APOCALISSE Controinformazione su Chiesa e Cattolicesimo

Professionisti e Dilettanti

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    David.Bre
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    00 29/01/2014 17:03
    Mi sono deciso a scrivere questo post per fare una sorta di omaggio ad un utente di disinfotdg (virtesto è il nick) che donchisciottescamente cerca di portare avanti discussioni di carattere sociologico e storico che vadano al di là di "la wts è cattiva" o "durante l'inquisizione non si stava affatto malaccio", e che per questo viene fatto oggetto della bile dei soliti noti psicofondamentalisti che,essendo oramai stati spernacchiati in ogni dove virtuale,difendono strenuamente quella sorta di loro riserva naturale,attaccando questo utente perché "dilettante" che pretende di discutere con "professionisti".
    Ora,a parte il fatto che la quasi totalità degli utenti di quel forum rasenta il semianalfabetismo,dunque non si capisce con chi eventualmente vorrebbero parlare questi figuri,né tanto meno perché se ne siano fatti un dovere,vorrei spendere due parole sui termini "professionista" e "dilettante".

    Professionista è semplicemente chi viene retribuito per svolgere una professione,nulla però si dice sul modo in cui la svolge.
    Capiamoci bene,nel nostro martoriato (ed oltremodo ridicolo) paese,chi (ad esempio) ha un lavoro statale,nella grande maggioranza dei casi lo ha perché raccomandato,dopo aver acquisito (ma spesso e volentieri acquistato) il pezzo di carta necessario:dunque non è particolarmente difficile trovare,oltre ai tanti somari,anche grotteschi esempi di insegnanti che sembrano usciti da un romanzo di Frances Hodgson Burnett o dottori che farebbero impallidire l'infermiera de "Qualcuno volò sul nido del cuculo".

    Dilettante è chi si dedica a qualcosa per diletto,qualcosa di cui però può benissimo essere un profondo conoscitore.
    Un camionista con licenza media potrebbe (per caso) leggere un libro di fisica e riuscire ad andare oltre Einstein.


    E se questo vale per la fisica,che è una scienza,figuratevi quanto vale per le "scienze" umane.
    E figuratevi quanto vale per quello che sta addirittura al di sotto delle "scienze" umane:le discipline umanistiche (religione,filologia,epistemologia ecc),le quali hanno una serietà (ed attendibilità) che rivaleggia con quella della caffeomanzia.

    Insomma,solidarietà per questo utente che ragiona con gente irragionevole ma,come ebbe a dire Kafka: "La disgrazia di Don Chisciotte non è la sua fantasia,è Sancho Panza".



    La religione rappresenta un insulto alla dignità umana. Con o senza di essa, ci sarebbero sempre buoni che farebbero il bene e cattivi che farebbero il male. Ma perché i buoni facciano del male, occorre la religione.

    Steven Weinberg, Premio Nobel per la fisica
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    00 29/01/2014 17:36
    Mi piaci David [SM=g2407709] [SM=g2407709] [SM=g2407709] [SM=x789051] [SM=x789051]




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    00 30/01/2014 16:17
    Eh, il fatto di aver "studiato" mette alcune persone nella irreale posizione di credersi aprioristicamente dalla parte della ragione.

    Poi ci sono quelli che lo fanno senza nemmeno aver studiato, vabbè...

    Il fatto di aver imparato certe cose leggendole su libri scritti da altri non significa che quelle cose siano vere.

    Se poi si tratta di religione, apriti cielo!!! La presunzione di sapere sfonda il muro della fantascienza.



    La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona è che non ne hai bisogno.
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    David.Bre
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    00 30/01/2014 18:47
    Un ringraziamento ad omega ed un quote a kelly,che giustamente virgoletta la parola "studiato".

    Bisogna infatti vedere come,quanto e cosa si è studiato.

    Ricordo quando frequentavo l'università,professori che credevano d'aver in mano la verità non capendo che la loro era solo una opinione:la stessa arroganza di molti loro nipotini internettiani (questi ultimi,ironia della sorte,spesso cominciano a scrivere lo loro litanie da studenti ma,una volta diventati "professionisti",considerano sciocchezze tutto ciò che viene scritto da "dilettanti":se avessero un minimo di logica capirebbero che in tal modo dichiarano implicitamente che tutto ciò che hanno scritto loro da dilettanti,anni e anni di chilometrici post,è spazzatura).
    Si dirà:"se la maggioranza dei professori ha una stessa opinione,presumibilmente sarà quella giusta",ma il fatto è che tale maggioranza si forma perché segue un medesimo metodo,ma il metodo è tarato in modo tale da favorire un certo risultato.
    Nel campo delle discipline umanistiche,basate sul metodo speculativo (dove tutto e il contrario di tutto pari sono),un gruppo di persone stabilisce cosa si vuole dimostrare e poi si segue il "metodo" per giungere a tale conclusione (una barzelletta).
    Un po' come il discorso dell'alta cucina,una "élite" decide cosa è buono e cosa no:ma se l'uomo della strada,bendato,assaggiasse qualcosa cucinato dal suo vicino di casa e qualcosa creata da Gordon Ramsay,sicuri che vincerebbe quest'ultimo?
    Convenzioni,semplici convenzioni.

