00 04/08/2007 20:10
LA CACCIA ALLE STREGHE


SINTESI DI UN GENOCIDIO

PARTE I - PRIMA DEL MASSACRO

§ 01 - FISSIAMO I LIMITI

Trattando di "caccia alle streghe" molti autori tendono ad allargarsi, nel corso delle loro esposizioni, per considerare come argomenti connessi e pertinenti anche:

la caccia agli eretici (ebrei e marrani, catari, valdesi, ecc.)
le ossessioni
le possessioni demoniache
i riti satanici
e quanto altro ha avuto attinenza con i momenti piu' oscuri della storia del cristianesimo.
Per vari motivi di brevita' e di sintesi espositiva in queste pagine si tratta unicamente delle "streghe" e del martirio che hanno dovuto subire durante i tre secoli che vanno dal 1400 al 1700.
Il periodo compreso tra 1400 e 1700 e' quello solitamente indicato dagli storici come il "tipico periodo" nel quale sono stati operati dalla chiesa i grandi massacri a danno dei suoi nemici o presunti tali, anche se questo non e' sostanzialmente esatto, trattandosi di limiti posti per esigenza e comodita' di studio.
In realta' la persecuzione delle streghe si e' manifestata, seppure in tono minore, gia' a partire dall'alto Medioevo ed e' continuata ben oltre il 1700.

Nel testo non vengono trattati i casi di "possessione demoniaca", verificatisi in alcuni conventi, che altro non sono che esasperate turbe sessuali di povere disgraziate condannate, dalle loro famiglie, a consumare la loro esistenza tra le mura di un convento; inoltre e' stato omesso anche l'episodio inerente le "Streghe di Salem" perche' gia' trattato in altra pagina di questo sito, e anche per limitare l'esposizione a quanto avvenuto nei soli paesi europei.

Sempre su questo sito potete consultare:
* I. E. Ferrario - Triora, la Salem d'Italia.
* A. C. Marturano - Streghe e stregoni nel medioevo russo.
* E. Dall'Aglio - Il Giullare e le Streghe.
* G.T. Garella - Storia della Stregoneria negli U.S.A.


In questa PARTE I, prescindendo dalla furia omicida del cristianesimo, cerchiamo di definire, a grandi linee, chi e cosa si intendeva per strega prima del 1200-1300.


§ 02 - LA STREGA ANTICA

Prima di addentrarci nella storia del genocidio delle streghe e' quindi necessario puntualizzare bene la natura e le caratteristiche di questi singolari ed inquietanti personaggi.
Per comodita' di esposizione conveniamo di indicare come "strega" sia i soggetti femminili che quelli maschili (maghi, negromanti, stregoni, ....); questa e' una convenzione generalmente accettata, tenuto conto che il massacro avvenuto tra il 1400 ed il 1700 ha colpito quasi essenzialmente soggetti di genere femminile; utilizziamo quindi il termine strega in senso neutro.

La strega e' una figura senza tempo che si puo' far risalire, se non alla preistoria, certamente alla protostoria. Comunque non e' necessario spingersi tanto lontano; basti ricordare alcune famose streghe che la cultura e la letteratura antica ci hanno tramandate quali Medea, Circe, Canidia, Panfila ed altre dai fantasiosi e impossibili poteri.
E' stato affermato da piu' parti che


"la strega fa paura solo a chi ci crede"

questa affermazione lascia supporre che, da un punto di vista razionale, la strega possa essere stata una figura del tutto negativa, una parassita nel contesto sociale dei tempi passati.
Si puo' poi prendere in considerazione l'altra comune asserzione


"la strega e' stata una figura temuta ma ovunque ricercata"

e cio' fa pensare che, malgrado le incredibili sciocchezze addebitate a questa singolare figura, qualche funzione positiva puo' comunque esserle attribuita.

