Pezzi perduti un chilometro prima, un viaggio a cento all’ora da film di Hollywood e poi il lancio nel vuoto. Perché le barriere che avrebbero dovuto impedirlo, non l’hanno fatto.
Giorno dopo giorno la tragedia irpina assume i contorni della strage di uno stato scapestrato che non riesce a imporre legalità e precisione ai propri cittadini perché non sa nemmeno imporla a sé stesso. Come in un circolo vizioso tendente al ribasso, questo Stato ormai fa dell’eccezione regola e viceversa.
E allora vai di cantieri non a norma, che utilizzano sabbia invece di cemento e poi – toh! – ma com’è che non ha tenuto? Vai di concessioni date con tutti e due gli occhi chiusi, tanto è amico, tanto che succede, e poi – toh! – ci scappano i morti. Ed è atroce che subito si sia pensato a una revisione data così tanto per, a delle barriere ‘new jersey’ montate alla bell’e meglio, e che nessuno se ne sia raccapricciato: perché in Italia è normale.
Nessuno pagherà, nemmeno questa volta. Nessuno pagherà tutti i morti dell’Italia fatiscente e furbona in cui tutti viviamo e che contribuiamo a mantenere così. Nessuno pagherà perché non pagheremo noi, che magari queste cose le viviamo e facciamo ogni giorno, in buonafede e un po’ meno, e quando succedono queste tragedie, nascondiamo con la rabbia il senso di colpa.
Qualcuno ha detto che questa è un strage tipica del Sud: gli abbiamo risposto che non è così. Non più. Che queste stragi di fatiscenza sono ormai la quotidianità di un’intera nazione che ha perso il suo senso del dovere. Tanto tempo fa.
http://www.giornalettismo.com/archives/1052729/irpinia-la-strage-figlia-dellitalia-peggiore/
[Modificato da kelly70 31/07/2013 01:06]
La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona è che non ne hai bisogno.
Le religioni dividono. L'ateismo unisce
Il sonno della ragione genera mostri (Goya)