00 10/02/2012 16:59
Martedì sera ho visto una puntata della fiction televisiva "Il tredicesimo apostolo", una fiction che va in onda su "Canale 5".
In questa serie televisiva, il protagonista, padre Gabriel Antinori (che è impersonato dall' attore Claudio Gioè) si trova invischiato in una storia in cui si è visto al centro di un grande complotto e in cui ha una larga parte il paranormale.
Ora, in questa serie è menzionato anche Giordano Bruno, il noto filosofo, scrittore ed ex frate domenicano che visse tra il 1548 ed il 1600. [...]

Ora, non voglio parlare della storia di questo personaggio (che il 17 febbraio 1600 fu arso vivo dall' Inquisizione) ma della sua dottrina più intrinseca.
Egli sostenne che sarebbe stato necessario archiviare il Cristianesimo ed abbracciare una dottrina panteistica, materialistica e neoplatonica.
Inoltre, egli proclamò la divinizzazione della Natura.
Negò tutti i dogmi della Chiesa (a cominciare dalla transustanziazione e dalla verginità della Madonna) e ciò gli valse l'ostilità del mondo ecclesiastico.
Dopo essere stato a Genova, Savona, Noli , Venezia, Padova e Bergamo, Bruno iniziò a girare per tutta l' Europa.
Nel 1578, andò in Francia.
Nel 1579, andò a Ginevra e si fece calvinista. Fu legato al napoletano Galeazzo Caracciolo, il fondatore della comunità evangelica italiana e si iscrisse all'università ginevrina come professore di teologia sacra.
Tuttavia, egli si attrasse l'antipatia dei professori e dei pastori protestanti, da lui definiti "pedagoghi".
Nel 1583, andò in Inghilterra ed abbracciò l'anglicanesimo. Scrisse opere (come "La cena delle ceneri") ma nel contempo si attirò le antipatie di vari studiosi ed ecclesistici dell'epoca.
Nel 1586, andò in Germania, a Magonza.
Si fece luterano ed incominciò ad attaccare le teorie aristoteliche.
Anche qui, egli si fece dei nemici.
Fu questa sua arroganza a costargli la vita.
Il fatto che egli avesse cambiato così tante volte a propria religione denota un'idea che nel tempo entrò nella massoneria speculativa del XVIII secolo, il relativismo.
Per lui, infatti, tutte le religioni furono uguali e la Verità assoluta non esisteva.
Guarda caso, dopo la "Breccia di Porta Pia" (20 settembre 1870) , l'architetto Ettore Ferrari fece fare una la sua statua che fu messa in Piazza Campo dei Fiori.
In seguito, il Ferrari divenne Gran Maestro della Massoneria ed i massoni elessero Bruno come loro "martire" contro la Chiesa.
Tenete conto del fatto che in quegli anni la massoneria avesse avuto in seno molte forze anticlericali, tanto che Cavour (per cercare di appianare le questioni con la Chiesa) chiese a Ferrari di non fare la statua con il dito puntato contro il Vaticano, com'era nel progetto iniziale.
Che Bruno fosse stato un relativista è cosa nota.
Proprio il fatto che egli avesse cambiato religione così spesso ed il fatto che egli avesse sostenuto che ogni religione andava bene purché non pregiudicasse le sue idee filosofiche lo dimostrano.
Ora, sorge una domanda:
Giordano Bruno era gnostico o ateo?
Io penso che gnosticismo ed ateismo andassero ( e vadano) di pari passo.
Il noto poeta inglese e cattolico Gilbert Keith Chesterton affermò che quando non si crede più in Dio si inizia a credere in tutto.
Evidentemente, con il termine "tutto" si intende "tutto ciò che Dio non è".
L'esempio di Bruno fu il paradigma di ciò.
Anzi, in Bruno vi è qualcosa di più.
Proprio nelle fiction "Il tredicesimo apostolo" è citata un'opera di Bruno, "Il candelaio".
Ora, chi conosce un po' i simboli potrebbe interpretare questa commedia (che fu scritta a Parigi nel 1582) nel seguente modo:
La candela viene usata molto spesso nei riti cattolici.
Ad esempio, essa viene usata nelle liturgie battesimali o nelle Messe della notte di Pasqua (nella liturgia della luce).
La sua trama si basa sulla brama del candelaio Bonifacio che, pur sposato con la bella Carubina, si innamora della cortigiana Vittoria, su una ricerca fatta dall'alchimista Batolomeo che voleva trasformare i metalli in oro, sulle ricerche del grammatico Manforio che si esprime in un linguaggio incomprensibile e sulle opere del pittore Gioan Bernardo, che conquista Carubina.
Ora, il candelaio (colui che fa le candele) può essere interpretato in questo modo.
La candela è simbolo di luce.
Chi è "colui che porta la luce"?
Lucifero, l'angelo che si ribellò a Dio.
Di sicuro, la licenziosità della commedia può essere interpretata come un rifiuto di Dio e della sua Chiesa.
Ora, possiamo dire che Bruno fosse stato ateo e gnostico allo stesso tempo.
Egli fu ateo, perché rifiutò Dio, e gnostico, perché accettò ciò che Dio non era.
Lo stesso discorso può essere fatto per Karl Marx e Friedrich Nietzsche, coloro da cui partirono i due mostri, il nazismo ed il comunismo, i due "gemelli eterozigoti del satanismo".
Cordiali saluti.

Pubblicato da Antonio Gabriele Fucilone

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