Occorre pertanto vedere come operava, dove e cosa faceva realmente una strega prima della grande strage e prima che il clero l'accusasse di quelle attivita' ignobili, collegate alla figura del Diavolo, che il clero stesso aveva inventato a giustificazione del proprio abominio.
Un'altra affermazione che puo' lasciare il lettore perplesso ma che deve essere accettata - seppure con riserva - e' che


"la strega era fondalmente onesta e credeva in buona fede, pur sbagliando, in cio' che faceva e nei suoi illusori poteri"

L'affermazione trova una sua giustificazione se si esamina in particolare quelle che erano le sue attivita' e l'ambito in cui operava.

La strega e' stata una figura tipicamente rurale, contadina; era presente ed operava nelle campagne, vivendo isolata nei boschi o ai margini di piccoli, sovente miserabili villaggi.
Le streghe di citta' potrebbero sembrare un'eccezione ma in realta' anch'esse appartenevano alla stessa categoria.
Molte di esse avevano abbandonato la campagna e scelto di vivere nell'ambito cittadino spinte dalla fame, alla ricerca di un quotidiano e precario pezzo di pane.
In citta' praticavano oltre alla loro arte anche la prostituzione, sino a quando l'eta' lo permetteva; si insediavano normalmente nei bassifondi a contatto con la feccia cittadina, preparando e vendendo prodotti medicamentosi, filtri d'amore, unguenti cosmetici, prodotti abortivi ed anche quei veleni che la societa' di allora usava spesso e volentieri.

Sia in campagna che in citta' si puo' dire che la strega, (a volte detta anche: lammia, masca, bagiura), operasse in due ben specifici settori:
la magia bianca
la magia nera

§ 03 - LA SCUOLA DELLE STREGHE

Streghe non si nasce, si diventa. Affermazione abbastanza scontata che pero' lascia intuire quello che doveva essere il tirocinio di un'aspirante strega.

In linea di massima l'arte veniva trasmessa da madre a figlia o da strega-maestra a strega-apprendista, mediante lunghi anni di apprendimento e di pratica.
Anzitutto occorreva acquisire una buona conoscenza sulle virtu' di varie erbe, muffe, funghi, minerali e sostanze varie.
Bisognava imparare a procurarsi le materie prime, raccogliendo le erbe necessarie nella giusta stagione, quando esse maturavano pienamente le loro qualita' medicinali, venefiche, soporifere o allucinogene.
Occorreva apprendere l'arte di essicarle e conservarle con particolari accorgimenti affinche' non perdessero le loro proprieta'.
Bisognava imparare a dosarle, miscelarle in giusta misura con altri componenti, per preparare decotti, filtri, pomate, veleni, unguenti ed elisir destinati a produrre specifici effetti.
Di fatto la strega, senza rendersene conto, alcune volte riprendeva antiche ricette, alcune delle quali forse risalenti a Galeno, ottenendo parecchi di quei prodotti medicinali che oggi vengono acquistati in farmacia come "specialitá".

Per fare cio' le streghe disponevano di "Libri Magici" (vedi § 26) che erano, allo stesso tempo, raccolte di ricette mischiate a formule magiche per esercitare taluni incantesimi. Il che' lascia supporre che le streghe sapessero leggere, se non scrivere, e questo, a volte, le poneva su di un piano culturale e di conoscenza superiore a quello di certuni sprovveduti che le perseguitavano.


Tutte le streghe "credevano" nella loro arte e la esercitavano con convinzione ed in buona fede,

anche quando si trattava di improbabili magie o incantesimi privi di effetto; tutto questo a prescindere da fantasiosi patti col Diavolo che furono un'invenzione della chiesa e dei suoi sicofanti a soli fini persecutori.






§ 04 - LA MAGIA BIANCA

Scopo fondamentale della magia bianca era quello di dare la guarigione (o almeno dare sollievo) ai vari e piu' comuni malanni e alle infezioni cutanee allora assai comuni, viste le discutibili abitudini igieniche di quei tempi.

Tutto questo veniva realizzato dalla strega seguendo antichissime ricette, a volte manoscritte, risalenti alla notte dei tempi, tramandate da madre a figlia o da maestra ad apprendista. Erano sostanzialmente ricette, collaudate dal tempo, a base di erbe e di radici che le streghe raccoglievano e trattavano con la competenza a loro tramandata, trasformandole in pozioni, decotti, impiastri, unguenti che


"di solito funzionavano".

