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Negli ultimi decenni la crisi della modernizzazione (occidentale o ispirata al socialismo reale) ha determinato la crescita delle religioni, prontamente sfruttata da imam, papi e chierici vari per riproporre a vari livelli la teocrazia e lo scontro frontale contro il razionalismo illuminista ed il pensiero laico.

La chiesa cattolica gode di una fama quanto mai immeritata di santità ed onestà. Dalle origini ad oggi, si è contraddistinta per la difesa della schiavitù, le crociate, la discriminazione delle donne, le campagne omicide contro indios, eretici, non credenti, per poi contraddirsi nel corso dei secoli o – più di recente - “chiedere scusa”.



Walter Peruzzi


Questo saggio è stato pubblicato sulla rivista “Guerre & Pace” nn. 122-123/24-125 del 2005


Introduzione – Il ritorno degli sciamani

Sono molte e complesse, non riducibili solo all'arrendevolezza di cui continuano a dare prova i laici, le ragioni che hanno riportato in auge dagli anni Ottanta la religione, non tanto come rispettabile risposta privata agli interrogativi sull'esistenza umana, quanto come pubblica superstizione, amministrata da atei devoti alla Pera, da cristiani rinati alla Bush o da sciamani fanatici e furbastri tipo Khomeini, Wojtila, Khamanei, Ruini o Ratzinger.



Molti tendono ad ascrivere fra i "meriti" del papa polacco lo caduta del comunismo. In realtà è vero il contrario: è stata la caduta delle ideologie novecentesche, e del "socialismo reale" in primo luogo, così come il fallimento della modernizzazione occidentale o socialista in Medio Oriente, a determinare una crisi profonda e una domanda di valori prontamente sfruttate dai chierici per riproporre o fondamento degli stati la religione e restaurare il potere politico di chi la rappresenta in quanto sedicente 'ministro di Dio".







La restaurazione teocratica

Tale disegno restauratore, che rimanda agli Innocenzo III e ai Bonifacio VIII, ha ispirato tutto il pontificato di Karol Wojtyla e spiega il suo appoggio al guerrafondaio Reagan, l’abbraccio a Pinochet, il sostegno alla guerra contro la Serbia così come la condanna della guerra contro l'Iraq; le aperture verso i migranti cosi come la chiusura verso le donne o verso la teologia della liberazione.



Questi comportamenti paiono contradditori solo a chi (cattolici e purtroppo anche molti laici) tende a considerare i papi per quello che dicono di essere, cioè rappresentanti di Dio mossi da propositi "religiosi", e non per quello che sono, cioè sovrani assoluti di uno stato transnazionale, animati da fini politici come, nel caso di Giovanni Paolo II, la restaurazione teocratica.



Per realizzarla, Wojtyla ha sostenuto prima la lotta dell'Occidente, condotta anche con metodi feroci e brutali, con colpi di stato, assassini e stragi, contro il comunismo, ideologia rivale per antonomasia, poi ha utilizzato il vuoto di valori che si era creato per sostituirla.



In questo quadro e in funzione dell'evangelizzazione (vecchio nome della conquista) Wojtyla si è aperto ai bisogni dei "poveri" e dei migranti o al dialogo con le masse musulmane, e quindi alle “ragioni della "pace" compromessa dall'aggressiva politica neocolonialista di Bush in Medio Oriente.



Naturalmente la coerenza di Wojtyla trova un limite nel carattere del suo regno: una gerontocrazia di maschi celibi basata sullo scambio castità (ufficiale) contro potere, con l'inevitabile corollario di una morale sessuofobica che la Chiesa ritiene suo carattere distintivo e irrinunciabile anche se la mette in conflitto con la morale dei suoi fedeli oltre che con i diritti delle donne. Non sarà male ricordare al proposito il differente impegno della Chiesa nel referendum sullo 'vita’, dove ha dato una precisa direttiva politica (astenetevi) e nel caso della guerra all'Iraq, quando nessuna direttiva di voto fu data ai parlamentari cattolici ed ex post fu addirittura benedetta da Ruini lo missione omicida dell'Italia a Nassirya.




L’alleanza Trono - Altare


La pressione dello Stato Vaticano sull'antico feudo italiano si fece sentire già nel periodo del centro-sinistra (pieno di cattolici o atei sensibili ai desiderata papali) e riuscì a ledere il principio della laicità della scuola, assicurando cospicui contributi alle scuole private.



