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L’ idiotismo dell’ antiberlusconismo

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    00 13/08/2013 02:29
    Scritto da Diego Fusaro www.lospiffero.com/cronache-marxiane/lidiotismo-dellantiberlusconismo-11...
     

    Pubblicato Lunedì 05 Agosto 2013, ore 8,50

    Risale a giovedì primo agosto la notizia. Sono state confermate le condanne per frode fiscale di Silvio Berlusconi. La sezione feriale della Suprema Corte ha, invece, disposto il rinvio in Corte d’Appello a Milano per la rideterminazione della pena accessoria dell’interdizione dai pubblici uffici del Cavaliere.

    Ho già espresso in più occasioni, peraltro senza ambiguità di sorta, il mio giudizio sull’antiberlusconismo e sul berlusconismo. Si tratta di due fenomeni altamente ripugnanti, dei quali tuttavia il primo è – se mai è possibile – ancora più osceno e disgustoso del secondo. E questo per molte ragioni. Ne ricorderò unicamente una, su cui già ho insistito ad abundantiam.

    L’antiberlusconismo, con cui la sinistra ha identificato il proprio pensiero e la propria azione negli ultimi vent’anni, rappresenta l’esempio insuperato della volgarità della sinistra italiana in ogni sua gradazione. L’antiberlusconismo ha, infatti, permesso alla sinistra di occultare la propria adesione supina al capitale dietro l’opposizione alla contraddizione falsamente identificata nella figura di un’unica persona, secondo il tragicomico transito dal socialismo in un solo paese alla contraddizione in un solo uomo. Così facendo, la sinistra si è potuta volgarmente riciclare, aderendo al monoteismo del mercato e dirottando su un’unica persona la contraddizione contro cui combattere. (grassetto della redazione)

     

    Come l’odierno antifascismo in assenza integrale di fascismo, così l’antiberlusconismo ha svolto il ruolo di fondazione e di mantenimento dell’identità di una sinistra ormai conciliata con l’ordine neoliberale. Ingiustizia, miseria e storture d’ogni sorta hanno così cessato di essere intese per quello che effettivamente sono, ossia per fisiologici prodotti dell’ordo capitalistico, e hanno preso a essere concepite come conseguenze dell’agire irresponsabile di un singolo individuo.

    Per questa via, la politica della sinistra – è bene insistervi – non ha più avuto quale referente polemico il sistema della produzione e dello scambio – ritenuto anzi incondizionatamente buono o, comunque, intrascendibile –, bensì l’irresponsabilità di una persona che, senza morale e senza onestà, ha inficiato il funzionamento di una realtà sociale e politica di per sé non contraddittoria. È questa la base dell’odierno capitalismo che si riproduce culturalmente a sinistra (sì, a sinistra, avete capito bene!), su cui mi permetto di rimandare al mio studio Minima mercatalia. Filosofia e capitalismo (Bompiani 2012, capitolo 5).

    La cessazione palese dell’ostilità verso il nomos dell’economia è stata riconvertita in conflitto moralistico-legalistico verso un unico individuo. Dalla questione sociale alla questione morale, da Carlo Marx alla signora Dandini. Tutto questo farebbe ridere, se non facesse piangere. È una tragedia sociale, politica e culturale. Forse la più grave degli ultimi trent’anni.

    Per tutti questi motivi, e soprattutto perché continuo a essere allievo di Marx e della lotta contro il capitale, non mi considero di sinistra. La sinistra è in una situazione tragicomica: è il problema e, insieme, pensa di essere la soluzione. Anche in questo caso, se non scoppiamo a ridere è solo perché si tratta di un dramma che si consuma sulla nostra carne viva, nelle ininterrotte vittorie del capitale occultate e, di più, favorite dalle politiche della sinistra.

    Proprio mentre sto scrivendo queste righe, è già iniziata la patetica ridda dei deficienti che, sulla rete, esultano per la sconfitta di Berlusconi mentre la patria è schiava delle potenze eurocratiche e della monarchia universale USA. Si tratta di uno spettacolo indecoroso. Intelligenti pauca.