Ed e' proprio il fatto che di solito funzionassero a far credere alle streghe, in tutta buona fede, di essere in possesso di "particolari poteri" che poi pensavano di poter esercitare in altre occasioni, con altri mezzi e con risultati del tutto illusori, come accadeva nell'ambito delle attivita' di magia nera.

Una cosa deve essere chiara e scontata: le streghe riconoscevano le piu' comuni malattie e preparavano gli specifici rimedi con gli ingredienti piu' adatti suggeriti dai loro tradizionali ricettari, pero' ignoravano completamente quali erano i principi terapeutici attivi contenuti negli ingredienti stessi.

Oltre a cio' erano in grado di curare le fratture degli arti (conciaossa), medicare ferite, assistere le partorienti (mammane) quando nei villaggi mancava la levatrice "patentata".

Resta il fatto che in una societa' dove era proibito agli ebrei ed alle donne di praticare la medicina, qualche rischio lo correvano, a volte, con tragiche conseguenze. Malgrado cio' la loro conoscenza sulla virtu' delle erbe poteva, in certi casi, conferire loro qualche riconoscimento ed un occhio di riguardo quando erano costrette a mendicare per sbarcare il lunario.

Occorre tenere presente che la miseria diffusa e generalizzata del mondo contadino non permetteva grandi retribuzioni in cambio dei loro rimedi; sovente dovevano accontentarsi di un po' di latte, una scodella di minestra, qualche fetta di pane ed altre modestissime mercedi.
Mancando nelle campagne qualsiasi assistenza, la loro capacita' di guaritrici le poneva come punto di riferimento: temute quindi ma all'occorenza ricercate.

Altre attivita' che generalmente si fanno rientrare nell'ambito della magia bianca potevano essere:

la preparazione di filtri d'amore, che se non funzionavano non facevano neanche male;
predire il futuro;
propiziare con formule e riti magici l'ottenimento di certi benefici;
fare sortilegi benigni e confezionare amuleti e talismani per proteggere una persona dalla malasorte, dagli infortuni, dalle malattie;
propiziare l'avverarsi, in vita, della felicita' e dei piaceri che i preti promettevano da morti a coronamento di una vita di stenti;
preparare prodotti di bellezza, cosmetici.
Tutto cio' con il consueto corollario di riti e formule magiche che se nulla aggiugevano all'efficacia del rimedio, avevano il pregio di enfatizzare, illudere ed ispirare un reverenziale timore nella mente degli sprovveduti.


Ad esempio: ecco una formula magica che accompagnava la frizione della pelle con un unguento specifico: moetas naeta daries dardaries asiadaries una naeta.


Ma il timore della gente diveniva palpabile quando la strega esercitava i suoi presunti poteri di magia nera.


§ 05 - LA MAGIA NERA

Comprendeva quel complesso di prodotti, di attivita' e di rituali che venivano richiesti alla strega allo scopo di vendicarsi, recare danno o provocare la morte di una terza persona.
Nel fare cio' la strega si attribuiva (e il mandante le attribuiva) il possesso di poteri misteriosi e sovrannaturali, sovente legati ad aspetti misterici di qualche culto di antiche divinita' pagane.

Sovente il ritenere di avere questo potere era dovuto a suggestioni ed all'uso, non cosciente, di sostanze allucinogene, come indicato al § 28.

Nell'ambito della magia nera le uniche possibilita' reali di compiere malefici che le streghe potevano avere erano quelle legate alla produzione di veleni, sonniferi ed altri prodotti dannosi, sfruttando in negativo la loro conoscenza delle particolari proprieta' delle erbe e di altre semplici sostanze.
Nondimeno la credenza e la superstizione popolare attribuivano alle streghe ben altri poteri che le streghe medesime si guardavano bene dallo smentire per motivi abbastanza comprensibili:

di utilita' personale e desiderio/necessita' di guadagno
perche' esse stesse erano convinte di possedere tali poteri
perche' il senso di timore con cui venivano considerate costituiva per loro una specie di protezione.

