Scritto da: Marco Piccioni 03/03/2007 11.02 freeforumzone.leonardo.it/viewmessaggi.aspx?f=84889&idd=771 COMUNICATO STAMPA Con ordinanza del 26 febbraio 2007 il GIP presso il Tribunale di Novara, dr. Pezone, ha riaperto i termini per le indagini relative alla scomparsa di Emo Piccioni, avvenuta il 31.10.2005. Emo Piccioni venne sequestrato in Prato Sesia. Egli si recò spontaneamente all’appuntamento con il suo sequestratore, che gli aveva prospettato la necessità di consegnare alcuni documenti relativi ad un testimone di Geova di Biella. Da quel momento di Emo Piccioni non si sa più nulla. Il provvedimento del GIP indica nuovi specifici temi d’indagine e riaccende le speranze della famiglia Piccioni, mai sopite, nonostante il lungo tempo decorso. Utili spunti investigativi sono stati offerti all’attenzione dell’Autorità Giudiziaria dai congiunti di Emo Piccioni, che si sono avvalsi di una società di consulenza investigativa e di un collegio di difensori, impegnati, su più versanti, a valorizzare ogni indizio disponibile ed a coordinare le ulteriori iniziative a compiersi. La verità sul caso Piccioni non è ancora svelata, ma questa volta ci sono delle tracce precise, che forse condurranno non molto lontano dal luogo del sequestro. I congiunti di Emo Piccioni ed i loro difensori sono convinti che il delitto sia stato commesso da una persona del luogo, che versa in situazioni di disagio familiare e psicologico, animato da rancore nei confronti della comunità dei Testimoni di Geova. Sulla base delle investigazioni privatamente svolte, sono stati anche indicati i nominativi di persone sospette, sui quali ovviamente vige il più stretto riserbo. La famiglia Piccioni rivolge un accorato appello affinchè tutti coloro che abbiano informazioni utili collaborino attivamente con le Autorità. L’aiuto delle persone comuni, in particolare degli abitanti della zona, può essere in questo momento più decisivo che mai. Ogni forma di omertà, di reticenza, di pigrizia collaborativa, si risolve di fatto in vera complicità con chi ha sequestrato, e forse ucciso, Emo Piccioni. ---------------------------------------------------------------- Questo comunicato è stato messo a disposizione del giornale "La Stampa" che ha pubblicato un articolo proprio oggi e delle TV locali della mia zona. Sarà ripreso anche dalla trasmissione "Chi l'ha visto?" nelle prossime settimane. Colgo l'occasione per denunciare con il massimo vigore l'orrendo clima omertoso che gli investigatori stanno trovando tra le fila dei TdG, i quali, nonostante gli accorati appelli della famiglia, tengono nascoste informazioni preziose! Non ho remore a utilizzare tutti i termini che il Giudice Casciaro e la Betel di Roma hanno preteso fossero cancellate dalla memoria difensiva di Vito Pucci. Questa è proprio "santa Mafia" , esiste un "clima di omertà" suffragato da una "cupola mafiosa" coposta da 31 anonimi lestofanti! Ma la fam. Piccioni non si arrende ora, né lo farà mai! Marco Piccioni
Scritto da: Justee 14/03/2007 19.43 freeforumzone.leonardo.it/viewmessaggi.aspx?f=43257&idd=... Abbiamo ricevuto adesso dal sito del cesnur la sentenza di Vito Pucci, la cosa che non sapevo era che c'è dentro la Cei. Vorrei che il Sig Vito ci spiegasse un pò meglio. www.cesnur.org/2007/tdg_pucci.pdf
“In un paese in cui lo Stato assegna una scorta a un vescovo in seguito a qualche scritta polemica sui muri, può anche capitare che un esponente di una confessione religiosa di minoranza sparisca nel nulla, e che passino due anni senza che la notizia trapeli più di tanto. Emo Piccioni, Anziano della congregazione dei Testimoni di Geova di Borgomanero (NO), imprenditore pensionato, è scomparso nel nulla il 31 ottobre 2005”. Fonte: www.uaar.it/news/2007/05/06/strano-caso-del-testimone-geova-scomparso/#...