    Questo nell'era di internet sta venendo sempre più fuori;l'accademia si è autoproclamata luogo di conoscenza superiore,ma i fatti spesso la smentiscono:il dilettante esperto (ed aperto) ed il professionista asino (ed ottuso) possono confrontarsi ed i risultati (nonostante le maledizioni,le isterie ed i fiumi d'insulti di quest'ultimi) sono ben visibili.
    [Modificato da David.Bre 30/01/2014 18:52]



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    00 05/02/2014 20:10
    Trovato in rete un bell'intervento di Giancarlo Tranfo,studioso con idee spesso lontane dalle mie,ma che certamente dimostra d'essere dilettante assai più preparato di tanti professionisti.

    "Non entro nel tema di Nazareth perche' l'ho fatto gia' tante volte ma, onorando l'invito rivoltomi, mi limito ad alcune brevi precisazioni sui criteri metodologici di ricerca scientifica applicata allo studio storico (nel nostro caso del cristianesimo delle origini) e sul confine etico che ci viene opposto tra accusa (piu' o meno colorita) e conclusioni.... "accusanti" di una determinata tesi storica.


    Michele D'agostini, nel mio sito web, presentando il mio libro, ho scritto: " La Croce di Spine non urla e non offende la sensibilità di chi ne seguirà il percorso testuale ma è pur sempre un silente atto d'accusa nei confronti di chi nei millenni ha costruito un Dio ad immagine e somiglianza del proprio potere".


    Alla luce di questa mia convinzione, sul piano teorico posso certamente condividere il tuo punto di vista. Il problema e' tradurlo in codice comportamentale in seno ad un dibattito dove si confrontano e si scontrano diverse visioni. Il rischio e' quello di demonizzare non solo o non piu' l'ingiuria, l'insinuazione, l'aggettivazione colorita.... ma anche la semplice presentazione di una conclusione critica sulla spinta di quella comprensibile partecipazione emotiva, indotta dall'indignazione, che non puo' non accompagnarla. Se poi a noi non e' dato parlare di "pii falsari", "interpolatori" et similia....


    Tu dovresti parimenti astenerti dall'appiccicare titoli quali "dilettanti" a me o a David Donnini.... non tanto perche' non lo siamo (mai avuto problemi ad ammetterlo) ma perche' nel contesto del tuo pensiero, carichi di sarcasmo l'accostamento tra noi e i "professionisti" riconoscendo ai secondi la credibilita' necessaria per essere letti e lasciando a noi quel fondo di irrisione che consegue all'improprio e paradossale accostamento.


    Caro Michele D'Agostini, e qui veniamo al secondo aspetto, la tua non e' una tesi originale. Migliaia se non milioni di persone sono portate a riconoscere credibilita' soltanto a chi si fregia di cattedre e titoli accademici. Si tratta di un'insidiosa sindrome da pigrizia intellettuale: 1) la validita' di una tesi si misura dalla penna di chi la scrive 2) perche' smontare un impianto logico costruito a supporto di una tesi coralmente condivisa dai "titolati" sol perche' illustri sconosciuti ne affermano un'altra?


    Gli affetti dalla summenzionata sindrome nemmeno si pongono il problema della possibile validita' della tesi alternativa: non hanno tempo da dedicargli.... e si limitano a riderne senza conoscerla!!!!
    Fortunatamente, caro Michela D'Agostini, nel mondo ogni tanto si incontrano persone disposte a fermarsi e sentire.


    Diversamente, se tutti fossero affetti dalla sopra descritta sindrome, ancora saremmo alla "terra piatta" e al "geocentrismo" mentre Copernico e Galileo sarebbero soltanto due pazzi visionari irrisi al loro tempo e dimenticati da secoli
    ".



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    00 05/02/2014 20:53
    Parole sante. [SM=g27828]



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    00 06/02/2014 06:30
    Re:
    kelly70, 05/02/2014 20:53:

    Parole sante. [SM=g27828]




    Santissime!!! [SM=g27811]




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