E a questo proposito, anche se e' molto probabile che si sia verificato, non si rammentano casi di streghe uccise da un singolo individuo. Prima della grande strage le streghe assassinate furono prevalentemente vittime di esecuzioni collettive, linciaggi dovuti alla collera popolare a fronte di eventi dannosi ed inspiegabili quali epidemie, moria estesa del bestiame, grandiosi incendi e cose simili.
Tra le tante capacita' malefiche che solitamente si attribuivano alle streghe dell'antichita', elenchiamo alcune delle piu' comuni:

far morire una persona trafiggendo un pupazzo di cera o di panno contenente parti personali delle vittima designata: capelli, unghie, saliva, orina, ecc.
provocare malattie nei bambini con incantesimi e rituali magici
la preparazione di filtri d'odio
far cadere la grandine sulla proprieta' della vittima
provocare un incendio nella casa della vittima
generare la sterilita' in una donna
generare l'impotenza in un uomo facendo opportuni nodi su di una striscia di cuoio
provocare la moria del bestiame
gettare il "malocchio" recitando determinate formule
trasformare un uomo in bestia facendogli mangiare un "formaggio stregato"
ed altre fole del genere.
In qualche occasione alcune di queste "magie" potevano funzionare se si aveva l'accortezza di far sapere alla vittima, indirettamente ed in gran segreto, che un maleficio era stato pronunciato su di lui. Paura e turbamento psichico in anime semplici ed ignoranti potevano provocare quegli effetti che la sola magia non avrebbe mai potuto realizzare.


Un modo alquanto singolare di generare la grandine sul campo della vittima era quello di recarsi su di un rilievo di terreno, prossimo a quello da devastare, scavare un buco, orinarci dentro e poi disperdere il liquido in aria con un ramoscello di nocciolo recitando speciali formule magiche(!).


§ 06 - LA SOCIETA DI DIANA

Su questa misteriosa affiliazione, che avrebbe raggruppato intorno a se' un gran numero di streghe, si e' scritto molto ma, a conti fatti, le informazioni che si hanno non sono sufficienti a dimostrarne la reale esistenza. Anzi il contrario.

Si suppone che all'origine fosse una societa' segreta femminile, una societa di "Bonae Foeminae" e cioe' di guaritrici esperte nell'arte della magia bianca, solite riunirsi di notte nei boschi per celebrare particolari cerimonie di natura mai definita.

Alcuni autori sostengono che questa credenza sia derivata da un'antica leggenda di ceppo celtico che poneva a capo delle affiliate Morrigan, la Grande Madre. Nell'antico mondo romano Morrigan venne sostituita con Diana, ritenuta oltre che dea della caccia, anche dea della fertilita'.




Queste riunioni notturne erano anche dette "Gioco di Diana" e, se pure improbabili, ispirarono agli inquisitori della grande caccia la successiva morbosa fantasia del sabba. Implacabili nella loro furia distruggitrice i preti sostituirono alla figura di Diana quella di Salome', raccontando ai creduloni che quando la testa di Giovanni il Battista fu presentata alla figlia di Erode su di un piatto, dalle fauci del decollato comincio' ad uscire un vento fortissimo che la sollevo' per aria e da allora l'infausta tapina si trova costretta ogni notte a volare, da mezzanotte al canto del gallo.


La fede nel "vero Dio" dei cristiani si alimenta anche di queste cose!



§ 07 - SISTEMA ACCUSATORIO

Uno dei motivi per cui, nell'antichita', le streghe furono assai poco perseguitate, puo' anche essere ricercato nel funzionamento dei tribunali che allora operavano in base al principio del sistema accusatorio.
Questo sistema di procedura penale, derivato dal diritto romano, rimase in vigore presso quasi tutti i tribunali europei sino al 1200 o poco oltre.