    Scritto da Diego Fusaro www.lospiffero.com/cronache-marxiane/lidiotismo




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    00 13/08/2013 04:32
    Per approfondire,. LEGGI:           SILVIO BERLUSCONI

    Oppure:  Tra gli ingredienti di un paese fallito non può mancare l'opposizione di pezzenti



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    00 13/08/2013 14:05
    L' Italia ha cominciato a fallire quando i sindacati hanno formato un potere antagonista allo sviluppo economico. I sindacalisti, per lo più buzzurri e ignoranti, hanno pensato bene negli anni '70 di ricattare gli imprenditori. Forse allora hanno creduto di aver fatto bene, ma hanno solo impedito la cultura del progresso, la ricerca, la competitività, gli investimenti. Hanno bloccato di fatto il progresso e ingessato il lavoro. I sindacati rossi erano e sono una organizzazione criminale e incompetente di sinistra che protegge i ladri che rubano a che loro fanno subito riammettere nel posto di lavoro, assenteisti compresi. I sindacalisti non hanno capito niente di economia e ora mordono Berlusconi per nascandere la loro incapacità profonda... Ma forse no, non hanno ancora capito che il comunismo c'è ormai solo a Cuba e in Italia. Migliaia di lavorotari entro l' anno perderanno il posto mentre quel bifolco di Landini e quel tegame della Camusso latrano al vento dietro stabilimenti ormai chiusi o in chiusura. Se io avessi ora un'impresa col cazzo che assumerei un italiano! Andrei in Austria o in Germania o in Serbia o in Croazia; mai in Italia se avessi bisogno di più di 15 dipendenti. I sindacalisti ignoranti e comunisti hanno sempre lottato per dare di più ai lavoratori che pagavano i loro stipendi col tesseramento a discapito del datore di lavoro, che hanno sempre visto come l'odiato padrone. Mai hanno chiesto riduzioni del cuneo fiscale (se non a parole) ma solo meno lavoro, più ferie, più diritti del lavoratore. Ora la festa è finita e i lavoratori sono nella merda, mentre i sindacalisti si fanno eleggere al Parlamento, italiano ed europeo... In culo ai lavoratori che pagano sempre meno tessere.
    [Modificato da Blumare369 13/08/2013 14:15]



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    Sono eretico, ironico e autoironico, ateo, dissacrante, cinico, odioso. Inutile cercare in me qualcosa di apprezzabile. Meglio evitarmi.
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    Blumare369
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    00 13/08/2013 14:19
    L'Italia del lavoro è ormai in ginocchio agonizzante mentre dietro le canne fumanti del plotone di esecuzione si vedono le facce dei sindacalisti



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    00 13/08/2013 15:25
    Re:
    Blumare369, 13/08/2013 14:05:

    L' Italia ha cominciato a fallire quando i sindacati hanno formato un potere antagonista allo sviluppo economico. I sindacalisti, per lo più buzzurri e ignoranti, hanno pensato bene negli anni '70 di ricattare gli imprenditori. Forse allora hanno creduto di aver fatto bene, ma hanno solo impedito la cultura del progresso, la ricerca, la competitività, gli investimenti. Hanno bloccato di fatto il progresso e ingessato il lavoro. I sindacati rossi erano e sono una organizzazione criminale e incompetente di sinistra che protegge i ladri che rubano a che loro fanno subito riammettere nel posto di lavoro, assenteisti compresi. I sindacalisti non hanno capito niente di economia e ora mordono Berlusconi per nascandere la loro incapacità profonda... Ma forse no, non hanno ancora capito che il comunismo c'è ormai solo a Cuba e in Italia. Migliaia di lavorotari entro l' anno perderanno il posto mentre quel bifolco di Landini e quel tegame della Camusso latrano al vento dietro stabilimenti ormai chiusi o in chiusura. Se io avessi ora un'impresa col cazzo che assumerei un italiano! Andrei in Austria o in Germania o in Serbia o in Croazia; mai in Italia se avessi bisogno di più di 15 dipendenti. I sindacalisti ignoranti e comunisti hanno sempre lottato per dare di più ai lavoratori che pagavano i loro stipendi col tesseramento a discapito del datore di lavoro, che hanno sempre visto come l'odiato padrone. Mai hanno chiesto riduzioni del cuneo fiscale (se non a parole) ma solo meno lavoro, più ferie, più diritti del lavoratore. Ora la festa è finita e i lavoratori sono nella merda, mentre i sindacalisti si fanno eleggere al Parlamento, italiano ed europeo... In culo ai lavoratori che pagano sempre meno tessere.



    Senza contare tutti i posti di lavoro regalati in cambio di voti e che adesso si ritrovano di troppo sul groppone e non riescono a mantenere. Perchè hanno abituato la gente al posto fisso, e gli italiani non aspettavano altro. Nella scuola hanno buttato dentro cani e porci, nelle industrie non ne parliamo, tanto poi la Fiat la manteneva lo stato, cioè noi.
    [Modificato da kelly70 13/08/2013 15:26]



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