00 23/12/2011 12:55
L'ultimo "imperatore" dell'impero asburgico (prima austriaco, poi austroungarico) è stato Carlo d'Asburgo, poi beatificato da Giovanni Paolo II.
Carlo d'Asburgo è stato beatificato anche perché, si dice, avrebbe tentato di porre termine al conflitto e si sarebbe opposto all'uso di armi chimiche. E' possibile dimostrare che in realtà il suo operato politico fece sì che la guerra continuasse e che il suo esercito adoperò armi chimiche contro i nemici.

Giusto per valutare i "cristiani sentimenti" di Carlo I d’Asburgo, si può ricordare ciò che egli scrisse sull’Italia e sugli Italiani il 26 agosto 1916 in una sua lettera la Kaiser Guglielmo II di Germania. L’allora arciduca sollecitava l’invio non di truppe germaniche, ma solo di cannoni, affinché l’offensiva contro l’esercito italiano “venga condotta esclusivamente dalle mie truppe. Tutto il mio esercito definisce la guerra contro l'Italia la nostra guerra. Ciascun ufficiale nutre in petto fin dai suoi giovani anni l'ardente desiderio trasmessogli dai padri, di combattere contro il nemico ancestrale.”

La grande offensiva di Caporetto fu compiuta dagli austro-tedeschi con l'impiego determinante di armi al gas e Carlo d'Asburgo, imperatore regnante, sapeva ed approvava (http://digilander.libero.it/fiammecremisi/approfondimenti/gas.htm.)

In quanto alle trattative di pace, delicatissime, queste furono spedite a monte da Carlo I d'Asburgo in due modi. Anzitutto, egli si rifiutò recisamente di cedere anche una parte minima dei suoi territori all'Italia: le terre irredente, abitate da Italiani, ma dominate all'Austria, dovevano secondo lui restare sotto il suo trono. Inoltre, Carlo I compì un atto che si può qualificare quale spergiuro. Egli, nel corso delle trattative, aveva spedito una lettera autografa al presidente francese Clemenceau, in cui proponeva delle condizioni per la pace ed in cui proponeva la cessione dell'Alsazia Lorena (allora parte della Germania!) alla Francia. Perciò, il futuro "beato" tentava di accordarsi sottobanco con la Francia, promettendogli territori non suoi, ma del suo alleato! Quando la notizia poi si seppe, Carlo I giurò sulla sua parola d'onore che la lettera non era sua e che era stata falsificata: bugiardo (la lettera era sua), calunniatore (Clemenceau non aveva falsificato proprio nulla), spergiuro (aveva giurato sulla sua parola d'onore). Questo è quello che è chiamato "affaire Sisto", dal nome del parente di Carlo I, il principe franco-belga Sisto di Borbone, che faceva da mediatore.
Dopo questo plateale spergiuro, le trattative di pace naufragarono definitivamente, com'è ovvio, non potendosi più attribuire alcun credito alla parola dell'imperatore austriaco.
Questo non impedì che nel 1918, quando ormai la sconfitta dell'Austria era certa, il "buon" Carlo I d'Asburgo si rivolgesse al papa perché esercitasse pressioni sull'Italia al fine di fargli sospendere la sua imminente offensiva: questo quando, sino al giugno del 1918 stesso, era stata l'Austria ad attaccare per distruggere l'esercito italiano.


[Modificato da Ego sum nemo 23/12/2011 12:58]