Il sistema accusatorio richiedeva la formulazione, da parte di un soggetto (attore) o dei suoi aventi causa, di una puntuale accusa pubblica giurata e l'onere di sostenere tale accusa in giudizio, nonche' fornire prove e testimonianze utili a dimostrare la validita' dell'accusa stessa nei confronti del denunciato (convenuto); in altri termini l'attore si assumeva quelle funzioni che oggi competono alla pubblica accusa.

Nel fare cio' l'attore si caricava di una pesante responsabilita'; qualora il convenuto fosse riuscito a dimostrare la propria innocenza l'accusatore veniva a sua volta perseguito e punito secondo gli usi e secondo quanto previsto dall'antica "Legge del taglione".
Il rischio della ritorsione (contro-processo) a carico dell'attore era una pesante remora ad avviare certi processi riguardanti malefici e sortilegi, reati per loro stessa natura indimostrabili. Il convenuto poteva essere condannato solo se confessava la sua colpa, cosa del tutto improbabile quando si trattava di stregoneria.
Se poi l'accusato era persona di buona reputazione, generalmente stimato, poteva agevolmente uscire indenne dal dibattito giurando sulla sua stessa innocenza o delegando il giuramento a testimoni ritenuti uomini onorevoli e probi. Non era proprio il caso delle streghe!

Infine, quando nel corso di particolari dibattiti i giudici si ritenevano incapaci di formulare un giusto verdetto allora si ricorreva alla scappatoia dell'ordalia.
L'ordalia o "giudizio di Dio" consisteva nel delegare alla saggezza del padreterno il compito di decidere chi aveva ragione e chi aveva torto.

Un caso particolare di ordalia era la detta "ordalia bilaterale". L'attore ed il convenuto, o persone da loro stessi scelte (i campioni) dovevano battersi in duello durante il quale chi picchiava piu' forte finiva col dimostrare la propria ragione.

Negli altri casi i giudici sottoponevano l'accusato a prove di verita' alquanto strane e decisamente crudeli. Per cui si poteva dimostrare la propria innocenza:
percorrendo una certa distanza tenendo in pugno un ferro rovente. Dopo alcuni giorni di fasciatura e di linimenti la mano doveva apparire "miracolosamente guarita".
Una variante della prova precedente era quella di immergere un braccio in un calderone d'acqua bollente.
Il corpo dell'imputato veniva immerso in un fiume o in una vasca di acqua fredda. Se rimaneva a galla era innocente.
L'imputato doveva ingoiare un grosso pezzo di pane senza masticarlo e senza soffocare.
L'imputato doveva uscire indenne da una camminata sui carboni ardenti; questa era la prova piu' classica (pirobasia).

(Qualche anno fa un gruppo di allegri "mattacchioni" l'ha fatta in diretta T.V.; sembra che la prova possa essere superata senza danno se si tengono, per qualche ora, i piedi immersi in una soluzione di allume di rocca(?))
Il sistema accusatorio ha impedito, almeno fin verso il 1300, che streghe e maghi venissero sottoposti a ridicoli ed inutili processi.


§ 08 - UN PROFILO

Abbiamo gia' accennato al fatto che le streghe erano prevalentemente di origine contadina ed operavano nell'ambito del mondo rurale; quelle presenti nelle citta' erano un'eccezione, trattandosi di donne ancora giovani che avevano cercato nell'ambito cittadino migliori opportunita' di vita, aggiungendo alla loro arte anche la disponibilita' a prostituirsi.

In relazione all'eta' media della popolazione del Basso Medioevo (35 anni?), l'eta' media di una strega si aggirava tra i 50 ed i 62 anni, con punte eccezionali a 80-85 anni.
Se anche una persona di 60 anni poteva considerarsi vecchia non rappresentava comunque una eccezione; l'eta' media di 35(?) anni, calcolata dagli storici con metodo statistico, e' fortemente condizionata dal grande tasso di mortalita' infantile di quei tempi: circa 30-40%.
La media statistica, in certe situazioni, puo' dare un'idea distorta della realta'. Sarebbe piu' corretto usare il valore di "moda", non sempre calcolabile sulla base dei dati disponibili. Si sa che, a quei tempi, nel mondo contadino raramente un individuo arrivava a conoscere i suoi nipoti. (Rif. 105)


Pertanto queste cifre devono essere considerate molto incerte ed aleatorie.