Scritto da: Vito Pucci il 02/05/2007 20.03 e censurato da Ignorantia il 03/05/2007 13.47 freeforumzone.leonardo.it/viewmessaggi.aspx?f=43257&idd=... … (omissis) … Tanto lo affermo con sicurezza perché a seguito delle mie “dimissioni non irrevocabili” dall’incarico di “anziano della congregazione centrale” rassegnate in data 24/6/1995 contestualmente alla “denuncia per mafia” sporta al corpo direttivo, fu proprio il mio conterraneo ****** ad essere incaricato da ******, vero uomo forte/eminenza grigia di Brooklyn, con delega all’Italia, a “stendermi a terra” ovvero a “fermarmi”, per usare due espressioni tipiche care a ****** e ******, suoi dichiarati complici di malaffare. Pertanto, non è per caso che ******è stato convenuto in giudizio dinanzi al Tribunale di Bari, Sezione di Bitonto, insieme a numerosi suoi “pericolosi complici” del calibro di ******, ******, ******, ******, ******, ******, ******, ******, ******, ******, ecc., ecc.. - Chi vuole, può verificarlo qui: www.cesnur.org/2007/tdg_pucci.pdf … Altrettanto non per caso, in quella stessa sentenza, dopo aver espressamente richiamato (pag. 5) la nota 5/6/2003 a firma del corpo degli anziani di Bari S.Spirito da cui emerge che fu proprio quest’ultima congregazione locale a richiedere (quanto spontaneamente?!?) la trasformazione del Comitato speciale in Comitato giudiziale, il Giudice Casciaro, nella nota n. 3 in calce alla stessa pag. n. 5, ha opportunamente riconosciuto che, in data 4/6/2003, quindi un giorno prima dell’avvio ufficiale del “Comitato giudiziario speciale”, il sottoscritto avvocato aveva denunciato le “pressioni mafiose da lui subite dai vertici dell’Ente giuridico Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova e in particolare da ******, Rosa ******, ******, ****** ('longa maus' di ******, ndr) e ****** finalizzati ad insabbiare e a non denunciare i casi di pedofilia verificatisi tra i testimoni di Geova”. … “I FATTI INNANZI SOMMARIAMENTE ESPOSTI, AGGIUNTI A QUELLI EVIDENZIATI E DENUNCIATI IN DATA 7 GIUGNO U.S. LASCIANO INTRAVEDERE, PURTROPPO, LA RICORRENZA NEL CASO CHE MI RIGUARDA DELLA FATTISPECIE DELITTUOSA PREVISTA E PUNITA DALL’ART. 283 C.P., IN QUANTO DI FATTO, ******,******, ******, ******, ******, ******, ******, ******, HANNO DATO VITA AD UN ‘SISTEMA GIUDIZIARIO’ PARALLELO, E QUINDI ILLEGALE, RISPETTO A QUELLO STATALE PREVISTO DAI CODICI VIGENTI”. “TENGO A PRECISARE, INFINE, CONOSCENDO APPROFONDITAMENTE DA VICINO IL FENOMENO DESCRITTO, CHE LA CONSAPEVOLEZZA DELLA GRAVITA’ EVIDENZIATA RIGUARDA DAVVERO POCHISSIME PERSONE ALL’INTERNO DELL’ORGANIZZAZIONE DEI TESTIMONI DI GEOVA. LA STRAGRANDE MAGGIORANZA MERITA DI ESSERE PROTETTA ED AIUTATA PERCHE’ TRATTASI DI PERSONE VERAMENTE IN BUONA FEDE CHE, PER AMORE VERSO DIO E GESU’ CRISTO, SONO DISPOSTE PERSINO A FARSI MALTRATTARE OLTREMISURA DA ALCUNI DIRIGENTI TROPPO ZELANTI”. In tale ottica positiva, nell’attesa che sia confermata ufficialmente dal “COMITATO PRO EMO PICCIONI” (costituito in data 20/3/2007 dai familiari cattolici di Emo Piccioni e coordinato dal Sig. ******, cognato di Emo Piccioni per aver sposato sua sorella Anna), confermo e ribadisco qui la mia convinta adesione alla “FIACCOLATA DI SOLIDARIETA’ IN FAVORE DI EMO/MARCO PICCIONI” preannunciata per la serata di sabato 19/5/2007 nel centro storico della cittadina piemontese di Borgomanero, provincia di Novara. Prima che sia troppo tardi, ognuno si assuma le sue responsabilità personali (Proverbi 28:13; 1 Timoteo 5:24, 25; 1 Pietro 3:13-15) … e che Geova benedica tutti!.