In realtà il vulnus alla laicità della scuola è più profondo e non è costituito neppure solo dai crocifissi che costellano le nostre aule, trasformandole in stazioni della via crucis, mo ben più dal pagamento a spese dello stato (e quindi anche degli atei) dei professori di religione nominati dalle curie.



L'alleanza trono-altare si è fatta tuttavia più stretta e organica con il governo di centrodestra specie dopo lo smottamento delle illusioni su cui si era fondato, cioè la fine dei sogni di facili fortune e del berlusconismo. A una destra in crisi di 'valori’ monetari, la Chiesa offre in cambio i suoi valori spirituali e imperituri.



A dettare l'agenda politica del governo sono diventati sempre più Ruini e lo Cei, cui si deve la legge 40 e la campagna astensionista per difenderla contro il referendum popolare, mentre a livello più alto il naturale erede della restaurazione sbozzata da Wojtyla è diventato il suo consigliere Ratzinger.







Dal restauratore al codificatore


Tocca a Benedetto XVI codificare e tradurre nel grigio linguaggio curiale la rivoluzione di Giovanni Paolo II.

Ha cominciato a farlo ordinando ai cattolici italiani, in piena sintonia con Ruini, di tenere ferma la legge 40, che serve ad abolire un certo numero di diritti delle donne. Ad abolire gli altri ci penserà in seguito. Intanto ha detto a Ciompi, con arrogante sicumera, nei recente incontro del 24 giugno 2005 fra "capi di stato”, che la laicità dello stato italiano è accettabile solo se 'sana” e che tocca a lui certificare tale condizione o curarla in caso di malattia.



Nel colloquio con Ciampi, Ratzinger è anche tornato sulla "difesa della vita". Al pari di Giovanni Paolo II, che abbracciava il massacratore Pinochet e raccomodava di morire di Aids piuttosto che usare il preservativo; al pari del cardinal Pio Laghi, complice dei torturatori argentini; al pari del cardinol Ruini, che ha benedetto la missione di guerra italiana in Iraq; al pari di Bush, che ha praticato molti omicidi di stato come governatore della Florida e come comandante in capo delle guerre d'aggressione in Afghanistan e in Iraq, anche Ratzinger è interessato a difendere realmente solo la vita... dell’embrione, perché non è ancora persona, quindi non pensa, non reagisce, non dissente ma obbedisce perinde ac codaver.



E i cattolici?
Questo ritorno del temporalismo papale, in sintonia con gli umori neocons della società statunitense e con il khomeinismo che torna a riproporsi in Iran, è chiaramente allarmante.

In Italia, come ha mostrato l'ossequiente atteggiamento di Prodi di fronte alle insolenti affermazioni di Benedetto XVI al Quirinale, è molto concreto il pericolo che il centro-sinistra si genufletta davanti alla Chiesa, offrendole quanto pretende, nella speranza di prevenire così il suo sostegno elettorale alla destra clericofascista.



In questo modo si garantirebbe un sostegno bipartisan alla rapida cancellazione dei diritti umani, non solo delle donne o delle minoranze sessualmente discriminate.

Occorre che lo sinistra riprenda una campagne da troppo tempo accantonata per la laicizzazione del costume, della scuola e dello stato.

Essa passa anche attraverso un ‘sano’ anticlericalismo, tanto per dirla alla Ratzinger, e una campagna che informi sulla realtà di una istituzione come la Chiesa, circondata da un'aura quanto mai infondata di santità e onestà.



Passa anche attraverso un confronto franco, al limite della brutalità, con troppi cattolici che cercano di conciliare una fama di apertura e buoni rapporti con la gerontocrazia vaticana, che sono in prima linea sui temi dell'immigrazione o della povertà ma trovano nel crocifisso un simbolo "universale" o espressivo di una "comune" cultura.

Ciò lascia sempre lo sgradevole sospetto che le aperture verso i poveri, i migranti e gli ultimi abbiano un sottinteso "missionario", "evangelizzatore", di conquista, magari sul letto di morte.., al "buon" dio.


www.fisicamente.net/index-1165.htm











[Modificato da kelly70 06/06/2007 14.58]




La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona è che non ne hai bisogno.
Apocalisse Laica
Le religioni dividono. L'ateismo unisce


Il sonno della ragione genera mostri (Goya)