Le streghe che vennero processate tra il 1400 ed il 1700 avevano, in massima parte, un'eta' superiore ai 50 anni, come si e' potuto rilevare dai verbali processuali.
Sempre con le dovute riserve, e' stato calcolato, su qualche centinaio di presunte streghe, che:

il 56% erano sposate
il 28% erano vedove
il 16% erano nubili
Mentre parte delle vedove e nubili cercavano di inserirsi nell'ambito di famiglie, a quel tempo di stampo patriarcale, molte altre preferivano (od erano costrette) vivere sole ed indipendenti.
La cosa era alquanto "fastidiosa" ed imbarazzante per l'elemento maschile della societa' che considerava la donna come essere assogettato e non approvava la condizione di liberta' di cui alquante donne, volenti o nolenti, godevano.

Infine, per quanto riguarda il sesso delle streghe:

il 75-90% erano donne
il 10-25% erano uomini
ma queste percentuali variano moltissimo secondo i luoghi e le epoche. Ad esempio, mentre in Russia prevaleva l'elemento maschile, nei paesi scandinavi i due sessi erano alla pari.


§ 09 - RIASSUMENDO

Nei paragrafi precedenti si e' cercato di dare un'idea, approssimata e certamente non esaustiva, di quella che era la figura della strega, dall'antichita' sino al Basso Medioevo, prima della grande persecuzione.

Ne viene fuori il ritratto di una persona emarginata della societa' di allora che, agli occhi degli altri membri, poteva apparire come una figura inquietante, fonte di timori ma sostanzialmente innocua e sovente utile.

Una costante che accomunava queste strane figure era senza dubbio la miseria. Una miseria oggi difficilmente concepibile, tale da ridurre qualsiasi individuo al livello piu' basso della degradazione e dell'asservimento; qualsiasi cosa pur di procacciarsi la misera, quotidiana razione di cibo necessario per sopravvivere.
Mangiare tutti i giorni era un obiettivo che poche streghe riuscivano a raggiungere.

Non sempre i luoghi e le circostanze consentivano loro di vivere con il solo esercizio della propria arte; il furtarello, l'elemosina e la prostituzione erano le attivita' complementari e necessarie per non morire letteralmente di fame.

La strega era quindi una miserabile che agiva in un contesto rurale, popolato da contadini quasi altrettanto indigenti che, pur servendosi della sua opera, non sempre erano in grado di compensarla adeguatamente.

In linea di massima la strega era pero' rispettata e tollerata come un "male necessario" ma questo non vuol dire che non venisse a volte perseguitata ed uccisa.
Questi episodi, anche se ricorrenti, furono pur sempre casi isolati dovuti a fiammate di follia collettiva localizzata, la ricerca di un capro espiatorio per calmare gli animi esacerbati da qualche inspiegabile disastro.

Erano dunque casi isolati che non avevano nulla in comune con l'allucinante follia omicida della chiesa, esplosa tra il 1400 ed il 1700.


Fonte: alateus

Vi consiglio di andare al WC prima che metta in onda la seconda parte.
Le Chiese sono tante....milioni di milioni ma nella merdolica ci sono più coglioni. Perdonate la licenza poetica... [SM=x789053] [SM=x789053] omega [SM=x789054] [SM=x789054] [SM=x789054]




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Se la vita ti sorride,ha una paresi.(Paco D'Alcatraz)

Il sonno della ragione genera mostri. (Goya)

Apocalisse Laica

Querdenker evangelico anticonvenzionale del 1° secolo. "Maiori forsan cum timore sententiam in me fertis quam ego accipiam!" g.b.--In nece renascor integer ./Satis sunt mihi pauci,satis est unus,satis est nullus. Seneca-Ep.VII,11


Vivo fra lo Stato Sovrano della Fica e la Repubblica Popolare del Cazzo