Giallo Piccioni: leggi qui -se vuoi- la cronistoria dei fatti accaduti freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=6114649
COMUNICATO STAMPA 3/3/07 Con ordinanza del 26 febbraio 2007 il GIP presso il Tribunale di Novara, dr. Pezone, ha riaperto i termini per le indagini relative alla scomparsa di Emo Piccioni, avvenuta il 31/10/2005. Emo Piccioni venne sequestrato in Prato Sesia. Egli si recò spontaneamente all’ appuntamento con il suo sequestratore, che gli aveva prospettato la necessità di consegnare alcuni documenti relativi ad un testimone di Geova di Biella. Da quel momento di Emo Piccioni non si sa più nulla. Il provvedimento del GIP indica nuovi specifici temi d’ indagine e riaccende le speranze della famiglia Piccioni, mai sopite, nonostante il lungo tempo decorso. Utili spunti investigativi sono stati offerti all’ attenzione dell’ Autorità Giudiziaria dai congiunti di Emo Piccioni, che si sono avvalsi di una società di consulenza investigativa e di un collegio di difensori, impegnati, su più versanti, a valorizzare ogni indizio disponibile ed a coordinare le ulteriori iniziative a compiersi. La verità sul caso Piccioni non è ancora svelata, ma questa volta ci sono delle tracce precise, che forse condurranno non molto lontano dal luogo del sequestro. I congiunti di Emo Piccioni ed i loro difensori sono convinti che il delitto sia stato commesso da una persona del luogo, che versa in situazioni di disagio familiare e psicologico, animato da rancore nei confronti della comunità dei Testimoni di Geova. Sulla base delle investigazioni privatamente svolte, sono stati anche indicati i nominativi di persone sospette, sui quali ovviamente vige il più stretto riserbo. La famiglia Piccioni rivolge un accorato appello affinché tutti coloro che abbiano informazioni utili collaborino attivamente con le Autorità. L’ aiuto delle persone comuni, in particolare degli abitanti della zona, può essere in questo momento più decisivo che mai. Ogni forma di omertà, di reticenza, di pigrizia collaborativa, si risolve di fatto in vera complicità con chi ha sequestrato, e forse ucciso, Emo Piccioni.
Scritto da: Marco Piccioni il 3/3/2007 11.02 freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?c=84889&f=84889&idd... freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=5369736 Questo comunicato è stato messo a disposizione del giornale "La Stampa" che ha pubblicato un articolo proprio oggi e delle TV locali della mia zona. Sarà ripreso anche dalla trasmissione "Chi l' ha visto?" nelle prossime settimane. Colgo l' occasione per denunciare con il massimo vigore l' orrendo clima omertoso che gli investigatori stanno trovando tra le fila dei TDG, i quali, nonostante gli accorati appelli della famiglia, tengono nascoste informazioni preziose! Non ho remore a utilizzare tutti i termini che il Giudice Casciaro e la Betel di Roma hanno preteso fossero cancellate dalla memoria difensiva di Vito Pucci. Questa è proprio "santa Mafia", esiste un "clima di omertà" suffragato da una "cupola mafiosa" coposta da 31 anonimi lestofanti! Ma la fam. Piccioni non si arrende ora, ne lo farà mai!
