio" (ormai sono passati quasi 20 anni) pensavo che avrei potuto scriverlo io. La cosa più difficile è stata cominciare a manifestarlo, perchè ero abituata a parlare e a guardare gli avvenimenti sotto l'ottica del credente, anche se io in realtà non lo ero, ma avevo frequentato solo credenti. Mi è bastato trovarmi a contatto con un altro ateo e da lì in poi è stato tutto in discesa. [SM=x789056]





La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona è che non ne hai bisogno.
Apocalisse Laica
Le religioni dividono. L'ateismo unisce


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02/02/2011 17:57
 
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Re: Re:
kelly70, 02/02/2011 17.43:




Io sono stata refrattaria fin da bambina, tanto che quando iniziai a leggere il libro "La soluzione del problema Dio" (ormai sono passati quasi 20 anni) pensavo che avrei potuto scriverlo io. La cosa più difficile è stata cominciare a manifestarlo, perchè ero abituata a parlare e a guardare gli avvenimenti sotto l'ottica del credente, anche se io in realtà non lo ero, ma avevo frequentato solo credenti. Mi è bastato trovarmi a contatto con un altro ateo e da lì in poi è stato tutto in discesa. [SM=x789056]






Concordo, ancora oggi quando dici che non credi in dio la gente ti guarda come minimo con sospetto e la risposta classica è: "ma allora in cosa credi ?" oppure se per essere più sbrigativo sostengo di non essere cattolico mi si risponde: "e allora cosa sei ?", alla prima domanda rispondo: "perché l'ha ordinato il dottore che occorre credere in qualcosa ?" alla seconda: "un essere umano".




"il punto essenziale non è se una teoria piaccia o non piaccia, ma se fornisca previsioni in accordo con gli esperimenti. Dal punto di vista del buon senso l'elettrodinamica quantistica descrive una Natura assurda. Tuttavia è in perfetto accordo con i dati sperimentali. Mi auguro quindi che riusciate ad accettare la Natura per quello che è: assurda. (da QED. La strana teoria della luce e della materia, traduzione di F. Nicodemi, Adelphi, 1989)
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02/02/2011 18:06
 
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Re: Re: Re:
spirito!libero, 02/02/2011 17.57:




Concordo, ancora oggi quando dici che non credi in dio la gente ti guarda come minimo con sospetto e la risposta classica è: "ma allora in cosa credi ?" oppure se per essere più sbrigativo sostengo di non essere cattolico mi si risponde: "e allora cosa sei ?", alla prima domanda rispondo: "perché l'ha ordinato il dottore che occorre credere in qualcosa ?" alla seconda: "un essere umano".





Ah, infatti!!! La cosa forte è su facebook, dove ho scritto chiaramente che sono atea, e mano mano che ritrovo gli amici, alcuni se ne accorgono, e allora che fanno?? Mica vengono a me a chiedere...nooooooooooooooo!!!! Vanno da mia sorella!!!!! [SM=x789049] [SM=x789049] [SM=x789049]

"Ma che è successo?? Perchè è diventata atea? Ma come, proprio lei che andava sempre in chiesa!!!"

Mica hanno il coraggio di confrontarsi con me, hanno pauraaaaaaaaaaaaa!!!!!!! [SM=x789055] [SM=x789054] [SM=x789051]



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02/02/2011 21:35
 
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I cattolici hanno bene o male una prerogativa in comune: una sordida casttiveria ammansita di bontà. Ma come diceva Voltaire, uno che è capace di credere nella religione è capace di tutto. Chi si autoflagella in nome di una illusione, stai tranquilla che alla prima occasione -se crede che ciò sia in nome di dio- ti uccide subito... ma benedicendoti e pregando iddio di prenderti con se... che a redimenti ci hanno pensato loro.



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