"OMICIDIO ELISA CLAPS: LA LETTERA SHOCK DELLA MAMMA SCRITTA NEL 1999" www.lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM_dallapuglia_NOTIZIA_01.php?IDCategoria=12&IDNotizi... Lo splendido sorriso dell' innocenza di Elisa Claps "Cara Elisa, potrei parlarti dell' omertà di una città che tenta in tutti i modi di archiviare quanto prima questa penosa per gestire gli intrallazzi"; o del “colore dei tendaggi delle anticamere delle stanze del potere”, o delle “pacche sulle spalle” e o delle “pantomime accompagnate anche da un simulato velo di lacrime”: Filomena Iemma, madre di Elisa Claps, già nel 1999 denunciava i silenzi sospetti e i presunti depistaggi intorno alla vicenda della scomparsa della figlia, avvenuta il 12 settembre 1993. Ne è prova una lettera –da molti all’ epoca definita “struggente”- che nel 1999 affidò all’ ANSA per essere resa pubblica e che riacquista attualità a rileggerla oggi, alla luce delle ultime vicende intorno al ritrovamento del cadavere della ragazza. “Mia cara figlia –scrive Filomena il 9 settembre 1999, alla vigilia del sesto anniversario della scomparsa– a questo punto non ho la certezza che tu possa leggere questa mia, ma in ogni caso ho la speranza, e peraltro ne sento il bisogno, di raccontarti, di spiegarti così com' è la vita”. “Quando tu eri bambina –aggiunge– molto spesso pensavo che un giorno, nell’ imminenza del tuo maturarti alla vita, avrei dovuto trasmetterti, o cercare di farlo, la mia esperienza, le mie riflessioni, affinché potessero esser parte del tuo bagaglio di vita ed accompagnarti nella stessa. Tutto ciò ci è stato negato, prima da un destino beffardo e poi dal succedersi di alcune vicende. E’ sempre difficile parlare ai figli ed ancor più difficile risulta essere quando l’ argomento investe valori e principi fondamentali. Ti chiedo scusa: lo so che a 22 anni, la tua odierna età, risulta difficile accettare la cruda realtà dei fatti e comprendere il concetto di giustizia negata; alla tua età, figlia mia, si è idealisti, e guai a non esserlo; alla mia, invece, l’ idealismo si trasformerebbe in stupidità “. “Potrei parlarti dell’ omertà, e non quella dei film o dei giornali –scrive ancora la madre di Elisa– ma soprattutto quella di una mamma nei confronti del dolore di un’ altra mamma, di una ragazza nei confronti della mia disperazione, e di parte di una città che tenta in tutti i modi di archiviare quanto prima questa penosa vicenda per meglio poter garantire e gestire privilegi, abusi, consorterie ed intrallazzi. Potrei descrivertene i dettagli, il colore dei tendaggi delle anticamere delle stanze del potere, le pacche sulle spalle e le pantomime accompagnate anche da un simulato velo di lacrime”. “Tanti anni fa, e non molti –aggiunge ancora la signora Claps– le donne non avevano il diritto di voto, così come i negri in Sudafrica; ma noi ancora oggi, noi gente semplice, non abbiamo diritto alla giustizia. Ti chiederai perché, ed io cosa devo risponderti? Perché non siamo belli, ricchi e potenti? Perché non facciamo parte di nessun club o associazione che conta? La tua domanda è la mia domanda, il tuo giovane stupore è la mia consapevole e disperata constatazione. Una cosa per me è certa: ti hanno lasciata scomparire almeno due volte”. “Potresti domandarmi se si prova o che cos' è il desiderio di vendetta –si legge ancora nella lettera della donna– posso solo risponderti che la nausea è più forte di qualsiasi impeto di rabbia. Ma qualcuno dovrebbe vergognarsi”. “A questo punto –scrive la signora Filomena– dovrei parlarti della coscienza ma non lo farò, anche perché voi giovani andate sempre di corsa nel vivere la vostra vita ed io non voglio probabilmente annoiarti. Mi piace pensare –conclude- che se c' è un tuo mondo possa essere per te migliore di questo che è stato affidato a me e ai tuoi cari. Con affetto”. La lettera è firmata “mamma e sono certa, 17 mila tuoi concittadini”, con riferimento ad una sottoscrizione di una petizione dell’epoca, perchè fossero intensificate le indagini per far luce sul mistero della scomparsa della ragazza.
Lo splendido sorriso dell' innocenza di Elisa Claps
Vito PUCCI, referente per la Puglia di “AIVEG Onlus - Associazione internazionale Vittime Errori Giudiziari Onlus”, del “Centro Studi Emo Piccioni - Partito Democratico dei Testimoni di Geova”, dell’ Associazione Europea dei Testimoni di Geova per la Tutela della Libertà Religiosa, nonché del "CENTRO POLIFUNZIONALE PUGLIA DEI VALORI CHE VOGLIAMO Onlus", costituiti rispettivamente: il 4/4/09 a Spinea/Ve, il 10/7/09 nel Palazzo del Governo di Bari, il 27/1/90 a Roma ed il 17-24-31/1/10 a Bari Palese Santo Spirito.